martedì 20 luglio 2010

Purgatorio e Zubbia di San Vito 15 e 16 luglio 2010

Ore 7:30, stazione centrale: recuperato anche l'ultimo partecipante e sistemate roba e persone nella macchina in perfetto stile tetris, si parte per l'Abisso Purgatorio. Ovviamente non poteva mancare la sosta alla Sorgente e la relativa colazione a base di cassatelle!!
Posteggiata la macchina, ci vestiamo e ci incamminiamo verso l'ingresso.




Gregorio comincia ad armare il primo pozzo mentre Luisa e io, schiavizzate da Simone, impariamo a filare le corde. Inizia la discesa, prima Gregorio seguito da Luisa, me e infine Simone e proseguiamo verso il primo pozzo da 60,saggiamente frazionato a circa metà percorso, dove tra l'altro stava allegramente sostando un topino morto. Arriviamo alla base dove ammiriamo per qualche minuto il vespino, sgranocchiando frutta secca ed elaborando teorie su come possa essere finito li. Affrontiamo l'ultimo pozzo da 60 e arrivati al fondo facciamo una breve pausa pranzo a base di panini preparati amorevolmente da me. Dopo una piccola passeggiata tra medusoni e stupende concrezioni di calcite comincia la risalita: Luisa, in “pole position”, esprime qualche dubbio sul fatto che la corda semi-statica fosse troppo “dinamica” , cosa che poi ho constatato anche io qualche minuto dopo, quando mi sono ritrovata a fare su e giù come uno yo-yo. Stremati dalla fatica, ma soddisfatti (soprattutto io e Luisa che ci cimentavamo per la prima volta nei pozzi da 60), usciamo dalla grotta, anche se l'afa ci suggeriva di restare, e raccolte tutte le pezze torniamo alla macchina.




Con “Il barbiere di Siviglia” come sottofondo musicale ci togliamo imbraghi e tuta e, dopo aver scambiato qualche parola con un autoctono, ci dirigiamo verso Macari, dove troviamo uno splendido lungomare praticamente deserto e ne approfittiamo per farci un bagno e riposarci un po' prima di piantare la tenda.



La serata si conclude tra le mille teorie di Luisa e una bella arrostuta a base di pollo e caddozzi di sasizza.



La mattina successiva alle 5,30 siamo già tutti in piedi, più o meno svegli. Il tempo di smontare l'efficientissimo accampamento che avevamo azzizzato e partiamo alla volta della Zubbia di San Vito. Grazie alle chicche botaniche di Simone individuiamo quasi immediatamente l'ingresso e armato il pozzo di ingresso ci caliamo all'interno della grotta. Ci addentriamo un po' a caso in uno dei tantissimi corridoi e imbattendoci in un filo di Arianna cominciamo a seguirlo. Nel frattempo Luisa sfoggia il suo nuovissimo passo della sogliola spiaggiata e tra un “non ci passo” e l'altro e le mille capocciate e schienate alle stalattiti abbandoniamo il filo di Arianna per proseguire un altro po'.



Dopo circa un'ora e mezza che ci aggiriamo tra corridoi vari decidiamo di tornare indietro...piccolo problema: da dove???? i fili di Arianna cominciano a moltiplicarsi, le sale sembrano sempre più simili tra loro. A turno andiamo in esplorazione nelle varie direzioni, andiamo avanti poi torniamo indietro mille volte.



Dopo mooolto tempo ecco l'illuminazione: finalmente arriviamo in una sala familiare e da li a poco ritroviamo quello che ci sembra il percorso dell'andata, anche se ormai le perplessità sono d'obbligo. E superato un liscione la vediamo: LA LUCE!!!!! Ancora una volta soddisfatti e anche un po' divertiti dalla piccola avventura usciamo dalla grotta e torniamo alla macchina.



Prima di tornare a Palermo però facciamo una sosta a San Vito dove approfittiamo per fare un bel bagno rinfrescante e mangiare una pizza con un utilissimo strumento conosciuto col nome di “prendipizza”.

Notizie di Antonella
foto di Simone e Gregorio

venerdì 2 luglio 2010

Zubbione della Pizzuta - 30 Giugno 2010

Stessa ora, stesso luogo di appuntamento, stesso ritardario….

Adesso che siamo tutti, io, Simone, Nemo, Nina e Alberto siamo pronti per partire alla ricerca della Pizzuta sperduta e con il gps speriamo di riuscire a trovarla. Si perché la fortuna nelle ultime due uscite non ci aveva aiutato molto, visto che due uscite su due non siamo riuscite ad entrare in grotta. Anche questa volta abbiamo avuto qualche problemino con la macchina di Simone ma per fortuna la macchina di Nemo è stata sufficiente a portarci ai piedi della nostra desiderata grotta.

Finalmente siamo tutti attorno alla macchina a vestirci e preparare i vari sacchi ma c’è anche chi mostra i propri ultimi acquisti cercando di convincere tutti che si tratti della cosa più utile del mondo. Pronti! Il sole è caldo ma c’è un leggero vento che alleggerisce la ripida salita; qualche piccola sosta, una visitina al Garrone che non può mancare ed eccoci continuare alla volta della Pizzuta.


Adesso il percorso comincia a farsi più piacevole, il sentiero è battuto e ora mai siamo quasi in quota. Finisce il sentiero e cominciamo ad imbatterci in erbacce e rovi sempre più alti, ognuno va da un lato diverso e io e Nina cerchiamo di inseguire Nemo che è la persona più vicina a vista d’occhio.

Camminiamo, scendiamo, saliamo, improvvisamente, si fermano tutti, si sente una voce, forse abbiamo trovato l’ingresso solo che dalla nostra postazione non vediamo Simone che era li davanti e quindi seguiamo la sua voce, dopo qualche minuto eccoci anche noi davanti quella frattura tanto cercata, da la si poteva ammirare uno splendido panorama, l’assenza di alberi davanti permetteva di ammirare tutta Piana degli Albanesi con alla sua destra lo splendido lago. Io che avevo preferito camminare fresca comincio a vestirmi, Simone comincia ad armare mentre Nemo gli da dei consigli. E’ tutto pronto sembra incredibile ma finalmente si entra in grotta.

Una volta dentro l’unica cosa che apprezziamo immediatamente è la temperatura, fuori c’era terribilmente caldo mentre dentro si sta veramente bene. Ci si ferma aspettando che scendiamo tutti dal primo pozzo, Simone intanto prosegue ad armare, Nemo raccoglie goccioline d’acqua e Alberto comincia a raccomandarci tutte le grotte che gli vengono in mente. Si continua il percorso e dopo scivolate varie fatte con il sedere per evitare di cadere arriviamo alla stanza dei laghetti…. Che luogo magnifico!!!

Tutta la salita fatta all’andata ripagava quella splendida saletta, inoltre la luce dell’acetilene rendeva tutto ancora più bello. Dopo aver fatto la foto ricordo e raccolto anche qui le goccioline ci siamo fermati a mangiare qualcosina e subito dopo io e Nina abbiamo ricevuto una piccola lezione di nodi…Il freddo però adesso cominicava a farsi sentire quindi è cominciata la risalita. Una volta sopra, soddisfatti, ci incamminiamo verso la macchina, ma alternativamente i nostri uomini si inchinavano a raccogliere qualcosa e quando si alzavano avevano un mazzetto di origano in mano che durante tutta la discesa si è andato moltiplicando.
Arrivati alle macchine, prima di tornare a casa non possiamo saltare la tappa cannolo e così una volta in paese ci sediamo e dopo esserci mangiati più o meno un cannolo e aver bevuto un bicchiere di the torniamo a casa soddisfatti e felici per la nostra prima uscita col gruppo.



Partecipanti:
Nemo, Simone, Alberto, Antonella (Nina) e Lu-Isa
Notizia e Foto di Lu-Isa