nuovamente a Sant'Angelo Muxaro, nella grotta dei Ciavuli.
Continuano le fasi di studio della grotta, che di sorpresa ne regala parecchie.
Questa volta, accompagnati dagli amici, Giovanni, Marco e Peppe, giriamo in lungo e in largo per la grotta, levandoci anche un piccolo sfizio.
Uno dei rami che abbiamo visitato durante la passata escursione, non era conosciuto!
Sembra la nostra specializzazione, andare in grotte conosciute da decenni e trovare prosecuzioni...
Nei tre giorni, visitiamo anche i rami nuovi, in cui Giovanni e Marco ci accompagnano.
Rami caratterizzati da grandi crolli, da massi che chiedono un equilibrio che non hanno e si sta lì a pregarli di reggere mentre ci passi sopra, spesso tenendo il fiato per farti leggero, ma rami caratterizzati anche da ampie gallerie, luccicanti di cristalli di gesso di neoformazione, e in cui non possiamo sentirci soli.
Piccole colonie di pipistrelli stanno lì, padrone indiscusse di quegli ambienti, e al nostro passaggio svolazzano e ci vengono incontro.
Ci illudiamo che sia per darci il ben venuto e per chiederci di non dare troppo fastidio. Forse, sicuramente, è solo per difesa e per il fastidio che gli diamo.
Congiungiamo i rami nuovi a quelli vecchi, e poi a quelli ancora più nuovi... un'euforia strana, quella di dare forma a degli ambienti che se non percorri in pieno non puoi capire e immaginare.
Verso l'uscita della grotta, nell'ampio salone, riusciamo anche a giocare con l'aria, calda e fredda. Aria calda dall'esterno, aria fredda del respiro della grotta, entrambe si mescolano curiose nell'antro e basta spostarsi di pochi metri per venire investiti da uno dei due soffi...
Alla prossima Ciavuli.
Partecipanti: Ceres e MarcoV
Nessun commento:
Posta un commento