mercoledì 5 novembre 2008

Palestra Sferracavallo - 02 Novembre 2008

Dopo anni di esperienza di palestre “sutta l'acqua” ho capito che forse è meglio che non sia io ad organizzare, incarico quindi il Segretario Amministrativo del Sottogruppo Speleologico SpeleoSterco(U Ceres). L'appuntamento è alle 9 in parete, al mio arrivo trovo sul posto Ceres le due Simone e l'uomo che tutti stimiamo per aver sboccato nelle scarpe di Silvia, u Sfinciunaro. Ci vestiamo, e

subito le due Simone cominciano ad esternare i loro dubbi sul giusto posto degli attrezzi.... Siamo giunti al momento preferito da Sfincio “L'acchianata”per andare ad armare, la giornata è splendida( perchè non ho organizzato io), il sole, il mare. Devo dire che la palestra di sferracavallo offre sempre scorci di una bellezza unica, resto sempre incantanto e me ne rendo conto soprattutto dal fatto che ogni volta che vado ad armare faccio sempre la stessa foto. A me il compito di armare il traverso, Sfncio arma la prima campata e Ceres la seconda. La componente femminile dell'uscita rimane giù a

prendere il sole, ascoltare musica e a lamentarsi della nostra lentezza ad armare, non sapendo che la nostra lentezza era dovuta al solito problema, che scientificamente parlando definirei “Spit attuppati”....Quasi dimenticavo dell'innovazione dello Speleosterco!Le ricetrasmittenti, un nuovo modo per non rinunciare a cornutiarsi anche quando si è lontani!Arrivati giù,ci organizziamo per seguire almeno i primi movimenti delle neospeleologhe che non mettevano l'imbrago già da un po'. Nelle ore successive si continua a fare armo e disarmo e progressione, il tempo passa velocemente e oltre allo sforzo fisico impegniamo anche la nostra mente per trovare un soprannome alle simone...

visto che su 5 persone 3 avevano lo stesso nome, ad ogni “Simo” ci giravamo in 3! ….Non va bene...vediamo...il primo nasce quasi subito.....Fucso dovuto al colore della maglietta della bionda. Il secondo richiede qualche ora ma alla fine, dopo vari tentativi riusciamo a trovarne uno di nostro gradimento e per nostro intendo esclusivamente mio di Sfincio e di Ceres! Nel primo pomeriggio arriva Tappina (Sarah) con Ciccio che porta cassatelle per tutti (U signure tu paga). Anche tappina si mette in movimento, il sole comincia a tramontare la giornata sta per giungere al termine,ma.....cosa non può mai mancare in un uscita speleo?!?! ….Ed ecco che, puntuale come sempre, in concomitanza con l'arrivo della stanchezza e la voglia di tornare a casa, arriva l'inopportuno(Piero) accompagnato dalla stokka per poter partecipare all'immancabile fase terminale dell'uscita ormai da tutti conosciuta come “L'angolo dell'inopportuno”. Tra una chiacchiera e l'altra si fa buio, Piero prova a fumare una sigaretta ma con scarsi risultati....
Partecipanti:
Simona (Fucso), Simona(***), Tappina, Sirmione, Spincio, Ceres.
Notizia di Simone
Foto di Ceres

lunedì 3 novembre 2008

Proteste, fiaccolata

Molti degli iscritti al nostro gruppo speleologico sono studenti universitari, che vivono con estremo disaggio tutto ciò che sta accedendo nel paese, specialmente per quanto riguarda la "riforma" universitaria e i paurosi tagli che il governo ha fatto nel finanziamento di questa istituzione.

Tra le proteste messe in atto, si è svolta a Palermo giovedi scorso, una pacifica fiaccolata.
Fiaccole? luci? Come può dare luce uno speleologo?



Appuntamento alle 21 sotto la statua della Libertà, io e lo sfincionaro arriviamo per primi. Seguono Caldarella, Nemo e poi tutto il resto della combriccola.
Ci guardiamo in giro ed’è buio, molto buio; poche persone, forse sono più i vigili e i poliziotti che i manifestanti. Il buio comincia a farsi meno fitto e una flebile luce inizia ad illuminare la piazza. Carichiamo le bombolette. Carburo. Acqua. Aspetta un po’, una scintilla e la fiamma comincia a bruciare.



Eravamo in sette a far brillare le nostre fiamme e dietro, centinaia di candele e un migliaio di persone. Apriamo il corteo. Percorriamo molto lentamente via Libertà fino ad arrivare a piazza Politeama e lì scarburiamo. Non credo capiterà mai più di farlo in quel luogo.



Mercoledì sera sette fiamme hanno brillato.

Partecipanti:
Ceres, u Spinciunaro, Simone, Nemo, Stokka, Xò, Caldarella.
Notizia di Ceres
Foto della Capra e Ziulia (con la macchina di Ceres)


Aggiungo un discorso da leggere MOLTO attentamente... è stato pronunciato da soli 58 anni...

"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico"


Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950