giovedì 23 novembre 2006

Corso di Introduzione alla speleologia a Cefalù

Escursione sull'Etna

ETNA 27-28 OTTOBRE 2006

Dopo centinaia di telefonate, molte incertezze sul percorso e ripetuti momenti di stolitanza di Pietro, si decide di partire per l’Etna il 27 Ottobre 2006. Al gruppo iniziale di due persone si unisce in extremis un terzo partecipante.
Si parte quindi la mattina del 27 Ottobre alle 5.00 del mattino e passando da Campofelice per caricarci il terzo incosciente (Vincenzo C.) si arriva al rifugio Sapienza intorno alle 8.10; si prospetta una giornata favolosa.


Posteggiamo, ci guardiamo negli occhi, e tutti abbiamo in mente la stessa cosa…andiamo a fare subito colazione!!
Dopo esserci caricati gli zaini sulle spalle, le persone presenti in zona ci scambiano per 3 sherpa, ma dopo aver sentito il nostro accento palermitano, si ricredono, e così possiamo avviarci verso la funivia che ci porta alla Montagnola, ad una quota di m 2480 s.l.m. circa. A questo punto comincia la nostra vera avventura, subito ci incamminiamo percorrendo l’ininterrotta salita che ci porterà in vetta (o quasi).

La giornata è splendida, sopra di noi non c’è neanche una nuvola, ce le siamo lasciate tutte più in basso, a formare un vero e proprio mare di nuvole. Si comincia a sudare e subito ci spogliamo, restando in maglietta e proseguendo il cammino a tratti su sentiero, a tratti sui sabbioni per la mia felicità!!! Pietro sembra in forma, in testa al gruppo come convinto conoscitore dell’Etna.


Dopo h: 1.30 circa di cammino arriviamo a quota 2920 m, dove ad oggi si intravede quel che resta della Torre del Filosofo e facciamo una pausa di circa 10 m. Ci si rimette in cammino, e da qui comincia la parte di sentiero che nessuno di noi ha mai percorso. Lo stesso, ad un certo punto risulta interrotto da una colata avvenuta il giorno precedente da una bocca di neo apertura, ed in quel momento inattiva, la aggiriamo in basso e proseguiamo.
Alle 13.30 lo stomaco richiede cibo, e subito lo accontentiamo, mangiamo, beviamo e ci esce pure una piccola dormita di 15 m. circa.


Svegliatici ci rimettiamo subito in cammino, con gli zaini in spalle che sembrano sempre più pesanti, sino a raggiungere il punto più alto di quota: m 3150 s.l.m., stanchi si, ma molto contenti.


Si presenta davanti a noi un bivio, un sentiero che scende di quota ed uno che continua leggermente a salire; Pietro da esperto conoscitore del luogo dice: “ragazzi dobbiamo cominciare a scendere per di qua”; il sottoscritto risponde: “compà ma ne sei sicuro??”; Pietro: “se vuoi fai strada tu, amunì a scinniri”; il sottoscritto:”io non conosco la zona, amunì!”; anche Vincenzo cala la testa. E come volevasi dimostrare la strada era quella sbagliata!!



Per non tornare indietro, approfittando anche della giornata senza nuvole e nebbia, ci convinciamo a scendere da antichi sabbioni e colate fuori sentiero (Guardirazzi), che ci accompagnano per 1200 m di dislivello. Piedi e ginocchia hanno ringraziato, sono in debito col nostro amico. Per fortuna intorno alle 17.00 riusciamo ad uscirne fuori, e ci troviamo a 1800 m di quota su sentiero. La fortuna ci accompagna e dopo circa 20 m. di cammino troviamo il nostro beneamato Hotel a 5 stelle (non quello previsto dal diario di viaggio), o Rifugio di M. Scavo. Scontato sottolineare la nostra felicità, nessuno ci poteva togliere un bel sorriso dalle facce.
Finalmente dopo circa 8 ore di cammino quasi ininterrotto, con zaini di 25 kg sulle spalle, possiamo riposarci. Subito arriva uno splendido tramonto che verrà immortalato dalle nostre macchine fotografiche, e poi si pensa alla cena.
Si prende l’acqua dal pozzo, la sterilizzo col mio kit di sopravvivenza, si preparano i fornellini, il couscous ricco di fagioli, carote, tonno ed altro, e gli immancabili wurstel arrostiti in padella. Direi proprio che non ci siamo fatti mancare niente, neanche un bel camino accesso sino a poco prima di addormentarci intorno alle 22.00, tra le varie runfuliate quasi immediate di Pietro.
L’indomani la giornata si prospetta altrettanto bella, dopo una bella colazione seguita da una bella cacata ci si rimette in cammino. Prima per andare a vedere delle lave a corde nelle vicinanze, e poi ci si rimette sulla perimetrale per ritornare alla macchina. Sentiero questo molto piacevole da percorrere, con 200 m circa di dislivello nella sua totalità. Lungo la strada incontriamo altri escursionisti e ciclisti a cui dico di comunicare due paroline dolci appena raggiungono i due miei compagni di disavventura che mi lasciano indietro.


Intorno alle 15.00, dopo aver percorso 14 km circa, giungiamo sulla strada asfaltata, 100 m sotto il rifugio sapienza. A questo punto il guidatore dopo aver mostrato le cosce pelose, ottiene prima qualche mandata a cacare e poi finalmente un passaggio, così da andare a prendere la macchina mentre noi lo aspettiamo a guardia degli zaini. Lo stato dei piedi è a così dire pietoso, papole a destra e sinistra; si decide cosi di tornare a casa, anticipando di un giorno il percorso preventivato.
Tornando indietro, ci fermiamo a metà strada a pranzare con forellini e compagnia, e a raccogliere castagne. La nostra tranquillità è interrotta da un incidente di moto, che per poco non andava a schiantarsi sulla vettura di Pietro, ma che invece si è schiantata su quella appena davanti. Il guidatore mezzo sminkiato ma vivo e cosciente è stato soccorso in ambulanza.



Finalmente torniamo a casa.
Due bei giorni, passati tra paesaggi e luoghi veramente belli, tra amici e quattro risate, e cosa importante nessuno di noi, neanche nei momenti di disperazione, ci ha provato con l’altro…. Soltanto Pietro e Vincenzo ogni tanto si tenevano per mano. 

Partecipanti: Antonio C., Pietro A., Vincenzo C.