Appuntamento ore 7.30 di fronte l’ingresso dell’ università; il tempo di accucchiare tutti i superstiti e si parte per recuperare Sandro in quel di Altofonte.
La valanga di fango che sommergerà la contrada Rebuttone è composta da: Miglio, La Stokka, Ciccio (speleo-mulunaru), Padre Ciolla, Il Principe, CCC, Sandro, Pieeero e Claudio. Dei nove qui elencati solo 7 esploreranno la cavità ipogea (detto cosi sembro quasi serio…) mentre Claudio e Piero opteranno per un giro fotografico!
Intorno alle 9.00 la compagnia arriva in loco e, dopo essersi resa conto che la strada è impraticabile per via di simpatiche catene apparse dal nulla.., decide di proseguire “scaippuzze” mentre gli zaini vengono scarrozzati da Jimmy (noto facchino speleo) fin dove possibile!
Così inizia la salita…
l’avvicinamento si rivela piacevole e non troppo faticoso, la vegetazione rigogliosa rende il posto mistico quasi da film…
ma rende anche molto difficile individuare l’ingresso della grotta… e allora gira..gira..gira finchè non si sente la voce di Ciccio: “Ho trovato il tubo” (ex tubo dell’acqua inglobato nella vegetazione che adesso si trova sospeso a circa tre metri da terra…), e dopo un po’:“Eccola, l’ho trovata” , girandosi verso Miglio e dicendo “Pirla ci passasti i ravanzi e mancu a viristi!”.
Ci si raduna tutti davanti l’ingresso e si da inizio al rituale della “Vestizione”…: “Gregò ma unni i pigghiasti ddi mutanni o meiccatino ri fro...?”, “Emì ma dda tuta a trovasti nnu cassonetto?”…
Il rituale dura per circa un ora dopodichè ci si organizza per scendere. La Stokka si avvia per prima ed inizia ad armare…
dopo un po’ urla: “Pipistro” (e Piero entra in fibrillazione!) . Arriva il libera e scende Sandro… libera! Tocca a Gregorio… libera! Il Principe… libera! CCC… libera! Miglio… libera! Ciccio…
e tutti insieme bagnati da un costante, ma quasi piacevole, stillicidio si sprofonda in quel pozzo quasi senza fondo (80 metri) verso la nuda roccia coperta solo dal fango, verso quel mondo parallelo che vive sotto di noi e nel quale noi siamo solo passeggeri, il quale esiste vive e si evolve da molto prima che noi come genere umano venissimo anche pensati… lo spettacolo che ci si para davanti è indescrivibile...
Ci si diverte a girare in quella sala, tra crolli, ammassi di detriti, stalattiti, stalagmiti, colonne, laghetti, cunicoli e chi più ne ha più ne metta, tra chiacchiere foto babbio e schiticchio si sta un po’ lì...
Croll e maniglia, croll e maniglia e piano piano i frazionamenti passano uno dopo l’altro, mentre cominciano a sentirsi le voci da fuori…(ovviamente di Piero, ed ecco finita la misticità!).. si vede la luce… si sente l’aria fresca…Un ultimo sforzo, gli ultimi centimetri di corda e poi… poi delle mani con dei guanti verdi ti tirano fuori e tu piangi e respiri per la prima volta…
Verso le 14.00 siamo gia tutti fuori manca solo Gregorio… che dopo un po’ arriva e alla sua maniera (ruttando e rumoreggiando), si annuncia ed esce, “come una “graziella”
(un'elegante bicicletta pieghevole destinata a rivoluzionare per oltre vent'anni il mondo delle due ruote) dice Piero! Ci si sveste, ci si cambia, ci si rifocilla mangiando e bevendo e dopo un po’ di babbio (il quale non manca mai… e non deve mancare mai) si comincia a scendere verso le macchine. E’ bello guardarsi dietro e vedere quanta strada si e fatta e dove si è arrivati. E con questi pensieri in testa si arriva giù, ultima foto di gruppo e via verso Piana degli Albanesi dove ci aspettano i fantastici cannoli, il caffè e il nostro amatissimo e immancabile babbio. Sono quasi le 16.30, è ora di tornare verso casa. Finisce così anche questa avventura…
Alla prossima!Partecipanti: La Stokka, Ciccio speleo-mulunaru, Miglio, Padre Ciolla, CCC, Sandro, Il Principe, Piero e Claudio
Notizia di: Miglio
Foto di: Piero e Sandro
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