Tappina e Simone si fanno trovare a casa mia verso le 10, imbarchiamo tutto il materiale sul mio santanino “che non barcolla e non molla” e partiamo alla volta del paese sopraccitato. Ci cambiano con calma e appena siamo pronti partiamo, in questo momento uno dei partecipanti all’uscita fa la sua apparizione “la merda di vacca” (meno male che era secca!!!). Cominciamo a fare strada e dopo 10 minuti siamo all’ingresso della grotta, che presenta un piccolo pozzetto abbastanza fattibile in arrampicata. Da qui alla nostra destra (n.d.r. destra e sinistra a volo di pipistrello) uno scivolo molto fangoso ci porta all’inizio dell’unico pozzo di una quindicina di metri. Arma Simone, segue Tappina e per ultimo scendo io.
Il pozzo termina su un terrazzino, a sinistra di questo c’è uno scivolo, molto fangoso, che porta al primo ambiente. La grotta è impostata su frattura, dopo questo primo ambiente ci sono due strade una che va in basso e una che sale. Noi prima arriviamo al fondo di quella che scende e poi, tornando indietro, in quella che sale. Vado a vedere io se la via è fattibile; arrampicandomi con lo sbalanco a sinistra e le fragilissime concrezioni a destra mi esibisco in una specie di limbo speleologico tra le concrezioni (al quale qualcuno mi ha raccomandato di stare molto molto molto molto molto molto molto molto molto attento).
Spizzuliamo qualcosa in una nicchietta che a Sarah è piaciuta MOLTO e poi risaliamo lo scivolo per vedere l’altra parte della grotta. Questa a differenza della precedente è composta da una frattura riempita da blocchi di crollo molto concrezionati, molto frequenti cannule e piccole stalattiti in formazione, alcune però secche e in via di disfacimento. Arrivati al fondo cominciamo a risalire. Esce Simone poi Tappina e alla fine disarmo io.
-Inizio Momento Dislessia-
Ricordo a Simone che fuori ho messo i suoi guanti dentro il mio cellulare o meglio il mio cellulare dentro i suoi guanti.
-Fine Momento Dislessia-
Adesso c’è da affrontare lo scivolo fangoso iniziale, tutt’altro che una passeggiata. Alla fine siamo tutti fuori per le
Ci avviamo verso la macchina scoprendo due nuove specie endemiche di Belmonte: la Muzzola ( incrocio tra una mucca e una puzzola)
e il Manda (incrocio tra una mucca e un panda). Partiamo per le 17 alla volta delle classiche birra e patatine e poi a casa a farsi, per chi ne ha bisogno, la doccia.
…e adesso l’inverno del nostro scontento vien fatto gloriosa estate da questo sole di York… (William Shakespeare. Riccardo III – Atto Primo – Scena Prima)
Notizia e Foto di: Ceres
Partecipanti: Simone, Tappina, Ceres e
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