mercoledì 5 luglio 2006

Zubbia Camilleri - Scala dei Turchi 2.07.06

L’orario dell’appuntamento è le 7:30 ed il luogo è sempre lo stesso, mi sa che poco ci manca e ci danno le chiavi del bar così la domenica apriamo noi. Aspettati gli ultimi ritardatari, si parte con destinazione Zubbia Camilleri, una piccola, ma bellissima, grotta nei gessi, non molto lontana da Cattolica Eraclea.

Alcuni dei ragazzi, non ancora bene usciti dalla fase REM (dovevate vederli all’appuntamento!) si ci ri-infilano conciliati dal lungo viaggio e dalla guida cullante dei conducenti.

Arrivati ad Agrigento la fame e la vescica di alcuni, hanno il sopravvento e si va alla disperata ricerca di un supermercato o bar o simile con annesso bagno. Finalmente a Porto Empedocle troviamo un supermercato meraviglioso: aria condizionata, inebriante odore di salumi appena affettati, pizze appena sfornate nel reparto pane, dolciumi e porcherie buonissime di ogni tipo e dulcis in fundo un favoloso bagno, anch’esso con aria condizionata… morale della favola: rimaniamo li per oltre mezz’ora.

Ricordatici dello scopo dell’uscita, torniamo alle macchine e ripartiamo, finalmente dopo un’ oretta si arriva in prossimità dell’ingresso della Zubbia.

Ci si prepara, si effettua l’avvicinamento e verso le 12:00 siamo dentro.

I ragazzi, sopratutto i nuovi, sono subito piacevolmente stupiti dalla bellezza delle morfologie carsiche delle grotte gessose; lo stupore li accompagnerà per tutta la grotta.

La Zubbia sarà percorsa solo in discesa, sfruttando le corde fisse presenti, quindi si uscirà dalla risorgenza.

La prima a scendere è la Stocca che guiderà il gruppo per l’intera uscita, a chiudere io che controllo la discesa dall’alto. Si nota subito come alcuni non siano ancora usciti dalla sopraccitata fase REM, in particolar modo Antonio, che in un solo pozzo combina due minchiate: 1- monta male la corda nel discensore, 2- si allongia ad un deviatore, scambiandolo per un frazionamento…hi hi! Per fortuna gli cafuddiamo quattro male parole e finalmente si sveglia.

Dopo il primo pozzo non avevo ancora visto i naturalisti ravanare in mezzo al fango alla ricerca di ossa, mi cominciai a preoccupare, ma la preoccupazione durò poco perchè dopo un pò sentii i primi discorsi e ancora dopo cominciai a vedere anche qualche ossicino, non avevo scampo ero circondato, quattro dei nove partecipanti erano naturalisti e alla fine anche Antonio è stato contagiato, infatti ha trovato un’interessante mandibola che ho preso x portarla ad esaminare (hanno contagiato un pò anche me).

In un paio di ambienti abbiamo scattato qualche foto.

Scesi tutti i pozzi abbiamo girato le zone basse prima della risorgenza, qui di acqua ce n’era parecchia ed è andata a finire a schizzi e arruciate, vi dico solo che uno col sedere asciutto non è uscito; Giorgia in particolar modo ha incontrato delle strane sabbie mobili… hi hi!

Chiaramente non poteva mancare la ricerca di animali di ogni tipo, in particolar modo è stata fatta amicizia con ragni e rane..


Una volta fuori, arrivati alle macchine, dopo l’immancabile foto di gruppo,

ci si prepara per partire alla volta della tanto sognata "scala dei turchi", ma adesso le cose si complicano ed a causa di uno sciagurato gesto di Antonio, l’allegra brigata sarà colpita da sventure; vi chiederete cosa avrà mai fatto, ebbene si, ha staccato il pupazzo della Pantera Rosa che era attaccato al vetro della macchina, gesto che la Stocca aveva dichiarato essere di malaugurio. Neanche 500 metri di strada ed io buco… il copertone è totalmente fuori uso, ci fermiamo a cambiarlo ed un’improbabile signorina ci da una mano… poi io le do qualcos’altro… hi hi!






Finalmente

dopo un pò di peripezie e giri vari si arriva alle "scala dei turchi", il posto è meraviglioso, Antonio, Cristina I. ed io facciamo il bagno, il sole ormai sta x andare via e decidiamo di goderci il tramonto da quell’angolo di paradiso.








Col buoi torniamo alle macchine e facciamo strada per il rientro, ma prima ci concediamo una breve sosta rifocillante al bar.

Ormai la giornata si volge al termine, ma la Sventura non si è scordata del gesto di Antonio e ci scorta fino a Palermo, è così che lungo la S.S. Pa-Ag ad un cane viene la felice idea di fare una passeggiata al chiaro di luna e chi va a passare da li proprio in quel momento?! La Stocca…!

Per fortuna lo Schumy che è in lei esce fuori e dopo la frenata riesce a controllare la macchina.

Picciotti, non toccate + quella c…o di Pantera Rosa!

Per fortuna arriviamo sani e salvi a Palermo, ma Antonio deve: un copertone nuovo a me ed un paio di mutande pulite alla Stocca.


Partecipanti: Antonio, la Stocca, Cristina, Livia, Pietro, Silviamiao, Rosario, MarcoN, Giorgia.
Notizia e foto di MarcoN

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