sabato 30 gennaio 2010

Grotta del Pidocchio 29-1-2009

Grotta del Pidocchio

The speleo-rodeo party

Era un venerdì di sabato mattina quando cinque nobili speleogiovani decisero di esplorare un pidocchio…no, non è il nuovo trailer di Maccio Capatonda!
L’appuntamento era alle 9:00 nella piazza dietro la fiera e nonostante il traffico mattutino ritardiamo soltanto di mezz’ora e accompagnati da una dolce e simpatica pioggia ci avviamo verso la meta.
Arrivati li posteggiamo tra le fresche frasche e nel silenzio della montagna si sentono solo i soavi rumori di ferraglia, non esiste un sottofondo migliore!
Siamo pronti e pieni di energie per la lunga e stancante camminata che ci aspetta…cammina cammina ed eccoci finalmente arrivati! (esattamente 2,45 metri oltre il guardrail..)
L’ antro si vede già dalla strada e arrivati li : chi arma?....dai Marti arma tu. E io: - ceeeerto, finalmente!
Tra le spiegazioni, i consigli e le domande su come e dove è meglio armare…sotto la supervisione di Nemo e dello Sfincionaro armo il primo pozzo in cui mi sono sentita un po’ sola perché non vedevo scendere più nessuno per un be po’ di tempo, ma....mi vogliono lasciare qui e se ne vanno? e poi.. ecco Nemo! Intanto armo il secondo pozzo, sempre sotto la supervisione di Nemo e mentre scendono gli altri noi arriviamo al sali-scendi. E comincia il rodeo! Sto bolina si incastra ovunque tranne che nei posti giusti! Finalmente dopo svariate prove e cambiando metodo Nemo e Sfincio riescono a salire e ad armare, sale Miglio..salgo io..sale Sarah e comincia a farsi sentire la fame.
Tocca a Miglio armare: “ouuuuu u pitittu mi sta facinnu acitu spicciati!” (Nemo ha fame!).
Scendiamo tutti al fondo pieno di belle concrezioni e meduse e…il presepe! La fame si placa ma anche l’aria viene sempre meno...se solo non fosse per tutta quella CO2 si dormirebbe benissimo li sotto!
Cominciamo la risalita e in meno di un’ ora siamo tutti fuori, ci cambiamo e ovviamente raggiungiamo l’ulitma tappa: birra e cibo!
E purtroppo adesso tutti a casa..

Notizia di: Marti

Partecipanti: Nemo, Sfincio, Miglio, Marti, Sghiry

giovedì 28 gennaio 2010

MORTO UN FIANDRA SE Ne’ FA UN ALTRO 2/11/2009

MORTO UN FIANDRA SE Ne’ FA UN ALTRO

Ovvero

La Pokemon cave

Solito e probabilmente ultimo appuntamento alla Rotonda di Via Oreto, causa nuove disposizioni al traffico, ci si avvia verso Belmonte Mezzano per raggiungere il Fiandra. La grotta si sviluppa lungo un'unica faglia, all'interno della quale i vari ambienti sono separati da grossi blocchi crollati e grandi concrezionamenti. Naturalmente ogni speleouscita se non è contraddistinta da eventi particolari o situazioni che hanno dell’incredibile significherebbe che qualcosa è andato storto e oggi il denominatore comune dell’uscita è il giorno dei morti. Quindi armarti della nostra memoria e della mappa del tesoro ci dirigiamo nel territorio di Belmonte alla ricerca del Fiandra. Arrivati in zona, inizia il nostro peregrinare sui monti segnati da “.mi ricordo che.” oppure “Ma si vedevano le cave dal posteggio…e qui non né vedo…” e il nostro caro Simone fiducioso della mappa insiste su “... nella mappa c’è scritto che dobbiamo trovare il cartello della contrada quindi andiamo avanti..”. Finalmente dopo un’oretta piena incrociamo dei nativi del luogo e alla domanda dove è il cartello la risposta è stata “..io c’è lo messo..” il che spiega tutto, cosi ricordiamo sia la mappa sia il cartello. Trovata la zona, iniziamo a vestirci e tra frizzi e sollazzi ci si avvia all’ingresso e per l’occasione arma il sottoscritto: traversino di sicura, coniglio e giù nel mondo ipogeo. Nell’unico frazionamento trovo il fix e inizio a svitare il dado ma, ben presto, mi accorgo che più che svitare il dado sto svitando il fix e, infatti, il dado è un unico corpo con il tassello quindi commemoro la fine del fix. Per fortuna c’è lo spit e inizio ad avvitare l’anello, azione che non porto a termine per la scomparsa della filettatura dello spit non resta che rifare il frazionamento… Risolti questi imprevisti ci ritroviamo alla base del pozzo di fronte al bivio: una via che porta ad un pozzetto e ad una camera e altra via che porta fino al fondo e tra un civile scambio di opinioni imbocchiamo la via sbagliata. Ritorniamo al bivio e ci avviamo verso il fondo. Il tratto presenta una notevole pietraia che scarica direttamente dentro la via e nella strettoia quindi ci avviamo singolarmente, apre Simone. Simone si rende conto che qualcosa non va e chiede vicino a se qualcuno che ha già visto la grotta, in suo aiuto arriva Catarina che con la tecnica denominata “gambe larghe che arriviamo tutte quante” scende lei e una notevole quantità di pietre cosa che non rende felice Simone. Fatto sta che iniziamo a risalire il pozzo d’entrata per andare alle macchine, il motivo? Il passaggio non esisteva più, la via era completamente trasformata e lì dove c’erano blocchi che si superavano in arrampicata ora non c’erano più, almeno, da ciò che si poteva vedere dalla strettoia modificata. Infine tutti a Palermo a bere cioccolata calda.

Si dedica una ben nota canzone al Fiandra e alle sue trasformazioni:

Cos'è cos'è questa sensazione?
E' come la goccia che mi passa dentro il maglione
Dov'è Dov'è il frazionamento?
Sto frazionando ma fix e spit non esistono in questa dimensione

E' lei è lei che prende la mia corda.
e il Fiandra mi accompagna in questo lungo viaggio
ma non andiamo lontano
ecco nella via tutto il mio stupore
non è facile guardare in faccia la trasformazione

E' il Fiandra che cambia nella forma e nel colore
è in trasformazione
è una strana sensazione
in un bagno di sudore
E' il Fiandra che cambia...e cambia...e cambia...e cambia...e cambia
Cos'è Cos'è questa trasformazione?
E' come il macigno che staziona nella via

E ora qual'è la mia direzione?
torno indietro con i santi intorno ai fianchi

E' il Fiandra che cambia nella forma e nel colore
è in trasformazione
è una strana sensazione
in un bagno di sudore è il Fiandra che cambia...e cambia...e cambia...e cambia...e cambia.

Notizia: Sandro

Foto: Simone

Partecipanti: Sandro, Simone, Chiara ponzio, Alfredo Tutina, Maddalena catarina, Emilio napocapoorso, Alessandro il principe.

lunedì 25 gennaio 2010

Inghiottitoio di Ciminna-24 Gennaio 2010 -The Neverending Story

Ed eccoci di nuovo qui! Altra domenica altra grotta!

Appuntamento ore 8.00 in viale delle scienze, la squadra è composta da : Ceres, Miglio, Padre Ciolla, Ponzio, Laura (quella che parla così), Sghiry (al secolo Tappina), il Principe e l’indimenticabile Suzuki (barcollo ma non mollo) Santana, non si perde tempo e si viaggia verso Ciminna!

Ore 9.00 arrivo a Ciminna, breva pausa biroches per Ponzio e breve caffè strategico per individuare il bar per dopo, e ci si mette in cerca delle Serre di Ciminna!

Le successive 3 ore sono trascorse alla disperata ricerca di quella f-----a strada che avrebbe dovuto condurre all’imboccatura della grotta, 3 ore nelle quali i nostri eroi sono stati sballottati,

da indicazioni fallaci ed ingannevoli, su e giù per tutto il dedalo di viuzze che circondava la ridente cittadina e per di più accompagnati dal continuo arrancare del Santanino affogato dalla benzina sporca che quel cornuto di benzinaio (gli deve venire nelle corna) gli aveva messo (n.d.r. Pompa A.C. da sostituire), ed e stato piu o meno in quel momento che nelle menti dei suddetti è cominciato a sorgere un atroce dubbio che col passare del tempo si è trasformato in certezza… “qui c’è qualcuno che porta attasso!!” …non si è ben capito chi, se qualcuno dei presenti o qualcuno che aveva avuto l’infelice idea di pensare a loro durante la giornata ma sta di fatto che solo dopo ben 3 ore sono riusciti a trovare un anima pia che li conducesse sulla retta via, sempre sia lodato lui! Uomo delle patate!

Così forti delle nuove conoscenze infusegli dall’uomo delle patate (sempre sia lodato) Ceres e Miglio, a bordo dell’arrancante Santana, vanno in avanscoperta per vedere se finalmente stavolta la via è quella giusta. Infine, ma dopo molte altre vicissitudini, i due trovano il tanto agognato ingresso che appare, come un miraggio, dietro un campo di frumento!!

Ore 12.30 si recupera il resto del gruppo e nonostante l’ora un po’ tarda si decide per entrare!

Ore 13.00 si lasciano le macchine dove possibile, ci si veste, e si comincia a fare strada!

Circa mezzora dopo il gruppetto è tutto radunato davanti l’ingresso e si comincia a scendere.

Il primo a scendere è Ceres, il quale arma nel modo migliore con quello che riesce a trovare (le condizioni degli ancoraggi lasciavano un pò a desiderare) il successivo è Miglio, Laura, Il Principe, Ponzio, Sghiry e infine Gregorio.

La grotta è composta da un pozzo iniziale di 12 metri impostato su una frattura, che in certi punti e larga meno di 30 cm (il che provoca qualche problema a qualche elemento dalla “cachiera” di rilevanti dimensioni), che si affaccia su una galleria molto ampia disseminata di carcasse di coniglio e di guano di pipistrelli, dei quali però si è visto solo un esemplare. In fondo alla galleria sulla destra superando un passaggio stretto si apre un labirinto ricco di concrezioni brillanti e dalle forme più assurde (la più spettacolare è un enorme concrezione a forma di abete che ricorda un albero di natale),

è sempre emozionante una grotta nei gessi, le forme che i cristalli riescono ad assumere sono inimmaginabili! Lo sviluppo della grotta è di 180 metri circa e la profondità non supera i 30 metri, arrivato al fondo il gruppetto non contento si concede un pò di esplorazione; l’ambiente è ricco di cunicoli e fratture fangose nelle quali e divertente infilarsi, sia per il bello di infangarsi sia per mettersi alla prova e per sperare forse, invano, forse no, di trovare un'altra sala e poter urlare a chi sta dietro “CONTINUAAA!!”

Dopo essersi accertati di non aver tralasciato nemmeno il minimo buco inesplorato, si comincia a tornare ma non prima di aver scattato qualche foto per ricordare quelle forme spettacolari, ovviamente facendo massima attenzione a non romperle, così dopo poco ci si riunisce tutti alla base del pozzo e si decide chi disarma, e dopo molti rifiuti, si trova finalmente un volontario… Miglio (non l’avessi mai fatto maledette palle di fango attorno ai nodi), cosi ricomincia la salita!

Giu l’attesa è lunga, cosi si ammazza il te

mpo affrontando vari discorsi, ed emerge che un pò per tutti questa attività, oltre agli aspetti ludici avventurosi e culturali, è anche una fuga dal mondo e dai problemi, uno stacco, una possibilità di rilassarsi e di mettersi anche un pò a confronto con se stessi e con le proprie capacità! Poi si comincia a raccontare barzellette di basso livello per pareggiare un pò i conti con i discorsi seri di prima!

La salita procede senza problemi cosi alle 17.30 si esce e ci si dirige verso le macchina ululando ad una stupenda mezza luna allo zenit, ci si sveste e si parte alla volta del bar individuato di mattina per gli immancabili birra, patatine e babbio!

Ore 19.30 si comicia a fare strada verso casa…

Ore 20.30 si arriva a Palermo stanchi, sporchi, ma soddisfatti… e contro ogni pronostico anche questa avventura è finita!


Alla prossima!


“i due dopo 3 mesi, schifati l'uno dell'altro, si guardarono negli occhi e dissero… dai seppelliamola!”


Notizia di: Miglio

Foto di: Ceres

Partecipanti: Ceres (Ciubecca), Miglio, Padre Ciolla, Ponzio, Laura (quella che parla così), Sghiry (al secolo Tappina), il Principe e L’indimenticabile Suzuki (barcollo ma non mollo) Santana.



Brigghi c'è sempre un innopportuno 24-01-10



Appuntamento ore 9.30 a casa di
Ore 8.55 La 106 parte dal capolinea, prendo giulia, poi ci dirigiamo a cruillas per prendere un paio di claudii. Arriviamo in piazza a cruillas e cominciamo a vagare per le stradine infognate del quartiere cercando una fantomatica via CL...
Dopo 15 minuti di ricerche, piccole discussioni con autisti autoctoni del quartiere, arriviamo in via CL 15, chiamiamo i claudii:-siamo arrivati! e loro:- no! noi siamo giù e voi non ci siete... Erano in via CL pure loro, ma tipo alla 31.
Chiarito tutto li troviamo in piazza...
Ore 9.25 partiamo da cruillas per prendere martina che è al tabacchino.

Prima telefonata a piero -ritardiamo di 10 minuti-

Arriviamo da martina e si decide di prendere un caffè, e fare colazione.
I fumatori si fumano la loro sigaretta post caffè.
Ore 9.45 partiamo da palermo.
Arriviamo a bagheria e la 106 stranamente decide di non prendere la solita e già conosciuta strada, ma di "tagliare per fare prima", ma il tentativo non va a buon fine. Ore 10.15 Seconda telefonata a :- siamo a stanta flavia, da un tizio che vende legna. -Ma come cazzo siete arrivati li? ora vi vengo a prendere
Malgrado tutto piero arriva, si arrabbia un po ma nulla di che!
Compriamo il pane, prendiamo il cane ad altavilla.
sembra non alterarsi, ne inopportunarsi... boh!
Arriviamo, posteggiamo, facciamo gli zaini e comincia la via crucis.
Per arrivare ai brigghi c'è una bella salitina scivolosina, piena di ddisa che nasconde tanti bei buchini!!! L'imprecazione qua ci sta tutta!
Mentre saliamo assistiamo ad una bella via crucis in cui ziulia a Pampers cadono più e più volte come il famoso... quello del film di mel gibson.
Dopo un'oretta arriviamo sotto parete, e ci mettiamo tutti i caschi e ci dirigiamo verso l'ingresso della grotta.
Si è fatto già mezzo giorno e piero non si è lamentato ne inopportunato!!!
Non è ancora il 2012 mhh, e se i Maia si fossero sbagliati di un paio di anni... mhh...
Malgrado il forte ritardo mangiamo allegramente tutti, anche u canuzzu, ci cambiamo ed entriamo.


Dopo un ingresso strettino si presentanto davanti a noi dei grandi saloni, grotta caldissima e tutta orizzontale, devastata dalle scritte, la sua semplicità tecnica l'ha messa a portata di tutti, che non avendo altro da fare l'hanno devastata. Arriviamo allo scopo dell'uscita, una risalita.



Piero prova ad arrampicare, è facile, ma per non rischiare mi torna in mente una tecnica insegnatami dal mitico MarcoL. speleo dell'oltre Tirreno il bolina lanciato!
Dopo 15 minuti di tentativi riusciamo a prendere una stalagmite e Piero sale, poi arma decentemente il pozzo salgo anch'Io con i bloccanti.
Chiude?
No!
C'è una strettoia s'infila... c'è ne un'altra!!! si infila... continua!!!
Un ramo parallelo a quello di sotto?
Allora io scendo a controllare, grido grido... ma niente non si collegano... anche se questo ramo termina con una frana... e un buchino ma io non ci entro, troppo stretto.
Allora risalgo strettoia... continua! Strettoia... continua, anche se ogni volta mi giro e trovo scritte, che rovinano un po' il momento della scoperta!
Continuo rametto in arrampicata, strettoia, strettoia, la grotta si rivela veramente molto bella, troviamo un pozzo!
Mentre lancio pietre torna, era andato avanti la grotta continua ancora per molto!
Nella foga dell'esplorazione abbiamo perso la cognizione del tempo, torniamo indietro e nell'ultima strettoia:- bat bat bat bat, ma che cazz! Un pipistro in strettoia mi voleva dare un bacino mi sa, e sbatteva le sue aluzze sul mi faccino (oppure una nuova forma di innopportunismo chirottero). Un po' di paura con una mano lo prendo e lo spingo fuori dalla strettoia con tutta la delicatezza che mi permetteva il terrore del momento, pensando poverino è speleo anche lui!
Usciamo dal ramo nuovo, per noi, andiamo dagli altri che erano all'ingresso a giocare con il cane. Si è fatto tardi, scendiamo.
Ci cambiamo subito fuori, i pantaloni tutti infangati dalle strettoie, che bello!
dolori nelle ginocchia e un po' nei gomiti... solo uno speleo può gioire di questo.
Scendiamo e di nuovo via crucis... ma questa volta si cade molte volte, di più di quello... vabbè avete capito.
Arrivati in macchina, pane, salame, una focaccia con cipolla vino rosso e sfogliatine e te caldo!
Fine di una splendida giornata passata tra natura, fotografie, un po' di speleo, e amori interraziali.

Notizia di Nemo
Foto di
Partecipanti: Nemo, Xò, Marty Sfincia, Claudio, Pampers, Ziulietta, Milo u can'i piero

martedì 19 gennaio 2010

Pozzo Sbanduto (La Repubblica Dei Banana)

E Fu così che, in data 17/01/2010, Via Ernesto Basile si riempì di sterco…

Appuntamento ore 7.30 di fronte l’ingresso dell’ università; il tempo di accucchiare tutti i superstiti e si parte per recuperare Sandro in quel di Altofonte.

La valanga di fango che sommergerà la contrada Rebuttone è composta da: Miglio, La Stokka, Ciccio (speleo-mulunaru), Padre Ciolla, Il Principe, CCC, Sandro, Pieeero e Claudio. Dei nove qui elencati solo 7 esploreranno la cavità ipogea (detto cosi sembro quasi serio…) mentre Claudio e Piero opteranno per un giro fotografico!

Intorno alle 9.00 la compagnia arriva in loco e, dopo essersi resa conto che la strada è impraticabile per via di simpatiche catene apparse dal nulla.., decide di proseguire “scaippuzze” mentre gli zaini vengono scarrozzati da Jimmy (noto facchino speleo) fin dove possibile!

Così inizia la salita…

l’avvicinamento si rivela piacevole e non troppo faticoso, la vegetazione rigogliosa rende il posto mistico quasi da film…

ma rende anche molto difficile individuare l’ingresso della grotta… e allora gira..gira..gira finchè non si sente la voce di Ciccio: “Ho trovato il tubo” (ex tubo dell’acqua inglobato nella vegetazione che adesso si trova sospeso a circa tre metri da terra…), e dopo un po’:“Eccola, l’ho trovata” , girandosi verso Miglio e dicendo “Pirla ci passasti i ravanzi e mancu a viristi!”.

Ci si raduna tutti davanti l’ingresso e si da inizio al rituale della “Vestizione”…: “Gregò ma unni i pigghiasti ddi mutanni o meiccatino ri fro...?”, “Emì ma dda tuta a trovasti nnu cassonetto?”…

Il rituale dura per circa un ora dopodichè ci si organizza per scendere. La Stokka si avvia per prima ed inizia ad armare…

dopo un po’ urla: “Pipistro” (e Piero entra in fibrillazione!) . Arriva il libera e scende Sandro… libera! Tocca a Gregorio… libera! Il Principe… libera! CCC… libera! Miglio… libera! Ciccio…

e tutti insieme bagnati da un costante, ma quasi piacevole, stillicidio si sprofonda in quel pozzo quasi senza fondo (80 metri) verso la nuda roccia coperta solo dal fango, verso quel mondo parallelo che vive sotto di noi e nel quale noi siamo solo passeggeri, il quale esiste vive e si evolve da molto prima che noi come genere umano venissimo anche pensati… lo spettacolo che ci si para davanti è indescrivibile...

Ci si diverte a girare in quella sala, tra crolli, ammassi di detriti, stalattiti, stalagmiti, colonne, laghetti, cunicoli e chi più ne ha più ne metta, tra chiacchiere foto babbio e schiticchio si sta un po’ lì...

ma i Cannoli di Piana chiamano… e così dopo non molto si ricomincia a salire… rispettando lo stesso ordine tranne che per Padre Ciolla il quale vince una bella disarmata!

Croll e maniglia, croll e maniglia e piano piano i frazionamenti passano uno dopo l’altro, mentre cominciano a sentirsi le voci da fuori…(ovviamente di Piero, ed ecco finita la misticità!).. si vede la luce… si sente l’aria fresca…Un ultimo sforzo, gli ultimi centimetri di corda e poi… poi delle mani con dei guanti verdi ti tirano fuori e tu piangi e respiri per la prima volta…

un po’ come nascere, ma forse è solo un mio modo di vederla chissà…

Verso le 14.00 siamo gia tutti fuori manca solo Gregorio… che dopo un po’ arriva e alla sua maniera (ruttando e rumoreggiando), si annuncia ed esce, “come una “graziella”

(un'elegante bicicletta pieghevole destinata a rivoluzionare per oltre vent'anni il mondo delle due ruote) dice Piero! Ci si sveste, ci si cambia, ci si rifocilla mangiando e bevendo e dopo un po’ di babbio (il quale non manca mai… e non deve mancare mai) si comincia a scendere verso le macchine. E’ bello guardarsi dietro e vedere quanta strada si e fatta e dove si è arrivati. E con questi pensieri in testa si arriva giù, ultima foto di gruppo e via verso Piana degli Albanesi dove ci aspettano i fantastici cannoli, il caffè e il nostro amatissimo e immancabile babbio. Sono quasi le 16.30, è ora di tornare verso casa. Finisce così anche questa avventura…

Alla prossima!

Partecipanti: La Stokka, Ciccio speleo-mulunaru, Miglio, Padre Ciolla, CCC, Sandro, Il Principe, Piero e Claudio

Notizia di: Miglio

Foto di: Piero e Sandro