giovedì 28 gennaio 2010

MORTO UN FIANDRA SE Ne’ FA UN ALTRO 2/11/2009

MORTO UN FIANDRA SE Ne’ FA UN ALTRO

Ovvero

La Pokemon cave

Solito e probabilmente ultimo appuntamento alla Rotonda di Via Oreto, causa nuove disposizioni al traffico, ci si avvia verso Belmonte Mezzano per raggiungere il Fiandra. La grotta si sviluppa lungo un'unica faglia, all'interno della quale i vari ambienti sono separati da grossi blocchi crollati e grandi concrezionamenti. Naturalmente ogni speleouscita se non è contraddistinta da eventi particolari o situazioni che hanno dell’incredibile significherebbe che qualcosa è andato storto e oggi il denominatore comune dell’uscita è il giorno dei morti. Quindi armarti della nostra memoria e della mappa del tesoro ci dirigiamo nel territorio di Belmonte alla ricerca del Fiandra. Arrivati in zona, inizia il nostro peregrinare sui monti segnati da “.mi ricordo che.” oppure “Ma si vedevano le cave dal posteggio…e qui non né vedo…” e il nostro caro Simone fiducioso della mappa insiste su “... nella mappa c’è scritto che dobbiamo trovare il cartello della contrada quindi andiamo avanti..”. Finalmente dopo un’oretta piena incrociamo dei nativi del luogo e alla domanda dove è il cartello la risposta è stata “..io c’è lo messo..” il che spiega tutto, cosi ricordiamo sia la mappa sia il cartello. Trovata la zona, iniziamo a vestirci e tra frizzi e sollazzi ci si avvia all’ingresso e per l’occasione arma il sottoscritto: traversino di sicura, coniglio e giù nel mondo ipogeo. Nell’unico frazionamento trovo il fix e inizio a svitare il dado ma, ben presto, mi accorgo che più che svitare il dado sto svitando il fix e, infatti, il dado è un unico corpo con il tassello quindi commemoro la fine del fix. Per fortuna c’è lo spit e inizio ad avvitare l’anello, azione che non porto a termine per la scomparsa della filettatura dello spit non resta che rifare il frazionamento… Risolti questi imprevisti ci ritroviamo alla base del pozzo di fronte al bivio: una via che porta ad un pozzetto e ad una camera e altra via che porta fino al fondo e tra un civile scambio di opinioni imbocchiamo la via sbagliata. Ritorniamo al bivio e ci avviamo verso il fondo. Il tratto presenta una notevole pietraia che scarica direttamente dentro la via e nella strettoia quindi ci avviamo singolarmente, apre Simone. Simone si rende conto che qualcosa non va e chiede vicino a se qualcuno che ha già visto la grotta, in suo aiuto arriva Catarina che con la tecnica denominata “gambe larghe che arriviamo tutte quante” scende lei e una notevole quantità di pietre cosa che non rende felice Simone. Fatto sta che iniziamo a risalire il pozzo d’entrata per andare alle macchine, il motivo? Il passaggio non esisteva più, la via era completamente trasformata e lì dove c’erano blocchi che si superavano in arrampicata ora non c’erano più, almeno, da ciò che si poteva vedere dalla strettoia modificata. Infine tutti a Palermo a bere cioccolata calda.

Si dedica una ben nota canzone al Fiandra e alle sue trasformazioni:

Cos'è cos'è questa sensazione?
E' come la goccia che mi passa dentro il maglione
Dov'è Dov'è il frazionamento?
Sto frazionando ma fix e spit non esistono in questa dimensione

E' lei è lei che prende la mia corda.
e il Fiandra mi accompagna in questo lungo viaggio
ma non andiamo lontano
ecco nella via tutto il mio stupore
non è facile guardare in faccia la trasformazione

E' il Fiandra che cambia nella forma e nel colore
è in trasformazione
è una strana sensazione
in un bagno di sudore
E' il Fiandra che cambia...e cambia...e cambia...e cambia...e cambia
Cos'è Cos'è questa trasformazione?
E' come il macigno che staziona nella via

E ora qual'è la mia direzione?
torno indietro con i santi intorno ai fianchi

E' il Fiandra che cambia nella forma e nel colore
è in trasformazione
è una strana sensazione
in un bagno di sudore è il Fiandra che cambia...e cambia...e cambia...e cambia...e cambia.

Notizia: Sandro

Foto: Simone

Partecipanti: Sandro, Simone, Chiara ponzio, Alfredo Tutina, Maddalena catarina, Emilio napocapoorso, Alessandro il principe.

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