lunedì 22 febbraio 2010

mercoledì 17 febbraio 2010

Si vendono le grotte di Postumia.. ma siamo pazzi???

Tratto da "Il Piccolo" di Trieste - Articolo di di Mauro Manzin; foto estratte dal sito:

http://ilpiccolo.gelocal.it/multimedia/home/23112059/1/1

Slovenia, venti milioni per comprare le Grotte di Postumia

Grotte di Postumia in vendita per sanare il buco finanziario della Istrabenz. Va all’asta la società controllata che ha in concessione le celebri e immense cavità carsiche e la proprietà del castello adiecente l’ingresso della grotta principale. Prezzo base 20 milioni di euro



Grotte di Postumia
TRIESTE ”A.A.A. Grotte di Postumia vendesi”. Non è uno scherzo di Carnevale. Il buco finanziario della società Istrabenz, infatti, costringe la diretta controllata che si occupa del settore turismo, ossia la ”Istrabenz Turizem” a vendere i suoi "gioielli” per cercare di venire incontro alle pressanti esigenze delle banche creditrici. E così ha deciso di mettere all’asta la società ”Turizem Kras” che ha in concessione la gestione delle Grotte di Postumia e la proprietà del castello adiacente l’ingresso dell’immensa cavità carsica.



VALORE. Il prezzo di base è stato stabilito che sarà di 20 milioni di euro, ma secondo gli esperti, se l’”Istrabenz Turizem” ne raccoglierà 15 di milioni potrà ritenersi soddisfatta.

SACRILEGIO. Qual è il maggior timore che ora circonda la Grotta e i suoi abitanti? Che a subentrare nella concessione ventennale delle grotte sia un acquirente straniero. Una sorta di sacrilegio. Così il presidente dell’Associazione industriali di Postumia Igor Blazina ha subito preannunciato che i consociati sono anche loro pronti a predisporre un’offerta per la gestione dell’area turisitica di Postumia. Le offerte dovranno pervenire entro il 15 marzo. Le buste saranno aperte nel mese di aprile quando il venditore potrà stringere gli accordi di rito con l’eventuale compratore della società Turizem Kras.


L'OPERAZIONE.
L’Istrabenz Turizem vende così principalmente il marchio commerciale delle Grotte di Postumia a cui lavorano 130 dipendenti, nonché il castello di Predjama e alcuni altri immobili dislocati a Postumia, ma di valore minore. La società Turizem Kras ha fatto registrare nel 2009 10,5 milioni di euro di incasso (erano 11 nel 2008), di questi solo 6 milioni dai biglietti d’ingresso alla Grotta di Postumia per un totale di mezzo milione di visitatori, più di 600mila euro dal biglietto d’ingresso al Castello di Predjama. L’utile netto è stato di 1,42 milioni di euro.



ORGOGLIO. Il battagliero presidente dell’A ssociazione industriali Igor Blazina ha dichiarato al quotidiano lubianese ”Delo” che all’interno della locale Assindustria si stanno dando un gran da fare perché la loro possa risultare l’o fferta vincente perché in un caso come questo è fondamentale che la gestione delle bellezze naturali della Slovenia rimanga in mano slovene. «Di certo - ha dichiarato - noi sloveni, quando nel 1990 abbiamo votato per l’indipendenza non avevamo in mente fatti simili».



MINISTERO. Laconica la risposta del portavoce del Ministero dell’economia sloveno, il quale spiega che l’esecutivo nel 2008 ha rinnovato per 20 anni il contratto di concessione delle grotte alla società Turizem Kras e non ai proprietari di questa società, per cui la Istrabenz turizem non può incidere sui diritti di concessione. Del resto, hanno altresì precisato Lubiana, che il governo non può in alcun modo intervenire per garantire chi sarà colui il quale in questo caso subentrerà nella proprietà, perché se così facesse si ritroverebbe sul capo una procedura di infrazione da parte dell’Ue.
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(16 febbraio 2010)

giovedì 4 febbraio 2010

3 febbraio 2010 – Zubbietto di Pizzo Neviera – L’inverno del Nostro Scontento

Grotta molto improvvisata questa volta, la potenza di un mezzo di comunicazione come msn e il fancazzismo dei partecipanti hanno reso possibile l’organizzazione di una uscita in tempi record. La grotta scelta è lo Zubbietto di Pizzo Neviera, in località Belmonte Mezzagno.

Tappina e Simone si fanno trovare a casa mia verso le 10, imbarchiamo tutto il materiale sul mio santanino “che non barcolla e non molla” e partiamo alla volta del paese sopraccitato. Ci cambiano con calma e appena siamo pronti partiamo, in questo momento uno dei partecipanti all’uscita fa la sua apparizione “la merda di vacca” (meno male che era secca!!!). Cominciamo a fare strada e dopo 10 minuti siamo all’ingresso della grotta, che presenta un piccolo pozzetto abbastanza fattibile in arrampicata. Da qui alla nostra destra (n.d.r. destra e sinistra a volo di pipistrello) uno scivolo molto fangoso ci porta all’inizio dell’unico pozzo di una quindicina di metri. Arma Simone, segue Tappina e per ultimo scendo io.

Il pozzo termina su un terrazzino, a sinistra di questo c’è uno scivolo, molto fangoso, che porta al primo ambiente. La grotta è impostata su frattura, dopo questo primo ambiente ci sono due strade una che va in basso e una che sale. Noi prima arriviamo al fondo di quella che scende e poi, tornando indietro, in quella che sale. Vado a vedere io se la via è fattibile; arrampicandomi con lo sbalanco a sinistra e le fragilissime concrezioni a destra mi esibisco in una specie di limbo speleologico tra le concrezioni (al quale qualcuno mi ha raccomandato di stare molto molto molto molto molto molto molto molto molto attento).

Spizzuliamo qualcosa in una nicchietta che a Sarah è piaciuta MOLTO e poi risaliamo lo scivolo per vedere l’altra parte della grotta. Questa a differenza della precedente è composta da una frattura riempita da blocchi di crollo molto concrezionati, molto frequenti cannule e piccole stalattiti in formazione, alcune però secche e in via di disfacimento. Arrivati al fondo cominciamo a risalire. Esce Simone poi Tappina e alla fine disarmo io.


-Inizio Momento Dislessia-

Ricordo a Simone che fuori ho messo i suoi guanti dentro il mio cellulare o meglio il mio cellulare dentro i suoi guanti.

-Fine Momento Dislessia-


Adesso c’è da affrontare lo scivolo fangoso iniziale, tutt’altro che una passeggiata. Alla fine siamo tutti fuori per le 16 a vedere “ki beddu panorama!!!”.

Ci avviamo verso la macchina scoprendo due nuove specie endemiche di Belmonte: la Muzzola ( incrocio tra una mucca e una puzzola)

e il Manda (incrocio tra una mucca e un panda). Partiamo per le 17 alla volta delle classiche birra e patatine e poi a casa a farsi, per chi ne ha bisogno, la doccia.


…e adesso l’inverno del nostro scontento vien fatto gloriosa estate da questo sole di York… (William Shakespeare. Riccardo III – Atto Primo – Scena Prima)



Notizia e Foto di: Ceres

Partecipanti: Simone, Tappina, Ceres e la sua Dislessia, la Muzzola, il Manda, la merda di vacca.

lunedì 1 febbraio 2010

Grotta Pietrazzi - 31/01/2010 - (Piccoli speleo crescono…)

Appuntamento ore 9.00 a casa di Claudio, (praticamente a 10 metri da dove si posteggia) tappa caffè e tappa panini e si và verso la meta.
La giornata non è delle migliori e il cielo, che non lascia presagire nulla di buono, dopo poco ci regala le sue gocce gelide, così sotto un incessante pioggia ci cambiamo e passiamo alla modalità “underground”.

Sotto la pioggia non è facile ricordare il percorso, è di qua! No è di la! Comunque poco dopo riusciamo ad individuare l’ingresso, apriamo la porta, e ad uno ad uno scendiamo verso le tenebre!

Io vado per primo, entro felice perchè per la prima volta siamo soli… non c’e nessuno che ci dirà cosa fare… la strada la dobbiamo trovare noi, e in un batter d’occhio scivolando in mezzo al fango siamo tutti nella prima sala (caratterizzata da un tetto super-concrezionato e da un laghettino ai lati del quale si dipartono le due vie che portano giù), scendo per la via di sinistra con i Claudii dietro, faccio un bolina per facilitare la discesa dello scivolo, arrivati giù tocca a me fare gli onori di casa e cosi presento, a chi non era mai venuto, Giulio (enorme masso in bilico sul vuoto che sta li fermo non si capisce come, e che non deve essere assolutamente toccato), nessuno sembra felice di conoscerlo ma lo si supera con tranquillità e si scende verso il fondo…
a tutti piace questa grotta forse per la sua bellezza, forse per le sue meraviglie, forse perché per scendere non usando corde si sta a contatto con la roccia ci si mette alla prova, a volte si vincono anche paure o forse e solo bella e affascinante… intorno a mezzogiorno arriviamo nella sala finale, nella quale ci concediamo un po’ di relax, un po’ di babbio e un po’ di cibo prima di esplorare il fondo e i suoi spettacoli.
Salgo io sulla parte sinistra del salone, quella che porta al laghetto, arrivo su e faccio un bolina per agevolare la salita, quando siamo tutti su facciamo qualche foto, stiamo un po’ li a goderci quelle forme, poi scendiamo e ci dirigiamo verso destra dove si arriva ad una saletta bassa il cui tetto è

denso e strapieno di concrezioni e il pavimento è tappezzato di concrezioni rotte, non si capisce se la causa di questo danno sia solo naturale o se ci sia lo zampino dell’uomo in mezzo, anche qui passiamo un pò di tempo a scattare foto e a scherzare, poi la stanchezza si fa un pò sentire cosi decidiamo di prendere la via del ritorno, tutto procede per il meglio, ma stavolta si sale dall’altra via quella un po’ più difficile ma di sicuro più soddisfacente, arrivati su Gregorio disarma lo scivolo e dopo poco (alle 14.00 circa) siamo tutti fuori!
Siamo tutti soddisfatti di questa uscita, soddisfatti (per quanto potesse essere semplice la grotta) di essercela cavata da soli e di aver apprezzato ancora di più questa attività… e cosi ci si avvia verso la macchina e poi verso l’immancabile bar per birra e schiticchio!

E per fortuna senza morti e feriti la prima uscita degli “scassa pagghiari” si è conclusa!

Alla prossima…

Notizia di: Miglio

Partecipanti: Miglio, Gregorio, Claudio&Caludia, Sfincionella, Ponzio

Foto di: Miglio