mercoledì 2 giugno 2010

29/05/2010 Grote d'Acqua-Vallone Ponte (Sant’Angelo Muxaro) “Bidet time”

L’appuntamento è fissato per le 8.00 in via Archirafi, luogo ormai familiare a più meno tutti i partecipanti, arrivati li Io e la Sfincionella troviamo Marco, il Principe ed Elga, dopo i saluti si parte subito alla volta di Villabate per recuperare Xò.
Ore 9.00 preleviamo Xò e ci immettiamo sulla Pa-Ag, dopo la tappa caffè di rito al motel San Pietro proseguiamo in direzione di un luogo dallo strano nome… Muxarello.
Ore 10.30 circa arriviamo sotto la rocca di Sant’Angelo Muxaro, e lì aspettando l’arrivo di Giovanni, operatore della riserva; Marco ci descrive un po’ il paesaggio e ci spiega un po’ ciò che andremo a vedere durante la giornata.

All’arrivo di Giovanni (e del suo machete) ci dirigiamo a vedere l’ingresso di una grotta (Zubbia Funnuta che non visiteremo perchè fuori dal programma) e poi, prima di andare al Vallone Ponte, andiamo a vedere un po’ di forme carsiche presenti in quel territorio e per la precisione ci fermiamo all’altezza di un affioramento di gessarenite nel quale andiamo ad indivuare: karren, scannellature, crateri da impatto e tante altre forme

e inoltre notiamo al differenza tra le frome che si vengono a formare nella gessarenite e quelle che si formano nelle intrusioni di gesso alabastrino,

stiamo un po’ li a discutere della geologia del posto e dei condomini creati ad opera di “schiffarati” aracnidi dopodichè ci dirigiamo verso il Vallone Ponte.

Dopo aver posteggiato le macchine ci vestiamo, stivali e caschetto, Io e il Principe avendo deciso di visitare qualche grotticella, ci mettiamo anche la tuta, cosi armati di tutto punto partiamo verso l’inizio del Vallone, la discesa procede bene tra spiegazioni descrizioni delucidazioni e risate fino ad arrivare presso l’ingresso della prima grotta, La grotta dei Sifoni che però non visiteremo. Seguendo il percorso dell'acqua ci dirigiano quindi verso la seconda grotta.

Grotta del Morto “verso il sifone… ed oltre”

Arrivati presso l’ingresso, Marco avendomi visto munito di tuta mi lancia in avanscoperta per aprire la strada, mentre mi accingo a scendere tra rovi e frasche Giovanni mi passa il suo machete per semplificarmi il lavoro cosi fra un colpo e l’altro arrivo giù nei pressi dell’ingresso, entro e do il libera.
La grotta si sviluppa in un piccolo cunicolo pieno d’acqua che passa sotto l’ingresso e dal quale defluisce l’acqua, e poi in un ampia galleria

che si chiude con un sifone… almeno questo fino ad oggi!
Appena siamo tutti giù Marco ci annuncia che chi non ha la tuta non proseguirà oltre un certo punto,


cosi Io e il Principe aiutandoci con le corde (dato che il fango arrivava fino alle p***e) giungiamo fino al sifone, arrivati li ci consultiamo un attimino sul dafarsi, il Principe essendo un po’ riluttante sul bagnarsi le mutande dato che non aveva il cambio se la pensa un attimo… Io osservo un pò il sifone… vedo che il tetto e sufficientemente distante dall’ acqua e mi tuffo… dalle mie imprecazioni il Principe si rende conto che la temperatura del torbido sifone non è proprio da stabilimento termale ma nonostante ciò si tuffa dietro di me, tra il fondo del sifone stile sabbie mobili e il tetto molto basso progredire non era facile ma sfruttando le nostre arti natatorie e passando qualche tetto basso siamo giunti in una grande sala la quale proseguiva con una galleria simile a quella lasciata prima del sifone, così bagnati e infangati proseguiamo nel nostro cammino incontrando un paio di cascatelle alte non più di un metro, le risaliamo senza difficoltà e giungiamo in un grande salone che sulla sinistra era caratterizzato da un pavimento fangoso e sulla destra proseguiva il fiume fino a chiudere completamente con un altro sifone però non percorribile il quale probabilmente alimenta tutto il sistema della grotta, arrivati li è chiaro osservando tutto lo sviluppo della grotta, che il nostro percorso e stato da valle verso monte quindi andando contro corrente e che la grotta prosegue in quel rametto che passa sotto l’ingresso.
Riprendiamo la strada del ritorno e ripassando dal sifone raggiungiamo gli altri che ci aspettavano all’ingresso della grotta, al nostro arrivo un pò stupiti ci chiedono come mai avessimo perso tutto questo tempo e noi gli raccontiamo di aver superato il sifone e di essere arrivati fino a dove chiudeva, a quel punto dopo averci chiesto più volte se eravamo sicuri di aver superato il sifone, Marco esclama “M****ia Giovanni… forse stuppò” e dopo aver appurato questo ci comunicano che avevamo avuto accesso ad un posto dove nessuno era mai entrato, avevamo dato luce ad una nuova galleria non ancora rilevata o visitata! E questo non può averci che lasciato soddisfatti ed emozionati! Poco dopo usciamo dalla grotta e proseguiamo sul fondo della valle secca fino a giungere all’ingresso della grotta successiva.

Secondo Traforo “cave diving”

Questa grotta, come le precedenti, appartiene ad un sistema di grotte chiamato Grotte d’Acqua che si susseguono lungo il Vallone Ponte.
3 grotte particolari, sono i 3 trafori due dei quali sono attivi mentre il 3 e inattivo.
Il primo che ci troviamo sul cammino e il Secondo Traforo, l’ingresso è asciutto e l’inghittitoio si affaccia su una valle ceca ormai a secco,

scendendo giù poco dopo incontriamo il fiume che alimenta la parte attiva della grotta, sulla sinistra troviamo il sifone dal quale l’acqua proviene, mentre andando a destra e immergendosi in acqua si va verso la risorgenza.

Siamo sempre Io e il Principe ad avventurarci, poichè muniti di tuta (indumento inutile quando ti ritrovi immerso in acqua fino al collo), mentre il resto del gruppo fa il giro da fuori andando a visitare il Terzo Traforo quello inattivo e ci aspetta poi alla risorgenza.
Dopo esserci immersi entriamo subito in una stretta frattura che va a stringere verso il basso lasciando a malapena lo spazio per la testa, infatti per passare oltre… respiro trattenuto e bocca sott’acqua, superato questo passaggio il livello dell’acqua scende un po’ superiamo un piccolo mandrino e ci e ci riimmergiamo in un altro sifone, qui comprendiamo il significato dell’espressione “trovarsi con l’acqua alla gola”, ma ormai bagnati e divertiti dall’esperienza andiamo avanti, superiamo un punto molto basso in cui era necessario immergersi quasi completamente ( sono parte del caschetto è rimasta fuori) e ci affacciamo sulla seconda sala giriamo verso sinistra proseguiamo seguendo il fiume e poco dopo vediamo la luce.
Dopo la risorgenza il fiume continua il suo corso all’esterno scorrendo sinuoso in una stupenda forra ricca di fauna e vegetazione,

per la precisione subito fuori dalla risorgenza ci imbattiamo in una piccola foresta di equisetum

sia dentro che fuori dalla grotta, e dopo esserci riuniti con il resto del gruppo proseguiamo il cammino verso il Primo Traforo; lungo il cammino facciamo qualche incontro con simpatici abitanti del luogo, libellule nere, potamon fluviale (granchio di fiume) rinominato da Marco pokemon,

discoglosso pictus

e in fine un bel biacco, poco dopo ci ritroviamo presso l’ingresso del Primo Traforo, l’ingresso è caratterizzato da un ponte scavato dall’acqua dal quale prende il nome il Vallone, sotto il ponticello consumiamo un breve pasto e subito entriamo.

Primo Traforo “e il gambero gigante”

La grotta è una breve galleria atrraversata dal fiume,

appena entrati Marco mi indirizza verso un cunicoletto che segue l’andamento della grotta caratterizzato da un pavimento fangoso e pieno di escrementi di topo, lo percorro e mi ricongiungo con il resto del gruppo nei pressi della risorgenza della grotta,

qui incontriamo un piccolo gamberetto di fiume e,

mentre Marco si cimenta nell’imitazione di un gambero gigante, gli facciamo qualche foto e poi ci dirigiamo verso l’uscita,

poche decine di metri dopo si apre l’ingresso dell’ ultima grotta che visiteremo.

Grotta Sifone “the end”

L’ingresso della grotta e molto ampio, il fiume vi scorre all’interno nella parte destra della grotta cerando varie cascatelle fino a giungere ad un sifone, che però non e percorribile senza bombole, arrivati li Giovanni lanciando un sasso mi fa notare che, dato il rimbombo, probabilmente oltre quel sifone la grotta prosegue con ambienti abbastanza ampi, mi faccio un bagnetto pure li per osservare il livello dell’acqua nel sifone e dopodichè cominciamo a fare strada verso fuori.

Intorno alle 15.00 circa riprendiamo il cammino verso le macchine, ripercorriamo a ritroso il vallone ridendo scherzando e chiacchierando degli enormi tubi d’acqua e dei cavi elettrici di una mia ipotetica nuova casa… e intorno alle 16.00 arriviamo alle macchine ci spogliamo ci cambiamo e ci mettiamo in viaggio verso Palermo, lungo la strada ci fermiamo per un altro caffè sempre al motel San Pietro e poi dritti verso casa… tutto fila liscio apparte un carabiniere che mi ferma lungo la strada per un semplice controllo e scambia Martina per mia moglie (e forse Xò per nostro figlio… chissà) intorno alle 18.30 arriviamo a casa stanchi accaldati ma parecchio soddisfatti della splendida gioranata!

Alla Prossima

Notizia di: Miglio
Foto di: Xò
Partecipanti: MarcoV , Elga, Xò, Miglio, la Sfincionella, Il Principe e Giovanni (e il suo machete)

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