martedì 8 dicembre 2009

Seminario sul carsismo nei gessi di Almeria (Spagna)

Nell’ambito delle attività didattiche del Dottorato di ricerca in Geologia, il Prof. José María Calaforra Chordi del “Departamento de Hidrogeología y Química Analítica” Universidad de Almeria (Spagna, terrà un seminario su:



Singular features of gypsum karst speleogenesis from the example of the Sorbas Karst (Spain)



Il seminario si terrà venerdì 11 dicembre 2009 alle ore 15.30 nell' Aula D1 del Dipartimento di Geologia e Geodesia dell'Università degli Studi di Palermo, in Via Archirafi, 20, (primo piano).

Per tutti gli interessati, l'ingresso è libero.

domenica 22 novembre 2009

Grotta dei laghetti - 22 Novembre 2009

Appuntamento sotto casa di Ceres ora 9.30, ma per un piccolo problema del mio cellulare, viene spostato alle ore 10 (un mi suonò a sveglia). Ci sistemiamo in macchina e via verso Belmonte per la grotta dei laghetti.



Arrivati ci vestiamo e iniziamo ad incamminarci alla ricerca della grotta; una volta trovata, spetta ovviamente alla sottoscritta armare l’unico pozzo esistente. Dopo un breve ripasso dei nodi e la grande pazienza di Sirmione, senza troppi problemi riesco nel mio compito. Una volta dentro attendo l’arrivo dei miei masculi e fin da subito la grotta ci delizia con le sue concrezioni e tanti animaletti simpatici (scarafaggi e ragni giganti, ma anche pipistrelli).



Proseguendo incotriamo un meraviglioso laghetto dove non so per quale miracolo divino, andata e ritorno, la sottoscritta non finisce “ammollo”. Tra allegre battute e calma assoluta proseguiamo la visita di questa grotta a dir poco favolosa. Ci ritroviamo in una saletta che a prima vista sembrerebbe non proseguire da nessuna parte, fino a quando i miei occhi non notano un buco che mi da l’impressione di condurre ad un’altra saletta.



A questo punto Ceres decide di dare un’occhiata e con non poche difficoltà riesce ad entrare dandoci il via libera. Arrivati alla fine dopo esserci intrufolati ormai davvero ovunque decidiamo di fermarci per fare qualche foto. Dopo gli scatti la fame inizia a farsi sentire così salutiamo questa piccola meraviglia e iniziamo ad uscire. Una volta fuori dopo esserci cambiati e rifocillati nuovamente, facciamo strada verso casa.



Notizia di: Ponzio
Foto di: Ceres
Partecipanti: Ponzio, Simone, Ceres.

mercoledì 11 novembre 2009

l'8 marzo è lontano ma... c'è chi si prepara!!! e balla, balla

credo che commentare sia inutile, ma i semi piantati danno i loro frutti...

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domenica 8 novembre 2009

Grotta Pietrazzi 7 Novembre 2009

Arriviamo “con molta calma” all’appuntamento, il tempo di una colazione e poi via a cambiarci. Un primo gruppo, capitanato dal sottoscritto, si avvia per prendere dei punti col GPS, approfittandone per fare un giro esplorativo alla ricerca di pittusi nei dintorni, ma niente di chè. Sarà per la prossima. Il secondo, con alla testa Piero, si avvia verso verso la grotta Pietrazzi, “seguendo il sentiero”.

Entriamo e cominciamo a scattare qualche foto lungo la pietraia che si diparte dal salone iniziale (premetto che eravamo in tanti ed ero scazzato), la discesa continua.




I moderni Prometeo si avviano verso il fondo lasciandosi alle spalle una incredibile varietà di forme: vele, stalattiti, stalagmiti, cannule, eccentriche e concrezionamenti vari. Ci muoviamo quasi danzando all’interno della cavità, stando attenti a non fare passi falsi; poggia il piede lì … sta attento là … non toccare quello … afferra qui … opposizione … scendi … arrampica e siamo al primo salone. I fedeli servi del dio Carburo hanno fatto un buon lavoro, adesso il salone principale si illumina a giorno con le nostre fiammelle. Per chi non c’è mai stato è uno spettacolo e per chi la conosce è una piacevole sorpresa rivederla e scoprire sempre nuovi angoli con forme di rara bellezza.




Breve sosta per il pranzo e poi si continua a scattare nella zona laghetto. Dopo si passa a esaminare un piccolo pozzetto formato da blocchi di crollo contro parete, questo sembra arrivare al fondo (così poi era), ma le pareti sono molto precarie e quindi abbandoniamo subito l’ambiente.




Qualche prova di illuminazione con le nuove Supernove gentilmente prestate dalla regia e via verso l’uscita, ci guadagnamo la luce intorno alle 15. Tutta la tranquillità dei momenti precedenti non poteva presagire quello che stava per accadere…




Piero cerca di sbanniare la tuta a Emilio (alla vecchia maniera), ma non avendo calcolato la sua maggiore grandezza e forza poco dopo si ritrova a terra con una mossa che farebbe invidia ai più blasonati lottatori di wrestling.

Napo 1 – Xò 0



Notizia e Foto:
Ceres
Partecipanti:
Ceres, Il Principe, Tutina, Xò, Tappina, NapOrsoCapo, Sfincionella, Padre Ciolla

domenica 1 novembre 2009

Abisso della Pietra Selvaggia 31-10-2009

Appuntamento ore 8:00 alla fontana davanti l’ acchianata di Santa Rosalia, radunato il gruppo ci dirigiamo verso Pietra Selvaggia.Terminata la vestizione inizia la transumanza verso l’ingresso della grotta, Nemo decide che il primo a cimentarsi nell’ armo sia Ale Alpino, intanto la nostra attesa viene allietata dalle ammalianti, ma soprattutto fragranti arie del buon vecchio Sfincio.Iniziamo la discesa, tocca al povero Alfredo l’ arduo compito di armare il pozzo strettoia…una breve attesa e via verso l’ incredibile mondo angusto; come in molti sappiamo : a scinniri tutti i santi aiutano…Superato il p20+20 ci aspetta la solita sosta rifocillo, qualche indecisione e il gruppo si divide; la sottoscritta in compagnia di Nemo, La Capra, Tutina e Gregorio decidono di continuare la discesa dalla via dei pozzetti, mentre gli altri iniziano la risalita.Arrivati al fondo, con grande altruismo Nemo offre la sua fonte di forza, come per Super Pippo le noccioline, per noi speleo la frutta secca!Si è già fatto tardi, recuperate le energie iniziamo la risalita, la stanchezza si fa sentire, Gregorio nel disarmare si arma di grande pazienza nel sopportare la sottoscritta, arriviamo finalmente tutti al primo pozzo, dove troviamo un minaccioso essere infreddolito e colmo di rabbia…”Ma quanto minchia ci avete messo?!?!”Povero Alfredo, la sua lunga attesa lo ha reso un pericoloso gremling!Non ci si crede, finalmente siamo giunti alla fine di questa lunga giornata, esausti, ma forse anche soddisfatti.A rallegrare il tutto, un simpatico incontro…una volpe, che ha avuto il piacere di terminare i nostri lauti pranzi.


Partecipanti: Nemo, tutina, samantha, gregorio, Mauro la capra, ale alpino, oriola, sfincia, ponzio, pampers, laura, marty

lunedì 26 ottobre 2009

Abisso del vento. Sabato 24 ottobre 2009

Minchia acqua!


Ecco, questa esclamazione potrebbe racchiudere in se tutta la relazione senza bisogno di aggiungere altro.
Appuntamento solito alla rotonda di via Oreto alle 7.30 e come al solito qualcuno per qualche motivo ritarda; si parte alle 8 circa dalla rotonda, poi a Baària a prendere Greg e poi via verso Isnello. U squatruni è formato da: me ovvero Mauro (già conosciuto come La Capra), Nemo, Gregorio, Il Principe, ClaudioCCC ed AleAlpino.
La situazione meteorologica non è delle migliori, perche già nel tragitto in macchina cadono dal cielo “cati r'acqua”, cosicchè dopo aver passato i felici comuni di Campofelice di Roccella (con le sue strisce pedonali bianche e rosse) e il santissimo Collesano col suo mitico bar, arriviamo a Isnello e qui iniziano le prime difficoltà quando la 106 di nemo non vuole saperne di camminare su una stradella di campagna diventata fango e allora nemo stesso ordina a me e greg di trasformare la 106 in una 4WD: “scinniti e ammuttati!”. Con 15 cavalli e 2 cristiani la 106 supera anche questo ostacolo e ci porta laddove al freddo e al gelo ci cambiamo per salire e finalmente entrare in grotta al suon di frasi tipo “tanto dentro le grotte mica piove!” (10.00 del mattino).
All'entrata in grotta notiamo subito uno stillicidio abbastanza potente, ma il bello doveva ancora venire. Il primo pozzo lo arma Gregorio che se la cava abbastanza bene, e quindi giù verso Loola Palooza (o Ucca lamma che dir si voglia) che sarebbe la nostra destinazione ideale.


Arrivati ai laghetti lo stillicidio si fa imponente e i suddetti laghetti sono stracolmi d'acqua tant'è che neanche possiamo visitare l'ultimo laghetto a meno di non farci un bel bagno nell'acqua ghiacciata che era abbastanza alta. Ma il meglio arriva nel pozzo P35 che pare diventato un


pozzo cascata, nel quale nemo arma un altra campata oltre a quella già armata, e si scende sotto un vero “frocione” d'acqua che ci fa bagnare tutti quanti dalla testa ai piedi con le relative imprecazioni che ne seguono, soprattutto quando al fondo del 35 per problemi di comunicazione CCC e Alpino non capiscono se devono scendere o no e restiamo una bellissima oretta senza far nulla tutti fradici d'acqua a sentire freddo come i becchi. “a sinistra a volo di pipistrello” mi spiega nemo dopo che io avevo perso decenni a cercarli nell'altra sinistra “ma i pipistrelli mica sanno destra e sinistra!”. Scendiamo il pozzo strettoia e poi il Tarzan, anch'esso già armato, nel quale Ale Alpino si cimenta in un altro armo e giù verso gli abissi. I traversi ci riservano le solite emozioni e il solito cagazzo di cadere in quella frattura di cui non si vede il fondo, anche se siamo ben allongiati. Scendiamo il pozzo del ramo nuovo quando notiamo che tra una minchiata e l'altra, morti di freddo per le lunghe attese, s'è fatto molto tardi e dopo un rapido pranzetto decidiamo di risalire, con le solite simpatiche doccette che la grotta veramente china china r'acqua ci riserva! Usciamo morti di freddo (ore 22.30) ma contentissimi per avere visto L'abisso del vento in questo suo altro spettacolare aspetto. E ci siamo resi conto, che in effetti in grotta chiuove, ma no poco!

Ps: le foto, che sono a cura del Principe, sono poche perchè la macchina fotografica dopo pochi scatti ha deciso di lasciarci senza flash (come testimonia l'ultima foto). La ricorderemo sempre con affetto.


Testo by La Capra
Foto By Il principe

Partecipanti. nemo, la capra. gregorio (padre ciolla), alealpino, principe, claudioccc

martedì 13 ottobre 2009

Zubbione della Pizzuta (the long way to the top)

Appuntamento ore 8.00 all’ingresso dell’ università in viale delle scienze, il gruppo è più o meno puntuale “siamo tutti qui?” chiede qualcuno… “no manca Pieeerooo” rispondono!
Così il buon Nemo si incarica di inopportunarlo a dovere, e partono le telefonate… dopo un tempo che sembra interminabile IJ si presenta facendosi notare con un commento che qui non può essere riportato, si parte così alla volta di Piana degli Albanesi con tappa ad Altofonte per prelevare Sandro.
Ore 9.00 circa… la compagnia giunge alla base del monte, dopo una “rapida” vestizione inizia la lunga via per la cima… “arduo è il sentiero lunga è la via così parte la compagnia” il sentiero si presenta alquanto dissestato… “mancu u defender acchiana” dopo qualche tappa per aspettare la Duchessa che arrancava si giunge all’imboccatura della grotta del Garrone, Miglio e Piero si avventurano al suo interno per dare un occhiata, la grotta si presenta con un grande antro e si sviluppa in 2 semplici saloni collegati da un cunicoletto, dopo un breve giro i due escono e si dirigono verso l’obiettivo di questa giornata!
Sali sali sali gira scendi arrampica disarrampica… finalmente scorgiamo l’ingresso (ecco perche nessuno ci veniva da 4 anni).

Arrivati li un attimo di respiro e subito Nemo da ad AleAlpino il gravoso compito di armare il primo pozzo, coniglio, deviatore e uno alla volta tutti giu! Adesso è il turno di Tutina, bolina nella clessidra, strettoia ed ecco che scompare nell’oscurità della grotta e Nemo a seguito, dopo un po’ di schiticchio e un po di babbio arriva il libera, mentre tutina continua ad armare piano piano tutti cominciano a scendere, nella prima micro-sala viene alla luce un teschio di dubbia


appartenenza, che poi grazie al nostro “Collezionista di Ossa” verrà classificato come quello di una “crapa”. Non appena arriva il libera Miglio si avvia verso l’attaccatura del 2° pozzo appena armato da Tutina, nell’attesa del libera tutta tira fuori i suoi appunti plastificati e studia quelle maledette leggi… “libera tutta!” e la discesa continua! Un oretta dopo siamo tutti giu!
Nel frattempo Sirmione ha fatto un giro del salone finale e Miglio e Nemo hanno armato l’ultimo pezzettino, bolina e bolina doppio e giu per facilitare la discesa tutti. Arrivati giù il salone finale è alquanto articolato, concrezioni enormi pendono dal tetto in tutta la loro millenaria maestosità e a confronto ci si sente quasi insignificanti, tutti fanno un giro nella parte più bassa del salone finale e dopo si comincia a tornare verso su, nel risalire la Sfincionella nota un buco un pò elevato all’inizio di un enorme colata, il quale viene inizialmente ignorato, fino alla discesa di Indiana Piero che subito si avventura nella salita di questa enorme colata; l’effetto che dava da sotto era quello di un cetaceo alle prese con una risalita su roccia… “delfino curioso!”. In un modo o nell’altro arriva su e si affaccia in quello che sembra un semplice cunicolo ma gli si para davanti uno spettacolo senza pari, un laghetto interno ornato da candide concrezioni subacquee ed aeree.


Un posto meraviglioso rimasto quasi immacolato (Marunnuzza docet) anche grazie alla sua posizione “strategica”, la reazione di tutti è più o meno la stessa: stupore e meraviglia di fronte a qualcosa di cosi spettacolare, nascosto all’interno di un mondo parallelo e sotterraneo dove tutto scorre più lentamente e il tempo da vita a queste oasi ipogee. Siamo tanti e u cannualu nn’aspietta! Si comincia a risalire, Nemo comunica a gran voce che a disarmare sarà Miglio, cosi ad uno ad uno si và verso l’uscita. Nel disarmo nessun problema cosi alle 17.00 siamo tutti fuori e dopo aver trovato il sentiero inizia la lunga discesa verso le macchine accompagnata da una leggera e piacevole “sbrizziata” montana! Ore 17.30… arrivo alle macchine ci si spoglia ci si rilassa un po’ si sale sulle macchine e si viaggia verso i mitici cannoli chianoti! Lungo la strada ci si ferma e i cavernicoli si rifocillano con le prelibatezze locali, un caffè due chiacchiere e si decide di tornare, con un pò di nostalgia, alla vita di tutti i giorni cosi saliamo in macchina e dritta fino a Palermo.


Notizia di: Miglio e Sfincionella
Partecipanti: Nemo, Sirmione, IJ “delfino curioso”, Miglio, Sfincionella, Duchessa di Arrancasville, il Principe, Tutina, CCC, AleAlpino e Sandro
Foto by: il Principe

giovedì 1 ottobre 2009

Gola secca (The dry throat project)

Oramai classico appuntamento alla rotonda di via Oreto per le 8:00, a causa della riapertura delle scuole arrivo in tremendo ritardo (8:15), insieme a Ponzio e sua altezza reale Emanuele Filiberto, con mio grande stupore vedo un “omino” solitario (Sandro) che quasi ispira tenerezza che si accinge verso noi dicendo che ancora un s’arricampo nuddu!!
Comunque aspettiamo un po’ e il buon samaritano Sandro ci offre un caffè, nel mentre arriva la Duchessa ci sediamo comodamente al fresco e aspettiamo; finalmente arriva il resto dello squadrone alle 8:45 ( Nemo, Giulia, Miglio, Martina e Mauro) e dopo esserci distribuiti nelle macchine si parte.
Mentre Sandro passa da Baaria per raccattare il nostro amato padre ciolla (Gregorio) io e Nemo ci dirigiamo verso il ridente paese di Isnello dove facciamo un breve break per prendere un caffè e 10 litri di bicchieri d’acqua. Dopo aver acquistato le fondamentalissime patatine alla cipolla si và diretti per gola secca.
Gola secca arrivo ore 10:30 circa…
Cominciamo a sistemare le attrezzature, Ponzio chiede del sacco cibo ( ancora non ha capito che il sacco cibo era solo un’invenzione degli istruttori per fotterci i panini) con tutta la mia delicatezza
le faccio capire che si deve arrangiare e si parte per la scarpinata fino al primo pozzo.


Primo pozzo
Mentre si cazzeggia veniamo zittiti da Nemo che ci ricorda le fondamentali regole per effettuare un buon armo in sicurezza, finito prende uno a caso in questo caso la nostra amata Ponzio e le dice lei con la stessa espressione di una a cui hanno detto il patibolo è pronto ricorda a Nemo che ancora non è molto esperta allora tutti noi con l’amore che ci contraddistingue le diciamo dolcemente "AMUNI' SPICCIATI!!!". Una volta armato scendiamo uno alla volta con la tecnica dei 2 moschettoni e il marshard (spero si scriva così).


Secondo pozzo
Qui si cimenta il Principe ad armare con non poche difficoltà per colpa del “lippo” che si è impadronito della forra mentre Nemo arma un'altra campata per scendere in doppia.


Terzo pozzo
Ecco il turno di Emilio, qui troviamo un po’ di difficoltà per trovare un armo naturale per metterlo in sicura, alla fine tra muschi e licheni finalmente si riesce a trovarlo ma Nemo interrompe il suo lavoro per permetterci di scendere in doppia. Mentre attendiamo che scendano Emilio e Nemo facciamo un piccolo campo base dove qualcuno si rifocilla qualcuno va a caccia di insetti ed altri … lasciamo perdere ^_^

Quarto pozzo

Ecco arrivato il mio turno comincio con l’armare un traverso in serie ad un coniglio e inizio a scendere, mentre scendo mi accorgo che la corda tende a stricare allora mi guardo in giro e mi accorgo che più su c’era un fix aaaaaaah maledizione faccio cambio attrezzi e risalgo con intanto i miei carissimi ed amatissimi amici speleo che in coro mi osannavano con parole dolcissime, però n’è valsa la pena perché il buon miglio m’imbocca con dei biscottini, comunque riscendo faccio il frazionamento scendo ancora per farne un altro e poi scendere fino in fondo; nel frattempo Nemo cala la corda per un'altra discesa in doppia.
Fondo del quarto pozzo
Una volta scesi tutti stiamo un po’ a cazzeggiare ma giusto il tempo per ricaricarci un po’ e permettere a qualcuno di espletare i propri bisogni fisiologici. Qui Nemo decide che le donzelle, Emilio Mauro e Sandro si sono meritati un buon riposo e li fa sforrare Mentre io il principe e il buon padre ciolla disarmiamo.
Alla fine del penultimo pozzo ci rendiamo conto che il tempo è passato troppo in fretta perché le tenebre si accingono ad avvolgerci arriviamo per fortuna e con l’aiuto della tikka di Gregorio a disarmare l’ultimo pozzo.
The dry throat project
Oramai le tenebre ci hanno avvolto ed io il Principe e Nemo vaghiamo nel bosco in cerca della strada maestra ( che avevamo sotto gli occhi) dopo un paio di minuti e la mia inutile scalata fino alle pendici della montagna troviamo il sentiero. Finalmente si arriva alle macchine dopo una veloce sistemata si parte verso casa.


Grazie per l'attenzione


Testo di Tutina
Foto di Nemo

Partecipanti: Nemo, Tutina, Ponzio, Miglio, Martina, Gregorio, Principe, Sam, Sandro, Mauro La Capra

Palestra di Roccia a Valdesi 27-09-09

Appuntamento per tutti (tranne che per Nemo) alle 8 lungo le pendici di monte pellegrino, nella famosa parete chiamata valdesi,dopo un breve preludio basato sulla barba svanita di tutina e qualche dibattito culturale alle 8,30 inizia il breve cammino che porta alla parete di duro lavoro di armo e disarmo. Iniziano gli ormai ammaestrati Miglio, Tutina (molto incoraggiante con i suoi camerati) Alealpino, Miglio e il principe Atreius (Filiberto); nel mentre Nemo istruisce i giovani iniziati con nodi di armo e sicura.


Dopo la durevole impresa dei 4 veterani è il turno di Ponzio, Claudio(quello piccolo e agile), me(padre Ciolla alias: Gregorio), Claudia( ma sei malaaato). Dopo che tutti hanno armato e disarmato almeno una volta una campata è tempo per Nemo di tornare a strisciare sulla corda per armare, aiutato da qualche anima in pena , una corda per la discesa in doppia.


Nel mentre Miglio e Alealpino hanno armato un albero per effettuare il salvataggio uomo a uomo, impresa da cui ne sono usciti meno virili del previsto. Dopo che tutti, chi più spaventato chi meno, hanno affrontato la discesa in doppia, si raccolgono tutti i firramienta e verso le due e mezza tre, dopo qualche saluto cordiale(s.ca, n’tè cuoinna e cose varie) ci dirigiamo alle macchine e fine dei giochi!


Notizia By: Padre Ciolla
Foto By: Principessa
Partecipanti: Nemo, Claudio, Claudia, Tutina, Ponzio, Principe, Miglio, AleAlpino, Gregorio

martedì 29 settembre 2009

Esercitazione CNSAS - Valle del Bove 2009

Si svolgerà i prossimi 3 e 4 ottobre nella Valle del Bove, sull'Etna, una esercitazione regionale del CNSAS Sicilia di soccorso alpino e speleologico.
L'esercitazione simulerà il recupero, previa stabilizzazione in loco, di un infortunato in una grotta lavica all'interno della valle del bove, ed il suo successivo accompagnamento, da parte della componente alpina, fino alla prima strada carrozzabile.
L'evento, il primo di tale portata in Sicilia, trae spunto da pregressi incidenti, e mira a definire ed affinare le sinergie operative tra le due componenti del Servizio Regionale Sicilia del CNSAS, e i rapporti di collaborazione con gli altri enti ed istituzione che operano sull'Etna.
In particolare collaboreranno :
Il Dipartimento Regionale di Protezione Civile, L'Ente Parco dell'Etna, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, il Corpo Forestale della Regione Siciliana, la Croce Rossa Italiana, il Comune di Nicolosi, la Provincia Regionale di Catania.

sabato 12 settembre 2009

Paleorisorgenza di Monte Conca - 12 Settembre 2009 - A bug's Life

Scavo soft per questa uscita, organizzata per vedere se il progetto teleferica è realizzabile e per cercare di sgomberare la prima parte del cunicolo da tutte quelle pietre appuntite che ti si conficcano nello stomaco quando strisci per entrare.

Nessuno dei ragazzi c’era mai stato, così faccio gli onori di casa presentando “il cunicolo”, solo che i moschini delle Svalbard hanno deciso di migrare in massa in Sicilia e di prendersi una nicchia ecologica proprio nel punto in cui avevamo deciso di scavare. Si deve segnalare, quindi, la prima sconfitta del “Sottogruppo Speleologico Talpe del Conca”. Lo scavo si sposta più avanti per vedere la potenza della successione stercolitica in situ, siamo a circa 20 cm o poco più, dopo di che si trova un livello a ciottoli.

Nel mentre che i ragazzi scavano, io scendo per cercare di capire quanto deve essere lungo il ramo portante per la teleferica. Faccio un armo intorno a un albero sotto il terrazino iniziale per scendere velocemente ed evitare di fare tutto il giro per andare alla risorgenza e mi fermo a quel livello. Dall’imboccatura della paleorisorgenza fino al livello della risorgenza attuale sono circa 90 metri, in linea d’aria. Lungo il tragitto della corda ci sono un paio di ostacoli, ma il tutto è fattibile; basta solo organizzare in maniera adeguata l’armo di partenza, cosa che verrà discussa in seguito con chi di dovere. Si torna su per spizzuliare qualcosa e ricordare le scoppiettanti esternazioni dello Sfincionaro, che sicuramente, se fosse stato presente, avrebbe potuto spargere per la grotta le sue correnti d’aria, contribuendo in maniera rilevante alla eliminazione di una notevole quantità di “zzappagghiuni”.

Dopo un po’ che pensavo a come organizzare l’attacco di partenza, sento nell’aria un certo odore di pioggia e l’alzarsi di un venticello precursore di qualche precipitazione. Allora decido di fermare tutto e andare. Il ricordo dei freddi pomeriggi con Marco ad aspettare che scampasse sono sempre vivi nella mia memoria e allora partenza verso le macchine il più velocemente possibile. Infatti dopo poco cominciò a chioviri. Per le 15 siamo gia in viaggio verso il solito bar; birretta e poi a casa. Siamo a Palemo per le 18.

Tirando le somme: i moscerini prima, gli armi poi e la pioggia alla fine hanno fermato momentaneamente la nostra opera, ma noi ci riproveremo più convinti di prima. Monte Conca hai vinto la Battaglia, ma non la Guerra!!!

P.S.

Corollario alle Leggi di Murphy: Madre Natura è una Pu…..

Partecipanti:

NapoOrsoCapo, Maittina, Claudio CCC, Il Principe, Ceres

Notizia e Foto di Ceres

martedì 1 settembre 2009

Inghiottitoio di Monte Conca

Ore 7.30 rotonda di via oreto, una fresca mattina bacia i volti degli speleo assonnati che si accingono ad una giornata di lavoro in grotta.
Si parte abbastanza in orario, destinazione Monte conca. L'uscita è l'ultima del corso di perfezionamento tecnico del G.S. Speleo Petra. I ragazzi verranno messi alla prova sulle tecniche individuali e di armo apprese durante il corso:
nodi, tecniche di progressione, e soccorso.


Una volta vestiti si entra prima di cominciare ricordo 2 semplici regole:
a chi arma di partire da un doppio attacco, frazionare se la corda strica (termine tecnico della Commissione tecnica dei materiali hihi), e il frazionamento deve essere più basso del precedente attacco;
per la progressione individuale di stare sempre su 2 punti di sicura, sempre, ingegnarsi su come cambiare gli attrezzi per passare difficoltà, tutto sempre stando su 2 attrezzi per volta.

E si comincia, apre le danze Catarina armando il primo pozzo...


ma subito un piccolo imprevisto, la corda non arriva al fondo del pozzo, allora che fare per recuperare un po' di corda? Cambiamo i nodi dell'armo, con un cordino facciamo un garda al posto di un coniglio e cerchiamo di recupeare corda nel traverso e senza il nodo a fine corda la corda arriva giù, anche se giusta giusta!


Lascio Xò con i due alessandri ad armare e disarmare il primo pozzo e io scendo e faccio armare a Tutina il secondo pozzo, tutto fila liscio ma anche qua troviamo un problemino, ho la sensazione che la corda possa essere danneggiata, sebbene nessuno altro veda il danno nella corda per sicurezza faccio 2 nodi per isolare la tratta presunta danneggiata. Con un po' di fatica tutti superano il nodo in discesa, anche gregorio che non ha fatto il corso di perfezionamento è riuscito a passare il nodo.
Arrivati al terzo pozzo io comincio ad armare, un po' di allenamento non fa mai male, e mentre scendo sento i ragazzi che scherzano con catarina, e lei che si lamenta, al fondo del 3 pozzo la vedo un con un po' di fango di sopra... eheh come crescono in fretta sono usciti dal corso ora e già che si infagano e bistimianu a vicenda, insomma diventano pian piano speleo anche loro.
Man mano che scendiamo mangiamo un po' tutti e ci dividiamo in 2 squadre una che sale e una che scende. Xò si arma il 4° pozzo e si fa un giretto nel sifone, e salendo disarmano gregorio e il principe, mentre noi ripassiamo nel secondo pozzo il soccorso uomo a uomo.



Appena ci giunge la corda dal 4° pozzo alessandro si sente "un po' male", o forse vuole solo provare l'ebbrezza di un'ascenzore in grotta allora catarina di buon animo e spontanea volontà decide di aiutarlo ad uscire utilizzando la tecnica provata in palestra a valdesi, il contrappeso. Dopo un po' di fatica tutto riesce per il meglio!


Ultimo pozzo salgono tutti ma al principe spetta il grazioso compito di provare il contrappeso su di me, data la differenza di peso fra noi 2, la manovra riesce con meno fatica alla giovane leva.
Uscendo diciamo una cosa che nessuno si sarebbe aspettato di dire ad agosto: che bel calduccio che c'è!!! Che bello il sole caldo!


Saliamo ci cambiamo con calma ci croggioliamo al sole, ci rifocilliamo con le strambe leccornie affettate di gregorio, un po' di gente si lava alla fontanella.
Prima di andare gregorio ha un piccolo alterco con qualche ape, forse volevano favorire delle leccornie pure loro...
il ragazzo ripeteva sempre "il mio odore.... è il mio odore!!!"
E saliti in macchina ci assale la stanchezza e tiriamo dritto per palermo, con una certa fretta per non perdere la partita del palermo!



Notizia e foto di: Nemo
Partecipanti: Xò, Principe, Gregorio, Tutina, Catarina, Alessandro, Nemo



lunedì 24 agosto 2009

Grotta dell’ Addaura – 22 Agosto 09 – “ Senza Speleotemi Siemu”

Appuntamento fissato per le 8 davanti l’antro dell’ Addaura, accompagnati dal più che mai loquace e intrepido Alberto, le 4 salsicce Napo, Gregorio, Alessandro, e il Principe
(di Calascibbetta) armati di casco e voglia di strisciare, iniziano la discesa verso le fredde e umide cavità dell’Addaura.





L’ingresso si presenta accogliente: stile bellolampo… e oltremodo variopinto in stile “murales-bomboletta”. Nell’avanzare si ritrovano più volte tracce “rupestri”, utensili di vita quotidiana (coperte,bottiglie,legna arsa e tanto altro ancora). Gli esploratori apprendono dai racconti dello “sciamano” Alberto che proprio in quelle spelonche non sono rare manifestazioni religiose e messe esoteriche predicate da “maghi neri voodoo”. Oltre all’aspetto ludico la grotta presenta un certo fascino con molte concrezioni calcaree e speleotemi musicali al tatto, non sono rare le concrezioni eccentriche e i fossili incastonati nella roccia. L’avanzare è molto agevole fino a che non si presenta il buco della “rinascita”( al quale il principe si è sottratto), battezzato così perché l’uscita dalla strettoia ha riportato per qualche secondo gli avventurieri allo stato fetale, facendogli riprovare il momento della venuta al mondo…
Proseguendo tra meandrini sfondati, traversi e passaggi aerei la compagnia si imbatte nel cosiddetto “passaggio della vergine”, un’enorme colonna posizionata al centro della galleria rende il proseguire simile allo sforzo e ai dolori del primo atto d’amore per una pulzella. Da qui il percorso si fa più impervio fino a giungere ad un traverso lungo 10m circa percorribile solo in opposizione, il che causa dolci dolori alle natiche e all’osso sacro degli sfortunati. Passato questo ci si ritrova al fondo della grotta, qui dopo un po’ di chiacchere, qualche minuto di meritato riposo e contemplazione ipogea, riparte il cammino verso la luce. Il ritorno risulta molto più veloce dell’andata e in un batter d’occhio ci si ritrova fuori. Qui tra chiacchiere, ristoro e foto si trascorrono gli ultimi esilaranti minuti dell’uscita…e poi tutti a casa!



Partecipanti: Alberto, Napo, Gregorio, Alessandro e il Principe.

Notizia di: Emilio e Gregorio

Foto di: Gregorio

mercoledì 5 agosto 2009

Palestra a Valdesi 05 Agosto 2009

La grotta del giorno precedente ha mietuto alcune vittime….ed alcuni non si presentano alla seconda palestra. Siamo a sempre a Valdesi. Il programma di oggi è quello di consolidare l’attività fatta nei due giorni precedenti.
Gli “allievi” si destreggiano con più scioltezza nell’attrezzamento di diverse campate: frazionamenti, traversi, giunzione di corde, spit, passaggio del nodo, ancoraggi naturali, vari tipi di nodi.
Sorgono spontanee le prime domande ed i primi dubbi: ma che nodo è meglio usare in questo caso? Lo spit lo metto qua o più esposto? Perché alcuni nodi si sciolgono più facilmente di altri? Ma questo ancoraggio mi tiene? Passo prima la maniglia o il croll? Insomma svisceriamo completamente tutti questi argomenti ed infine prepariamo i sacchi con il materiale per la grotta dell’indomani: l’Abisso del Vento.

Partecipanti: Caldarella, Nemo, Maddalena, Claudio, Il principe Filiberto, Alfredo (tutina), Leo

Notizia e foto di Leo

Abisso del Gatto 04 Agosto 2009

Partiamo da Palermo alla volta di Cefalù, dove recuperiamo le chiavi del cancello posto all’ingresso dell’Abisso del Gatto. Posteggiamo a pochi metri dalla grotta, ci cambiamo velocemente e ci dirigiamo verso l’ingresso della grotta: pozzo da 12 metri. Il primo che si cimenta nell’armo del pozzo è Alfredo: traverso, doppio attacco…deviatore e siamo giù! Superiamo la breve risalita ed iniziamo a progredire lungo il meandro iniziale…pozzo da 19 metri in cui si cimenta Maddalena: traverso…doppio attacco, 1° frazionamento e 2° frazionamento. Ora va avanti Nemo: meandro sfondato e imprecazioni dei neofiti…traverso…per non finire 60 metri più in giù ed altre imprecazioni. Nemo arma il P60 e siamo tutti alla sua base. Ci rifocilliamo ed alcuni iniziano la risalita…mentre in quattro proseguiamo: P19, meandro, P7, meandro, meandro ed ancora meandro…arriviamo alla zona denominata Kajal, e prendiamo la strada del ritorno. Lungo la risalita tutti incontrano qualche difficoltà….date dalla stanchezza, dalla poca esperienza, dal meandro bastardo stretto liscio e bagnato e dal freddo. Comunque sia, per le 21 siamo tutti fuori. Stanchi ma soddisfatti!
Qualcuno probabilmente inizia a comprendere (almeno mi auguro) che la speleologia nasconde dietro alla fatica….al freddo….alla paura….alla stanchezza, sensazioni ormai dimenticate: la soddisfazione di raggiungere con le proprie forze luoghi remoti….in cui il tempo scorre lento…che sono lontani dai ritmi frenetici della vita quotidiana, ed in cui i rapporti umani fra i componenti della tribù degli speleologi risultano veri, profondi ed indissolubili.

Partecipanti: Caldarella, Nemo, Maddalena, Emilio, Claudio, Samantha (anche detta la duchessa di…), Il principe Filiberto, Alfredo (tutina), Leo

Notizia di Leo

Palestra a Valdesi 03 Agosto 2009

Primo giorno del perfezionamento tecnico organizzato per far elevare il livello tecnico dei soci del gruppo. Siamo a Valdesi, dove i ragazzi usciti dall’ultimo corso si cimentano con i nodi, le tecniche d’armo, l’infissione di chiodi (…rigorosamente a mano!!!) e il passaggio del nodo. Due poveri disgraziati (Simone con martello e piantaspit e Nemo con trapano) vengono lasciati dal sottoscritto ad armare una parete di circa 80 metri con alla base una fitta vegetazione composta esclusivamente da rovi. Lo scopo era ufficialmente di far fare nuove esperienze ai due (missione compiuta)…ufficiosamente…mi interessava trovare una via d’accesso alla parete dal basso (purtroppo missione fallita…anche a causa dei pantaloncini di Simone, che con i rovi non andavano d’accordo).

Il resto del gruppo resta con me e Pietro ad apprendere, senza non poca fatica, i rudimenti della tecnica speleologica. Chi si diletta con vari tipi di nodi….chi pianta uno spit….chi arma una campata
e chi si aggroviglia alla corda per superare sia in salita che in discesa il temutissimo nodo.

Alla fine della giornata preparazione dei sacchi per l’uscita dell’indomani: l'Abisso del Gatto!

Partecipanti: Caldarella, Nemo, Simone, Maddalena, Emilio, Claudio, Samantha (anche detta la duchessa di…), Il principe Filiberto, Alessandro, Alfredo (tutina), Leo

Notizia e foto di Leo