martedì 18 marzo 2008

Campo Speleo a Pasqua

Il gruppo Speleologico SpeleoPetra, in collaborazione con la Riserva Naturale Integrale "Monte Conca" e con la sottosezione CAI di Milena, ha organizzato un campo speleologico nel periodo di Pasqua.

L'attività sarà concentrata sulla zona di Monte Conca, con visite nelle grotte che ne compongono il sistema carsico e con esplorazioni in altre cavità dell'area.

Si parte giovedi sera ed il ritorno a Palermo è previsto per lunedi 24.

A presto i resoconti di cose si è fatto!!!

Notizia di MarcoV

lunedì 17 marzo 2008

Incontri sulla speleologia 2008

Avranno inizio il 21 aprile 2008 gli incontri sulla speleologia riservati a studenti e laureati nella Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali.


Gli incontri, come accade dal 2002, sono organizzati in collaborazione con il Dipartimento di Geologia e Geodesia dell'Università degli Studi di Palermo, che come deliberato in Consiglio di Dipartimento il 26/2/2008, fornirà sia il supporto logistico per la parte teorica, sia quelo scientifico con interventi di vari docenti.

Gli incontri sono strutturati al pari di un corso di speleologia, anche se ufficialmente non sono un corso.
Sono previste sedute teoriche dove verranno affrontati tutti i temi che riguardano gli ambienti carsici, le grotte, la loro formazione ed evoluzione, le tecniche ed i materiali di progressione, gli opportuni comportamenti da tenere in grotta, ecc.
Al pari si effettueranno delle escursioni dove si potrà provare la progressione su sola corda e si visiteranno due grotte ed una forra.

Gli studenti, o i laureati presso la Facoltà di Scienze MM.FF.NN. interessati possono chiedere informazioni scrivendo a:

speleopetra@yahoo.it

venerdì 7 marzo 2008

Grotta della Zubbia 02-03-2008

All’appuntamento siamo (quasi tutti) puntuali, partenza alle 9.00 da Palermo in direzione Castellammare, dopo una sosta obbligata al bar la Sorgente partiamo verso il paese di San Vito lo Capo, località Semaforo in cui arriviamo verso le 11.00. L’uscita era organizzata per provare un po’ di attrezzatura illuminotecnica per riprese video e foto. Nel filmato infatti ho messo i diversi tipi di illuminazione usati in quel momento, tanto per capire che risultato si ottiene. Tra le tante cose da fare c’era anche la localizzazione precisa su carta e da quanto abbiamo potuto vedere “un ci appizzava niente” con quanto segnato. Fatto il punto sulla carta constatiamo che abbiamo fatto bene a portare il materiale d’armo, infatti, la scala che doveva servirci per la discesa era in realtà arripudduta e quindi non tanto sicura. Armiamo alla meno peggio con un paio di fettucce su una sporgenza e iniziamo la discesa.

L’entrata si presenta come una spaccatura di forma rettangolare impostata sui calcari, alla base di questa apertura, circa tre metri più in basso, si trova una pietraia con quello che resta della scala e di tutto quello che ci buttano dentro. In pratica l’apertura è un pozzo di crollo né più né meno.

La grotta si dirama in due direzioni, alle nostre spalle con due aperture circa parallele, che noi non percorriamo e poi, scendendo la pietraia, con altre due aperture che mantengono la direzione di quelle superiori; un saloncino subito prima di queste due ci permette di scegliere la via. Destra o sinistra? A sinistra chiude quasi subito, mentre a destra guidati dal buon filo di Arianna iniziamo ad addentrarci.

Segue una strettoia con concrezioni di tipo mammellonare a terra e cannule sul tetto.

Dopo questa, un piccolo pozzetto di circa 5 metri ci fa entrare nel vivo della grotta.

Al fondo si presentano tre vie, quelle a destra estremamente strette e basse mentre quella a sinistra più ampia e alta.

La percorriamo passando in uno stretto cunicolo che ci porta in un salone lungo circa 10 metri alla cui fine il soffitto inizia ad abbassarsi.

Lasciamo l’attrezzatura e strisciamo per una decina di metri, qui il pavimento diventa molto più terroso e il soffitto tutto tempestato di cannule e colonne anche di certe dimensioni, segue un rialzo con strettoia e poi un'altra strettoia.

Facendo il nostro giro di esplorazioni notiamo molte batterie, candele e anche un bengala, abbandonati dai primi che sono entrati e che giustamente per non essere pesanti durante l’uscita hanno lasciato in loco. Superfluo dire dove li potevate tenere…

Decidiamo vista l’ora di tornare indietro e cominciare a fare qualche ripresa, visto che eravamo lì per quello.





Si monta, si smonta, si prova e si riprova: lampadine, faretti, led, acetilene e ogni tanto un colpo di flash per le foto.

Usciamo tornando verso Palermo stanchi ma paghi della giornata, andando verso la macchina incontriamo un’ amica che Giovanni decide di portarsi a casa,

e poi…lassamu perdiri ki è megghiu.

Notizia di Gebedia

Partecipanti

Ù Spinciunaro, L’anguilla del Civico e Gebedia.