lunedì 26 ottobre 2009

Abisso del vento. Sabato 24 ottobre 2009

Minchia acqua!


Ecco, questa esclamazione potrebbe racchiudere in se tutta la relazione senza bisogno di aggiungere altro.
Appuntamento solito alla rotonda di via Oreto alle 7.30 e come al solito qualcuno per qualche motivo ritarda; si parte alle 8 circa dalla rotonda, poi a Baària a prendere Greg e poi via verso Isnello. U squatruni è formato da: me ovvero Mauro (già conosciuto come La Capra), Nemo, Gregorio, Il Principe, ClaudioCCC ed AleAlpino.
La situazione meteorologica non è delle migliori, perche già nel tragitto in macchina cadono dal cielo “cati r'acqua”, cosicchè dopo aver passato i felici comuni di Campofelice di Roccella (con le sue strisce pedonali bianche e rosse) e il santissimo Collesano col suo mitico bar, arriviamo a Isnello e qui iniziano le prime difficoltà quando la 106 di nemo non vuole saperne di camminare su una stradella di campagna diventata fango e allora nemo stesso ordina a me e greg di trasformare la 106 in una 4WD: “scinniti e ammuttati!”. Con 15 cavalli e 2 cristiani la 106 supera anche questo ostacolo e ci porta laddove al freddo e al gelo ci cambiamo per salire e finalmente entrare in grotta al suon di frasi tipo “tanto dentro le grotte mica piove!” (10.00 del mattino).
All'entrata in grotta notiamo subito uno stillicidio abbastanza potente, ma il bello doveva ancora venire. Il primo pozzo lo arma Gregorio che se la cava abbastanza bene, e quindi giù verso Loola Palooza (o Ucca lamma che dir si voglia) che sarebbe la nostra destinazione ideale.


Arrivati ai laghetti lo stillicidio si fa imponente e i suddetti laghetti sono stracolmi d'acqua tant'è che neanche possiamo visitare l'ultimo laghetto a meno di non farci un bel bagno nell'acqua ghiacciata che era abbastanza alta. Ma il meglio arriva nel pozzo P35 che pare diventato un


pozzo cascata, nel quale nemo arma un altra campata oltre a quella già armata, e si scende sotto un vero “frocione” d'acqua che ci fa bagnare tutti quanti dalla testa ai piedi con le relative imprecazioni che ne seguono, soprattutto quando al fondo del 35 per problemi di comunicazione CCC e Alpino non capiscono se devono scendere o no e restiamo una bellissima oretta senza far nulla tutti fradici d'acqua a sentire freddo come i becchi. “a sinistra a volo di pipistrello” mi spiega nemo dopo che io avevo perso decenni a cercarli nell'altra sinistra “ma i pipistrelli mica sanno destra e sinistra!”. Scendiamo il pozzo strettoia e poi il Tarzan, anch'esso già armato, nel quale Ale Alpino si cimenta in un altro armo e giù verso gli abissi. I traversi ci riservano le solite emozioni e il solito cagazzo di cadere in quella frattura di cui non si vede il fondo, anche se siamo ben allongiati. Scendiamo il pozzo del ramo nuovo quando notiamo che tra una minchiata e l'altra, morti di freddo per le lunghe attese, s'è fatto molto tardi e dopo un rapido pranzetto decidiamo di risalire, con le solite simpatiche doccette che la grotta veramente china china r'acqua ci riserva! Usciamo morti di freddo (ore 22.30) ma contentissimi per avere visto L'abisso del vento in questo suo altro spettacolare aspetto. E ci siamo resi conto, che in effetti in grotta chiuove, ma no poco!

Ps: le foto, che sono a cura del Principe, sono poche perchè la macchina fotografica dopo pochi scatti ha deciso di lasciarci senza flash (come testimonia l'ultima foto). La ricorderemo sempre con affetto.


Testo by La Capra
Foto By Il principe

Partecipanti. nemo, la capra. gregorio (padre ciolla), alealpino, principe, claudioccc

martedì 13 ottobre 2009

Zubbione della Pizzuta (the long way to the top)

Appuntamento ore 8.00 all’ingresso dell’ università in viale delle scienze, il gruppo è più o meno puntuale “siamo tutti qui?” chiede qualcuno… “no manca Pieeerooo” rispondono!
Così il buon Nemo si incarica di inopportunarlo a dovere, e partono le telefonate… dopo un tempo che sembra interminabile IJ si presenta facendosi notare con un commento che qui non può essere riportato, si parte così alla volta di Piana degli Albanesi con tappa ad Altofonte per prelevare Sandro.
Ore 9.00 circa… la compagnia giunge alla base del monte, dopo una “rapida” vestizione inizia la lunga via per la cima… “arduo è il sentiero lunga è la via così parte la compagnia” il sentiero si presenta alquanto dissestato… “mancu u defender acchiana” dopo qualche tappa per aspettare la Duchessa che arrancava si giunge all’imboccatura della grotta del Garrone, Miglio e Piero si avventurano al suo interno per dare un occhiata, la grotta si presenta con un grande antro e si sviluppa in 2 semplici saloni collegati da un cunicoletto, dopo un breve giro i due escono e si dirigono verso l’obiettivo di questa giornata!
Sali sali sali gira scendi arrampica disarrampica… finalmente scorgiamo l’ingresso (ecco perche nessuno ci veniva da 4 anni).

Arrivati li un attimo di respiro e subito Nemo da ad AleAlpino il gravoso compito di armare il primo pozzo, coniglio, deviatore e uno alla volta tutti giu! Adesso è il turno di Tutina, bolina nella clessidra, strettoia ed ecco che scompare nell’oscurità della grotta e Nemo a seguito, dopo un po’ di schiticchio e un po di babbio arriva il libera, mentre tutina continua ad armare piano piano tutti cominciano a scendere, nella prima micro-sala viene alla luce un teschio di dubbia


appartenenza, che poi grazie al nostro “Collezionista di Ossa” verrà classificato come quello di una “crapa”. Non appena arriva il libera Miglio si avvia verso l’attaccatura del 2° pozzo appena armato da Tutina, nell’attesa del libera tutta tira fuori i suoi appunti plastificati e studia quelle maledette leggi… “libera tutta!” e la discesa continua! Un oretta dopo siamo tutti giu!
Nel frattempo Sirmione ha fatto un giro del salone finale e Miglio e Nemo hanno armato l’ultimo pezzettino, bolina e bolina doppio e giu per facilitare la discesa tutti. Arrivati giù il salone finale è alquanto articolato, concrezioni enormi pendono dal tetto in tutta la loro millenaria maestosità e a confronto ci si sente quasi insignificanti, tutti fanno un giro nella parte più bassa del salone finale e dopo si comincia a tornare verso su, nel risalire la Sfincionella nota un buco un pò elevato all’inizio di un enorme colata, il quale viene inizialmente ignorato, fino alla discesa di Indiana Piero che subito si avventura nella salita di questa enorme colata; l’effetto che dava da sotto era quello di un cetaceo alle prese con una risalita su roccia… “delfino curioso!”. In un modo o nell’altro arriva su e si affaccia in quello che sembra un semplice cunicolo ma gli si para davanti uno spettacolo senza pari, un laghetto interno ornato da candide concrezioni subacquee ed aeree.


Un posto meraviglioso rimasto quasi immacolato (Marunnuzza docet) anche grazie alla sua posizione “strategica”, la reazione di tutti è più o meno la stessa: stupore e meraviglia di fronte a qualcosa di cosi spettacolare, nascosto all’interno di un mondo parallelo e sotterraneo dove tutto scorre più lentamente e il tempo da vita a queste oasi ipogee. Siamo tanti e u cannualu nn’aspietta! Si comincia a risalire, Nemo comunica a gran voce che a disarmare sarà Miglio, cosi ad uno ad uno si và verso l’uscita. Nel disarmo nessun problema cosi alle 17.00 siamo tutti fuori e dopo aver trovato il sentiero inizia la lunga discesa verso le macchine accompagnata da una leggera e piacevole “sbrizziata” montana! Ore 17.30… arrivo alle macchine ci si spoglia ci si rilassa un po’ si sale sulle macchine e si viaggia verso i mitici cannoli chianoti! Lungo la strada ci si ferma e i cavernicoli si rifocillano con le prelibatezze locali, un caffè due chiacchiere e si decide di tornare, con un pò di nostalgia, alla vita di tutti i giorni cosi saliamo in macchina e dritta fino a Palermo.


Notizia di: Miglio e Sfincionella
Partecipanti: Nemo, Sirmione, IJ “delfino curioso”, Miglio, Sfincionella, Duchessa di Arrancasville, il Principe, Tutina, CCC, AleAlpino e Sandro
Foto by: il Principe

giovedì 1 ottobre 2009

Gola secca (The dry throat project)

Oramai classico appuntamento alla rotonda di via Oreto per le 8:00, a causa della riapertura delle scuole arrivo in tremendo ritardo (8:15), insieme a Ponzio e sua altezza reale Emanuele Filiberto, con mio grande stupore vedo un “omino” solitario (Sandro) che quasi ispira tenerezza che si accinge verso noi dicendo che ancora un s’arricampo nuddu!!
Comunque aspettiamo un po’ e il buon samaritano Sandro ci offre un caffè, nel mentre arriva la Duchessa ci sediamo comodamente al fresco e aspettiamo; finalmente arriva il resto dello squadrone alle 8:45 ( Nemo, Giulia, Miglio, Martina e Mauro) e dopo esserci distribuiti nelle macchine si parte.
Mentre Sandro passa da Baaria per raccattare il nostro amato padre ciolla (Gregorio) io e Nemo ci dirigiamo verso il ridente paese di Isnello dove facciamo un breve break per prendere un caffè e 10 litri di bicchieri d’acqua. Dopo aver acquistato le fondamentalissime patatine alla cipolla si và diretti per gola secca.
Gola secca arrivo ore 10:30 circa…
Cominciamo a sistemare le attrezzature, Ponzio chiede del sacco cibo ( ancora non ha capito che il sacco cibo era solo un’invenzione degli istruttori per fotterci i panini) con tutta la mia delicatezza
le faccio capire che si deve arrangiare e si parte per la scarpinata fino al primo pozzo.


Primo pozzo
Mentre si cazzeggia veniamo zittiti da Nemo che ci ricorda le fondamentali regole per effettuare un buon armo in sicurezza, finito prende uno a caso in questo caso la nostra amata Ponzio e le dice lei con la stessa espressione di una a cui hanno detto il patibolo è pronto ricorda a Nemo che ancora non è molto esperta allora tutti noi con l’amore che ci contraddistingue le diciamo dolcemente "AMUNI' SPICCIATI!!!". Una volta armato scendiamo uno alla volta con la tecnica dei 2 moschettoni e il marshard (spero si scriva così).


Secondo pozzo
Qui si cimenta il Principe ad armare con non poche difficoltà per colpa del “lippo” che si è impadronito della forra mentre Nemo arma un'altra campata per scendere in doppia.


Terzo pozzo
Ecco il turno di Emilio, qui troviamo un po’ di difficoltà per trovare un armo naturale per metterlo in sicura, alla fine tra muschi e licheni finalmente si riesce a trovarlo ma Nemo interrompe il suo lavoro per permetterci di scendere in doppia. Mentre attendiamo che scendano Emilio e Nemo facciamo un piccolo campo base dove qualcuno si rifocilla qualcuno va a caccia di insetti ed altri … lasciamo perdere ^_^

Quarto pozzo

Ecco arrivato il mio turno comincio con l’armare un traverso in serie ad un coniglio e inizio a scendere, mentre scendo mi accorgo che la corda tende a stricare allora mi guardo in giro e mi accorgo che più su c’era un fix aaaaaaah maledizione faccio cambio attrezzi e risalgo con intanto i miei carissimi ed amatissimi amici speleo che in coro mi osannavano con parole dolcissime, però n’è valsa la pena perché il buon miglio m’imbocca con dei biscottini, comunque riscendo faccio il frazionamento scendo ancora per farne un altro e poi scendere fino in fondo; nel frattempo Nemo cala la corda per un'altra discesa in doppia.
Fondo del quarto pozzo
Una volta scesi tutti stiamo un po’ a cazzeggiare ma giusto il tempo per ricaricarci un po’ e permettere a qualcuno di espletare i propri bisogni fisiologici. Qui Nemo decide che le donzelle, Emilio Mauro e Sandro si sono meritati un buon riposo e li fa sforrare Mentre io il principe e il buon padre ciolla disarmiamo.
Alla fine del penultimo pozzo ci rendiamo conto che il tempo è passato troppo in fretta perché le tenebre si accingono ad avvolgerci arriviamo per fortuna e con l’aiuto della tikka di Gregorio a disarmare l’ultimo pozzo.
The dry throat project
Oramai le tenebre ci hanno avvolto ed io il Principe e Nemo vaghiamo nel bosco in cerca della strada maestra ( che avevamo sotto gli occhi) dopo un paio di minuti e la mia inutile scalata fino alle pendici della montagna troviamo il sentiero. Finalmente si arriva alle macchine dopo una veloce sistemata si parte verso casa.


Grazie per l'attenzione


Testo di Tutina
Foto di Nemo

Partecipanti: Nemo, Tutina, Ponzio, Miglio, Martina, Gregorio, Principe, Sam, Sandro, Mauro La Capra

Palestra di Roccia a Valdesi 27-09-09

Appuntamento per tutti (tranne che per Nemo) alle 8 lungo le pendici di monte pellegrino, nella famosa parete chiamata valdesi,dopo un breve preludio basato sulla barba svanita di tutina e qualche dibattito culturale alle 8,30 inizia il breve cammino che porta alla parete di duro lavoro di armo e disarmo. Iniziano gli ormai ammaestrati Miglio, Tutina (molto incoraggiante con i suoi camerati) Alealpino, Miglio e il principe Atreius (Filiberto); nel mentre Nemo istruisce i giovani iniziati con nodi di armo e sicura.


Dopo la durevole impresa dei 4 veterani è il turno di Ponzio, Claudio(quello piccolo e agile), me(padre Ciolla alias: Gregorio), Claudia( ma sei malaaato). Dopo che tutti hanno armato e disarmato almeno una volta una campata è tempo per Nemo di tornare a strisciare sulla corda per armare, aiutato da qualche anima in pena , una corda per la discesa in doppia.


Nel mentre Miglio e Alealpino hanno armato un albero per effettuare il salvataggio uomo a uomo, impresa da cui ne sono usciti meno virili del previsto. Dopo che tutti, chi più spaventato chi meno, hanno affrontato la discesa in doppia, si raccolgono tutti i firramienta e verso le due e mezza tre, dopo qualche saluto cordiale(s.ca, n’tè cuoinna e cose varie) ci dirigiamo alle macchine e fine dei giochi!


Notizia By: Padre Ciolla
Foto By: Principessa
Partecipanti: Nemo, Claudio, Claudia, Tutina, Ponzio, Principe, Miglio, AleAlpino, Gregorio