Partendo da Palermo e arrivando con un po’ di fatica a trovare la strada per la Zubbia arriviamo “molto allegramente” allo spiazzo antistante la grotta, grazie ai potenti mezzi di cui ci ha dotato la tecnologia (balestre rinforzate, quattro ruote motrici e marce ridotte). Iniziamo a cambiarci e dividerci in gruppi. Il primo, gruppo ‘na suc—no i miegghiu, era capitanato da Alberto che poteva contare sull’aiuto morale di Samantha e dello scrivente; insieme a noi si muovono: Paolo (lo sposato), Angelo e Filippo (Gemelli Diversi), Bruno (lo hobbit) e Simona (la principessa).
Il primo pozzo è affrontato da tutti con sicurezza e poco dopo siamo tutti sul fondo, dove troviamo la fedele riproduzione del “piviere dorato” fatta di fango. Avevamo portato una corda in più per fare un traverso, ma questa alla fine non è servita e per fare un piacere ad Alberto (che è u chiu granni e s’avi a purtari rispiettu) decido di carruzziarmela per tutta la grotta.
Arriviamo al sifoncino, dove ricordavo che si doveva strisciare e poi allargandosi si cominciava a camminare, ma a quanto pare in un anno questo pezzo della grotta è molto cambiato, adesso la parte in cui si striscia è molto più profonda e riempita d’acqua (io che non sono di certo un nano mi sono bagnato le mutande, immaginate) e subito dopo parte il laminatoio molto più basso di quanto ricordavo. Viaggiamo verso il secondo pozzo, in cui i ragazzi, forse troppo infangati, decidono di farsi una doccetta con l’acqua presente in grotta. Poco fango per gli attentati quest’anno…
Il meandrino successivo è riempito da una consistente quantità d’acqua che Alberto percorre senza timore come un battello a vapore per le “Muddy Waters” del Mississippi,
io e quasi tutti gli altri optiamo per la strada dell’opposizione sfruttando la vicinanza e gli incavi del meandro. Siamo tutti all’attacco del pozzo della sala del geode/sala degli anelli/sala Pitagora/sala-tilla e scinni!!!
Scendiamo all’attacco dell’ultimo pozzo e aspettando il gruppo Drughi cominciando a spizzuliare qualcosa, subito dopo però arrivano i primi del gruppo che ci segue così decidiamo di mangiare appena usciti. Ultimo pozzo e poi via verso l’uscita.
I ragazzi escono dalla consueta via, io invece decido di uscire dalla risorgenza; ad un primo esame il livello dell’acqua non sembra tanto alto, penso: sarà soltanto l’acqua torbida, non può essere tanto alta! Cosa che invece viene smentita al secondo esame, l’acqua era abbastanza alta e l’uscita dal pertugio più vicino non era nemmeno tanto agevole a causa del materiale pseudo coerente che vi era alla base (si sciddicava i muoriti).
Alla fine ce la faccio e ritrovo il gruppo intento a crogiolarsi al sole; smorbata continua data dalla diffusa presenza di parietaria, e dopo ci avviamo alle macchine faticando non poco per l’acchianata.
Ci cambiamo, ci asciughiamo, aspettiamo il resto della combriccola e poi partenza alla volta di Palermo…che riusciamo a raggiungere non prima di aver ammirato la bellezza dei templi illuminati nella notte.
Gruppo Drughi
Come hanno già scritto i rappresentanti degli altri gruppi, dopo esser giunti allo spiazzale antistante la grotta, tra mille soste e peripezie, e dopo aver fatto le formazioni, siamo tutti pronti per la prima avventura ipogea dei ragazzi del corso di quest’anno. A noi tocca la seconda posizione e ci ritroviamo a scherzare davanti l’ingresso attendendo il libera del gruppo che ci precede, anche per smorzare la crescente tensione dei ragazzi, che più si avvicinavano più sudavano! Ma superato il primo shock da impatto col buio, il gruppo torna a scherzare in allegria e tranquillità. All’inizio stentiamo a trovare un nome adeguato, ma ritrovandoci a chiacchierare alla prima sala, aspettando che il gruppo 1 scenda il primo pozzo, ci troviamo tutti d’accordo sul nome: saremi i drughi.
“Ed eccoci là, cioè io Tappina e i miei drughi “…(ehm..forse mi sono immedesimata un po’ troppo!!!) : Ciccio, il Principe , Anto-nella (testo-nella), Luisa( film i tigno), Umberto (paolo limiti), Francesca(quella che parla cosììì) e Stefania.
http://www.youtube.com/watch?v=UAVvP-gmpok
Presi dall’entusiasmo, nell’attesa, cominciamo a rimembrare le scene più belle dei film IL GRANDE LEBOWSKI e ARANCIA MECCANICA, e con grande stupore ci rendiamo conto che qualcuno non li aveva mai visti e non sapeva di cosa stessimo parlando O_o …provvediamo subito ad aggiornarla e ci facciamo promettere che li avrebbe visti al più presto ( vero Francesca !?!?! )
http://www.youtube.com/watch?v=gp3DEU6zbaE&feature=related
Dopo qualche piccolo intoppo, risolto con un soccorso uomo ad uomo, anzi, uomo a donna, riusciamo a scendere tutti alla base del primo pozzo, si decide all’unanimità che il trasporto dello stracolmo sacco cibo spetti al Principe e così ci avviamo allegramente verso il secondo pozzo. Il percorso che ci aspetta è molto tortuoso, ci si ritrova a cambiare bruscamente posizione, ci sono tratti da fare in piedi, zigzagando lungo i meandri e subito dopo ci si ritrova proni a gattonare fino a strisciare nei bassi laminatoi, insomma un percorso divertente e sempre vario…talmente vario che io, che non tornavo alla zubbia da 2 anni , credevo all’inizio di essere in un’altra grotta…arrivati al sifone non avevo più dubbi…era tutto cambiato, niente era come lo ricordavo…incredibile rendersi conto di ciò, della forza straordinaria dell’acqua che nel giro di 2 anni riesce a sconvolgere in questo modo le morfologie della grotta, rendendola quasi irriconoscibile..che spettacolo!!
Superato lo shock del sifone allagato, ci ritroviamo infine a riprendere fiato all’attacco del secondo pozzetto, solitamente luogo di combattimenti sanguinari, ma sta volta, proprio grazie al lavoro svolto dall’acqua, praticamente privo di qualsiasi materia prima per fabbricare bombe, pochissimo fango e tante pietre: troppo pericoloso e poco divertente, riusciamo a mala pena a infangarci le facce con le dita sporche, e vabbè per quest’anno niente battaglie all’ultimo sangue…” ho visto morire i miei compagni con la faccia nel fango perchè io e lei potessimo goderci questo locale per famiglie!!!!!” [Walter]
Proseguiamo allegramente il nostro percorso all’inseguimento del gruppo 1 che ci precede e che da un po’ non si sente più nemmeno in lontananza, e di tanto in tanto I drughi, affamati di sapere, si fermano per qualche domanda geologica a cui Ciccio dà subito esaurienti risposte. Arrivati all’ultimo pozzo troviamo il primo gruppo quasi al completo che stava terminando la discesa, ci sistemiamo nella sala degli anelli e tra scherzi, risate e qualche principio di ipotermia attendiamo il nostro turno. Finalmente arriviamo alla base, ci attendono solamente gli ultimi meandri ed eccoci al pozzetto di risalita, lascio il gruppo e mi avventuro verso la risorgenza, l’avevo fatta 2 anni prima per il mio corso e volevo capire se anche quest’anno si poteva uscire senza problemi, ignara della precedente avventura di Ceres, mi inoltro sopra l’ultimo masso e dopo una prima analisi decido che l’acqua non avrebbe superato la vita (si trattava quindi di bagnarsi solo le mutande che ero riuscita a conservare asciutte fino ad allora!!!) ed essendo ormai fuori ne valeva la pena, quindi con molta tranquillità mi butto….praticamente in una piscina in cui l’acqua mi arrivava alla gola!!! Dopo le iniziali urla (l’acqua era gelida!!!), riesco ad uscire dalla piccola fessura triangolare, non senza qualche imprecazione ma ridendo come una pazza, sarebbe stata una scena troppo divertente da vedere…ma per fortuna me la sono goduta solo io!
All’uscita trovo il primo gruppo che ci attendeva crogiolandosi al sole, li raggiungo e condivido con Ceres le impressioni sulla nostra avventura da speleo-nuotatori, oltre a tutto il suo morbo che sputava mentre parlava!!! Appena tutti i drughi risalgono ci compattiamo e cominciamo la salita della collinetta, arriviamo distrutti alle macchine ma soddisfatti e felici, tutto è andato bene, ci siamo divertiti e siamo stati velocissimi!!!
Gruppo ScrikkiaNespole (‘nchia squatruni!!)
Formazione:
Elena, Stefania, Marco (detto “NonCiPasso” proprio in occasione), Claudia (..quella senza ErreMoscia..:)), Giorgina, Lombrellone e Stokka (detta anche ScrikkiaNespole…e qui si spiega il nome della squadra!)
Dopo la consueta pausa pregrotta per il cambio dell'acqua al grazioso casolare diroccato, la squadra scrikkia è pronta a partire in posizione numero 3!
Con tutto che ce la fissiamo 2 ore tra l’esterno e la prima sala, arriviamo all’attacco del primo pozzo, dove troviamo praticamente tutti..
Giorgina ne approfitta per farsi una dormitina, considerando che aveva passato la notte precedente a lanzare anche le budella!
Gli altri cominciano a raccontare i soliti aneddoti speleologici finchè a qualcuno viene un’idea grandiosa e realizza un grazioso “babbalucio” di fango…
Ed ecco che la vena artistica di ognuno di noi prende vita! Elefanti, giraffe, orsetti, maiali, brontosauri e specie non bene identificate (..vero Ponzio??:D) invadono la prima sala della Zubbia!
Oh..veramente complimenti a Daniele…ragazzi che manualità!!
(Per chi dovesse tornare alla Zubbia..lui ha fatto l’elefante e la giraffa, neanche a dirlo, sono i più belli di tutti!!....io ho fatto il brontosauro..erano ammessi anche animali estinti!*)
Finalmente arriva il nostro turno! La discesa procede tranquilla fino alla base del primo pozzo, dove ci accoglie Il “Piviere dorato”, e si prosegue più o meno tranquillamente tra meandri e laminatoi….(…i laminatoi me li ricordavo più alti…0_O). Estasiati da ciò che ci circonda proseguiamo fino a quello che io mi ricordavo essere un sifone secco….
SECCO??? Tutta l’acqua della grotta aveva deciso di riunirsi là!
Penso..Beh..allora, o abbiamo sbagliato strada (…ma come caz si fa a sbagliare strada alla Zubbia visto che ce n’è una sola!), o qualcuno ha deciso di combinarci qualcosa (…e anche questo è poco probabile…va bene lo scherzo ma ad allagare una grotta ce ne vuole!).
L’acqua è abbastanza alta ed il fondale morbido e instabile..basta poco ad arruciarmi fino alle mutande…Olé!**
Ma siccome siamo una squadra di duri che non si perde d’animo decidiamo di mangiare tutto quello che abbiamo nel sacchi per evitare di far bagnare tutto durante il passaggio!:D (“megghiu diri chi sacciu ca chi sapìa” dicitur..). Aspettiamo la squadra dei pezzenti e organizziamo una catena di montaggio che permette di far passare sacchi e personali oltre il sifone. Tra urla e si..anche qualche invocazione proseguiamo senza problemi fino alla risorgenza, aldilà della quale ci aspettano gli ultimi raggi di sole. Aspettiamo la squadra dei pezzenti e ci incamminiamo verso le macchine, dove ci attende il resto della compagnia.
Cazzeggio di routine e via verso casa…o almeno così si tenta di fare…
Forse perché stanchi o forse perché semplicemente siamo noi…il gruppo si disperde…chi va verso Sciacca, chi verso Agrigento, chi addirittura a poco arriva a Mazara del Vallo!!!...non so cosa esattamente sia successo...ma so che mi sono ritrovata a Porto Empedocle a mangiare arancine e tracannare birra con una bella compagnia!!!
Finisce così un’altra piccola avventura. Complimenti ai corsisti: un nuovo record per la Zubbia!
*n.d.r. la specie Brontosaurus excelsus (Marsh 1879) si ritiene decaduta e sostituita attualmente con la specie Apatosaurus ajax (Marsh 1877), per la regola della priorità.
**Tipica espressione usata dai Toreri Madrilensi.
Guppo pizzienti
La mia squadra denominata "i pizzienti" composta da me, Ponzio e Sebastiano come aiuti e Daniele, Claudia, Alessia e Ciccio come corsisti siamo stati gli ultimi ad entrare.
L'attesa è stata lunga soprattutto al primo pozzo e per passare il tempo abbiamo cominciato a fare animali col fango, si passava dalle splendide creazioni di Daniele alle palle di fango di Ponzio che abbiamo scoperto avere la manualità di un rinoceronte. Scendiamo abbastanza velocemente e senza grossi problemi eccetto il sifone che ha lasciato tutti a bocca aperta, ancora mi rimbomba in testa la frase di Daniele ".....e io ho pagato per questo!". Usciamo e ancora c'è luce, ad aspettarci una manata di sterco senza eguali...
Notizia di Ceres, Tappina, Stokka e Simone
Foto di Miglio (L'infiltrato)
Superato lo shock del sifone allagato, ci ritroviamo infine a riprendere fiato all’attacco del secondo pozzetto, solitamente luogo di combattimenti sanguinari, ma sta volta, proprio grazie al lavoro svolto dall’acqua, praticamente privo di qualsiasi materia prima per fabbricare bombe, pochissimo fango e tante pietre: troppo pericoloso e poco divertente, riusciamo a mala pena a infangarci le facce con le dita sporche, e vabbè per quest’anno niente battaglie all’ultimo sangue…” ho visto morire i miei compagni con la faccia nel fango perchè io e lei potessimo goderci questo locale per famiglie!!!!!” [Walter]
Proseguiamo allegramente il nostro percorso all’inseguimento del gruppo 1 che ci precede e che da un po’ non si sente più nemmeno in lontananza, e di tanto in tanto I drughi, affamati di sapere, si fermano per qualche domanda geologica a cui Ciccio dà subito esaurienti risposte. Arrivati all’ultimo pozzo troviamo il primo gruppo quasi al completo che stava terminando la discesa, ci sistemiamo nella sala degli anelli e tra scherzi, risate e qualche principio di ipotermia attendiamo il nostro turno. Finalmente arriviamo alla base, ci attendono solamente gli ultimi meandri ed eccoci al pozzetto di risalita, lascio il gruppo e mi avventuro verso la risorgenza, l’avevo fatta 2 anni prima per il mio corso e volevo capire se anche quest’anno si poteva uscire senza problemi, ignara della precedente avventura di Ceres, mi inoltro sopra l’ultimo masso e dopo una prima analisi decido che l’acqua non avrebbe superato la vita (si trattava quindi di bagnarsi solo le mutande che ero riuscita a conservare asciutte fino ad allora!!!) ed essendo ormai fuori ne valeva la pena, quindi con molta tranquillità mi butto….praticamente in una piscina in cui l’acqua mi arrivava alla gola!!! Dopo le iniziali urla (l’acqua era gelida!!!), riesco ad uscire dalla piccola fessura triangolare, non senza qualche imprecazione ma ridendo come una pazza, sarebbe stata una scena troppo divertente da vedere…ma per fortuna me la sono goduta solo io!
All’uscita trovo il primo gruppo che ci attendeva crogiolandosi al sole, li raggiungo e condivido con Ceres le impressioni sulla nostra avventura da speleo-nuotatori, oltre a tutto il suo morbo che sputava mentre parlava!!! Appena tutti i drughi risalgono ci compattiamo e cominciamo la salita della collinetta, arriviamo distrutti alle macchine ma soddisfatti e felici, tutto è andato bene, ci siamo divertiti e siamo stati velocissimi!!!
Gruppo ScrikkiaNespole (‘nchia squatruni!!)
Formazione:
Elena, Stefania, Marco (detto “NonCiPasso” proprio in occasione), Claudia (..quella senza ErreMoscia..:)), Giorgina, Lombrellone e Stokka (detta anche ScrikkiaNespole…e qui si spiega il nome della squadra!)
Dopo la consueta pausa pregrotta per il cambio dell'acqua al grazioso casolare diroccato, la squadra scrikkia è pronta a partire in posizione numero 3!
Con tutto che ce la fissiamo 2 ore tra l’esterno e la prima sala, arriviamo all’attacco del primo pozzo, dove troviamo praticamente tutti..
Giorgina ne approfitta per farsi una dormitina, considerando che aveva passato la notte precedente a lanzare anche le budella!
Gli altri cominciano a raccontare i soliti aneddoti speleologici finchè a qualcuno viene un’idea grandiosa e realizza un grazioso “babbalucio” di fango…
Ed ecco che la vena artistica di ognuno di noi prende vita! Elefanti, giraffe, orsetti, maiali, brontosauri e specie non bene identificate (..vero Ponzio??:D) invadono la prima sala della Zubbia!
Oh..veramente complimenti a Daniele…ragazzi che manualità!!
(Per chi dovesse tornare alla Zubbia..lui ha fatto l’elefante e la giraffa, neanche a dirlo, sono i più belli di tutti!!....io ho fatto il brontosauro..erano ammessi anche animali estinti!*)
Finalmente arriva il nostro turno! La discesa procede tranquilla fino alla base del primo pozzo, dove ci accoglie Il “Piviere dorato”, e si prosegue più o meno tranquillamente tra meandri e laminatoi….(…i laminatoi me li ricordavo più alti…0_O). Estasiati da ciò che ci circonda proseguiamo fino a quello che io mi ricordavo essere un sifone secco….
SECCO??? Tutta l’acqua della grotta aveva deciso di riunirsi là!
Penso..Beh..allora, o abbiamo sbagliato strada (…ma come caz si fa a sbagliare strada alla Zubbia visto che ce n’è una sola!), o qualcuno ha deciso di combinarci qualcosa (…e anche questo è poco probabile…va bene lo scherzo ma ad allagare una grotta ce ne vuole!).
L’acqua è abbastanza alta ed il fondale morbido e instabile..basta poco ad arruciarmi fino alle mutande…Olé!**
Ma siccome siamo una squadra di duri che non si perde d’animo decidiamo di mangiare tutto quello che abbiamo nel sacchi per evitare di far bagnare tutto durante il passaggio!:D (“megghiu diri chi sacciu ca chi sapìa” dicitur..). Aspettiamo la squadra dei pezzenti e organizziamo una catena di montaggio che permette di far passare sacchi e personali oltre il sifone. Tra urla e si..anche qualche invocazione proseguiamo senza problemi fino alla risorgenza, aldilà della quale ci aspettano gli ultimi raggi di sole. Aspettiamo la squadra dei pezzenti e ci incamminiamo verso le macchine, dove ci attende il resto della compagnia.
Cazzeggio di routine e via verso casa…o almeno così si tenta di fare…
Forse perché stanchi o forse perché semplicemente siamo noi…il gruppo si disperde…chi va verso Sciacca, chi verso Agrigento, chi addirittura a poco arriva a Mazara del Vallo!!!...non so cosa esattamente sia successo...ma so che mi sono ritrovata a Porto Empedocle a mangiare arancine e tracannare birra con una bella compagnia!!!
Finisce così un’altra piccola avventura. Complimenti ai corsisti: un nuovo record per la Zubbia!
*n.d.r. la specie Brontosaurus excelsus (Marsh 1879) si ritiene decaduta e sostituita attualmente con la specie Apatosaurus ajax (Marsh 1877), per la regola della priorità.
**Tipica espressione usata dai Toreri Madrilensi.
Guppo pizzienti
La mia squadra denominata "i pizzienti" composta da me, Ponzio e Sebastiano come aiuti e Daniele, Claudia, Alessia e Ciccio come corsisti siamo stati gli ultimi ad entrare.
L'attesa è stata lunga soprattutto al primo pozzo e per passare il tempo abbiamo cominciato a fare animali col fango, si passava dalle splendide creazioni di Daniele alle palle di fango di Ponzio che abbiamo scoperto avere la manualità di un rinoceronte. Scendiamo abbastanza velocemente e senza grossi problemi eccetto il sifone che ha lasciato tutti a bocca aperta, ancora mi rimbomba in testa la frase di Daniele ".....e io ho pagato per questo!". Usciamo e ancora c'è luce, ad aspettarci una manata di sterco senza eguali...
Notizia di Ceres, Tappina, Stokka e Simone
Foto di Miglio (L'infiltrato)
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