venerdì 25 novembre 2005

Corso Nazionale di specializzazione e aggiornamento "Tecniche di primo soccorso in grotta"



Club Alpino Italiano

Scuola Nazionale di Speleologia

Corpo Nazionale Soccorso Alpino E Speleologico

CORSO NAZIONALE DI SPECIALIZZAZIONE E AGGIORNAMENTO


TECNICHE E MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO IN GROTTA

Palermo 25-27 novembre 2005

Organizzato da:

G. S. "SpeleoPetra" C.A.I. Petralia Sottana

X ZONA SPELEOLOGICA Sicilia CNSAS

In collaborazione con:

C.A.I. Sicilia

PRESENTAZIONE

Il Corso Nazionale di specializzazione, “Tecniche e manovre di Primo Soccorso in Grotta” valido anche come aggiornamento per i quadri della SNS - CAI si svolgerà dal pomeriggio di venerdì 25 novembre al pomeriggio di domenica 27 novembre 2005, presso i locali della Riserva Naturale Grotta Conza, siti in via Roma 443 in Palermo. Il corso sarà diretto dall’I.N.S. Vincenzo Biancone, mentre le attività teoriche e le esercitazioni pratiche saranno condotte da medici CNSAS e da istruttori SNS del CAI.

OBIETTIVI E MOTIVAZIONI DEL CORSO

Il Corso si pone l’obiettivo di fornire agli speleologi quelle informazioni relative al primo soccorso in grotta, che è possibile mettere in atto tra compagni di attività speleologica, nel malaugurato caso di un incidente.

Verranno pertanto analizzate e messe in pratica le tecniche di valutazione circa le condizioni di un infortunato, le tecniche di rianimazione cardio-polmonari, le manovre di spostamento di un ferito, l’alimentazione durante l’attività speleologica, la prevenzione degli incidenti, le tecniche di soccorso uomo ad uomo oltre ad altri temi di interesse del Corso.



NORME DI PARTECIPAZIONE

Il Corso è aperto ai soci C.A.I. che abbiano compiuto il 18° anno di età ed ai tecnici del CNSAS ed è valido come aggiornamento per i quadri S.N.S.

I posti disponibili sono 20 e le iscrizioni avranno termine mercoledì 23 novembre 2005.

COSTO DEL CORSO

Il costo del Corso è di € 20,00, comprensivo di materiale didattico e dell’assicurazione infortuni C.A.I. per i non appartenenti alla S.N.S.

ATTREZZATURA

Si richiede il normale abbigliamento da palestra di roccia, l’attrezzatura di progressione su sola corda ed il casco anche senza impianto di illuminazione.

Logistica

La sistemazione dei corsisti potrà essere concordata direttamente con il responsabile della logistica, I.S. Leonardo La Pica (338.8441867, speleus@neomedia.it) in relazione alle esigenze dei partecipanti. In ogni caso sarà possibile alloggiare in albergo 3 stelle, distante qualche centinaio di metri dalla sede del corso o in campeggio.

ISCRIZIONI

Occorre fare pervenire, presso gli uffici della Riserva Naturale Grotta Conza, entro il termine di iscrizione al corso: la scheda di iscrizione al corso debitamente compilata, la fotocopia della ricevuta del vaglia postale di € 20,00 intestato al direttore del corso (Vincenzo Biancone, viale Costa verde, 11 90044, Carini), il certificato medico di idoneità alla pratica di attività sportiva non agonistica. Quanto sopra indicato potrà essere anticipato anche al numero di fax 091.6092589. In caso di eccedenza nel numero dei partecipanti farà fede la data di ricezione della scheda d'iscrizione al corso. Tutti i partecipanti che usufruiranno dell'aereo del treno o della nave per raggiungere la sede del corso, dovranno comunicare in anticipo la data e l'orario di arrivo al fine di organizzare opportunamente il servizio navetta.

INFORMAZIONI

Vincenzo Biancone tel. 335.8089759;

Leonardo La Pica tel. 338.8441867; speleus@neomedia.it

Come raggiungere la sede del corso

La sede della RNI Grotta Conza è ubicata nel centro storico di Palermo in via Roma 443 (fax 091.6092589- tel 091.322689, 091.6118805). Tutta la zona è interessata da parcheggi in zona blu, si consiglia pertanto di parcheggiare nei pressi del porto, a valle di piazza XIII Vittime (zona Castello a Mare) dove il parcheggio è libero.


lunedì 21 novembre 2005

Grotta Zottone




Prima uscita col grande freddo... la grotta Zottone.
L'uscita era prevista per sabato, ma le avverse condizioni meteorologiche l'hanno fatta slittare a domenica.
Si è riusciti a completare la documentazione fotografica, la descrizione e la scheda d'armo dell'intera cavità, estremamente ricca di concrezionamenti e splendidi ambienti... anche se alle volte un pò ballerini!
Hanno partecipato all'uscita: Giuliana, Rosi, Gaetano, Simone e MarcoV.

lunedì 14 novembre 2005

Grotta dei Panni







Siamo stati a...

Per proseguire la sfilza di posti visitati ed escursioni organizzate: la Grotta dei Panni!.
E' una piccola cavità suborizzontale, tra le meno conosciute nella zona delle Serre di Ciminna (PA).
L'ingresso della grotta è caratterizzato da un uno scivolo dalle interessanti morfologie freatiche... attualmente "coperte" in netta discordanza da una leggera coltre di sedimenti... plastici... buttigghie praticamente!
Abbiamo anche provato a portarne via un pò, ma la quantità è tale da necessitare un'uscita dedicata solo alla pulizia della grotta.
All'interno della grotta sono poi da segnalare le cristallizzazioni gessose presenti sia nella galleria principale che nelle instabili zone di crollo.
Hanno partecipato all'uscita:
Rossella, CristinaSC, Rosi, Sonia, Simone, Fernando e MarcoV.

mercoledì 9 novembre 2005

Escursione del 06/11/05 presso la "grotta trivella" e il suo sistema carsico.











Tramite accordi telefonici intercorsi tra Marco e Gianluca si decide di effettuare il sopralluogo alla grotta trivella e nuovo inghiottitoio il giorno 06/11/05 e non il 07/11/05.

L'appuntamento tra il gruppo proveniente da Palermo (Marco & C.) e il contatto locale (Gianluca) viene fissato alle ore 8:30 presso lo svincolo di San Cataldo sulla strada statale a scorrimento veloce Caltanissetta Agrigento.

Dopo i saluti di rito ci si sposta, seguendo la strada statale, fino ad una trattoria per prendere un cafè e assicurare un cesso decente alle ragazze che si rifiutano categoricamente di deliziare la natura.

A questo punto il gruppo, organizzate le macchine, si reca in zona dell'esplorazione e dopo un breve controllo dell'area e la sistemazione del materiale di progressione decide di andare al nuovo inghiottitoio risalendo il monte dal versante est per poi scendere dal versante Ovest.

Dopo un percorso di circa 30 minuti, intervallato dalla raccolta da parte del locale di alcuni funghi per la cena serale, si arriva all'ingresso dell'inghiottitoio.

Questo si apre con breve salto di circa 4 m che viene superato con un armo umano, che permette a Rosi di scendere e iniziare l'esplorazione resa molto difficile dall'enorme quantità di fango presente alla base del piccolo pozzo, qui si apre una galleria orizzontale di modeste dimensioni che chiude in un sifone dopo circa 6/7 metri, dopo i controlli di rito si decide di uscire ed andare a visionare una grossa frattura, presumibilmente di origine tettonica, vista precedentemente durante il percorso di avvicinamento all'inghiottitoio, ma anche questa sembra chiudere dopo pochi metri.

A questo punto visti i risultati non proprio brillanti dell'esplorazione, lo speleologo marco e la speleologa Rosi decidono di dare un'occhiata a quella che sembra essere (a loro dire) una sorgente, distante circa 1 Km, mentre il locale Gianluca decide di arricchire la sua raccolta di funghi, per rendere più prelibata la sopra citata cena serale, il resto del gruppo, vista anche la pesante risalita del versante Ovest, decide di fare una pausa,

"e vengono presi da gran sollazzo".

Riunitosi, il gruppo decide di andare alla base del versante Est per entrare nell'inghiottitoio che da accesso alla grotta denominata "trivella", la discesa è ostacolata da diversi rovi è un folto canneto, ma dopo diversi tentativi viene trovata una via d' accesso al letto della fiumara già ricca d'acqua.

Una volta arrivati alla base dell'inghiottitoio il gruppo ha molti problemi a trovare l'ingresso, nonostante le notevoli dimensioni dell'antro della grotta.

Vengono fatti diversi tentativi anche da parte dei neo speleologi e una volta trovato l'ingresso succitato Marco non troppo convinto della bontà del locale speleologo, decide di uscire e

"cercar miglior sorte, ma senza che fui successo;

e vedendolo sortir di poca luce e convinzione,

decise il local semprone di indicar la posizione" .

la grotta prosegue con andamento meandriforme e si presenta con uno scorrimento superficiale d'acqua e ricca di fango. Dopo aver mangiato un panino, il gruppo affaticato, sporco, ma soddisfatto esce.

I materiali di progressione, una volta usciti, vengono lavati nelle gelide acque della fiumara, ma Marco e Gianluca non contenti decidono di risalire la cima della montagna alla ricerca di nuove fratture e buchi, ma senza successo.

Una volta riprese le sembianze di persone normali, l'allegra brigata decide di visionare un inghiottitoio a pochi chilometri da quelli già visti e facilmente raggiungibile con le proprie vetture, ma dopo un breve sopralluogo, e visto l'imminente sopraggiungere dell'oscurità che tutto avvolge si decide di rimandare un' eventuale esplorazione.

in fede

Gianluca
Foto (MarcoN & MarcoV)

Tre giorni sull’Etna nell’ultimo week-end di ottobre.








Ebbene si,

tre giorni sull’Etna a raccogliere castagne, ad arrostire carne, mangiare in abbondanza e camminare perdendo il sentiero principale.

Tutto è cominciato sabato mattina del 29 Ottobre quando, approfittando del ponte dei morti, ci siamo ritrovati assieme a Gabriele, Gaetano, Daniela, Simone e Virginie armati di carbonella, griglia e tenda, alle pendici del versante Sud-Est del grande “nonno” (come viene confidenzialmente chiamato il vulcano dagli etnei) per un fine settimana del quale si era molto parlato.


Dopo un’attesa estenuante nel paesino di Zafferana Etnea per aspettare parte del gruppetto, che già si era perso prima ancora di raggiungere il luogo d’incontro (avendo fatto il grande errore di addentrarsi nella labirintica Catania) ci siamo diretti verso la prima tappa del nostro tour, il “Castagno dei Cento Cavalli”.

Questo monumento della Natura, a detta dei cartelli illustrativi presenti nel Parco, è l’albero più vecchio d’Europa e di sicuro uno dei più grandi al mondo.

Ritornati alle nostre auto, ci siamo diretti verso l’area designata per il nostro accampamento quando l’occhio di lince del nostro Gaetano ha notato un vicoletto in prossimità dell’area parco e, parcheggiate le auto sul bordo strada in classico stile palermitano, dopo una breve camminata a piedi ci siamo ritrovati in una radura che si apre tra castagni con ricci vergini ed un meleto che ancora tratteneva tra i suoi alberi qualche dolcissima mela. Così fatta man bassa di tutto ciò che si poteva raccogliere ci siamo rimessi in auto raggiungendo il luogo prefissato per la sosta notturna. Il nostro primo giorno si è così concluso con una mega mangiata di carne sapientemente cucinata dal cuoco del gruppo “il grande Gaetano di Alia” e qualche castagna arrostita in una lattina di birra tagliata e messa sul fuoco.

Giunto il buio la notte è trascorsa tra le russate di Simone e Gaetano e le urla moleste di un numero imprecisato di americani ubriachi carichi di birra annacquata che ogni tanto spuntavano dal buio, il tutto sotto un cielo stellato che ormai solo poche persone possono godersi.

In mattinata siamo stati svegliati da madre natura con una delle sue espressioni più antiche e caratteristiche, 2 bellissime ed emozionanti scosse di terremoto che, facendo scuotere il castagneto sotto il quale avevamo piazzato le nostre tende, hanno fatto cadere sui nostri bivacchi una montagna di foglie e ricci di castagne.

In quel momento, Daniela sobbalzata dal sacco a pelo per via della scossa e con voce assonnata e quasi preoccupata sussurra alla massa informe rannicchiata nel sacco a pelo vicino “Marco, il terremoto! Che facciamo?”, e con voce farfugliata il sacco ha risposto “Dani, sei sull’Etna! Puoi scegliere come essere svegliata, o col terremoto, o con una bella colata di lava calda!” così rassicurata quelle parole si è rigirata nel suo sacco a pelo e ha continuato a dormire!!

In mattinata, dopo aver fatto una “magra” colazione ci siamo messi in marcia per raggiungere a piedi la nostra seconda tappa: LA MITICA VALLE DEL BOVE!!!

Dopo una bella scarpinata, in parte fuori sentiero, che ci ha permesso di apprezzare bellezze naturali altrimenti invisibili nella zone battute dalla civiltà, come funghi dal cappello enorme e fiori dai colori vivacissimi, siamo arrivati sul fianco Sud della valle ammirando dall’alto quel paesaggio che solo l’Etna può dare.

Passeggiando sulla cresta laterale che costeggia la valle ci è sembrato di vivere a cavallo tra 2 mondi, da un lato il mondo nero e desolato della lava che riempie parzialmente la valle del Bove, dall’altro lato, il verde di un Etna ricco di vita che regala spettacolari paesaggi a perdita d’occhio. Qui nasce qui l’idea di prolungare l’avventura per un altro giorno.

Tornati alla civiltà per la cena ci siamo uniti alla folla festante di Zafferana Etnea nell’ultima domenica dell’Ottobrata del 2005, scoprendo di aver vissuto per due giorni con un fuso orario tutto nostro (se avete dubbi su come si spostano le lancette dell’orologio quando entra in vigore l’ora legale chiedete a Marco e ai sei deficienti che gli sono andati dietro). Infatti tutti noi, capeggiati da “alcune” considerazioni abbiamo spostato in avanti le lancette degli orologi anziché indietro traslando la nostra vita di 2 ore rispetto al resto d’Italia!

In compenso abbiamo guadagnato tutti qualcosa..... soprattutto Gabriele che ha vissuto la più grossa figura di merda della sua vita poiché voleva far spostare le lancette dell’orologio anche al proprietario della pizzeria cui si era rivolto, pretendendo di mangiare alle 17:40 anzichè le 8 di sera!

Tra una pizza e la voce stridula della moglie del proprietario della pizzeria abbiamo programmato la nostra terza e ultima tappa: la visita dei Crateri Silvestri e, poco distanti, le colate del 2001-2002.

Così ritornati tra i boschi abbiamo piazzato nuovamente le nostre tende dormendo cullati dal rumore delle foglie che cadendo scivolavano sul telo dei nostri “caldi” alloggi temporanei e qualche scossetta di terremoto che ogni tanto ci rammentava che l’Etna è lì, sveglio, sotto di noi.

Alzati di buon ora ancora per gli effetti del vecchio fuso orario (battezzato per l’occasione “Caliano”) ci siamo diretti verso le mete prefissate ad ammirare gli orli nudi dei crateri etnei e dopo l’ultimo spuntino a base di salame casereccio consumato sul manto stradale rosso del parcheggio del Rifugio Sapienza, sotto gli sguardi attoniti dei turisti, ci siamo rimessi in cammino verso casa, stanchi soddisfatti e carichi di mele e castagne trafugate nei boschi.

Marco e Rosi

(msg di Marco e Rosi; foto di Marco, Rosi, Gabriele, Virginie)

lunedì 7 novembre 2005

La Venta

Salve…sul sito de La Venta potete trovare video, notizie e tanto altro.
Vi segnalo la pagina da cui poter scaricare interessanti articoli di speleologia
http://www.laventa.it/it/e-archive.html
saluti
Caldarella

mercoledì 2 novembre 2005

Alcune nostre foto...

Segnalo che alcune nostre fotografie sono state inserite nel sito dell'International Journal of Speleology.
http://www.ijs.speleo.it/gallery.php