venerdì 26 dicembre 2008

Grotta delle 7 camere – 24 Dicembre 2008

Partiamo da casa mia verso le 8.30, armati di buona volontà per vedere questa benedetta grotta delle 7 camere. La volta passata è stata infruttuosa, ma questa volta abbiamo la “mappa”. Cercando dove questa segnalava ci siamo accorti che la grotta era proprio sotto i nostri piedi. Entriamo, Simone mi fa sempre la cortesia di farmi armare e giù; primo pozzo, secondo pozzo, TERZO POZZO.

Quest’ultimo era profondo solo 3 metri, ma la grandezza certo non aiutava ne in discesa ne in risalita. Facciamo un giro per vedere se c’erano delle altre vie, ma niente, tutto chiude. Cominciamo a uscire, arrivati sotto il primo pozzo, scendiamo per un altro pozzettino che si apre a destra. Lì vediamo una spaccatura, mi infilo (moralmente aiutato da Simone che mi diceva che “la strada giusta si ricorda che era per di là”), alla fine passo, riuscendo a districarmi in quella infida strettoia in cui per alcuni istanti ho pensato di rimanere bloccato. Mi ritrovo sotto al secondo pozzo, sudato come un crotalo. La cosa bella è che per tornare mi scocciava aspettare che il mio fido compagno d’uscita montasse la corda e allora mi sono infilato nuovamente per la strettoia.
Era il giorno delle strettoie mi sà. Siamo fuori verso mezzogiorno. Ci cambiamo e io poso le chiavi di casa, che erano nei pantaloni, sul tetto della macchina. Ci mettiamo in moto e partiamo per cercare la grotta dei laghetti, facciamo un bel pezzo di strada; salite, discese, curve non proprio dolci e tratti certo non asfaltati. Alla fine della strada, sulla cima della montagna, incontriamo una serie di contadini (?) a cui chiedere indicazioni. Questi ultimi stranamente guardavano sul tetto della mia macchina, ma io non capivo, alla fine uno mi fa: ci sono delle chiavi sul tetto. Scendo, guardo e mi rendo conto che erano le mie chiavi di casa. Babbo Natale mi ha fatto un regalo. Come ha fatto quel mazzo di chiavi a non cadere dal tetto resterà un mistero, come bigfoot e il mostro di loch ness, ed è giusto che come tutti i misteri rimanga tale. Siamo a Palermo per le 14, adesso manca solo lo zubbietto e poi le grotte della zona le abbiamo viste tutte.

Partecipanti:
Simone e Ceres

Notizia di Ceres
Foto di Simone e Ceres

sabato 20 dicembre 2008

20 Dicembre 2008 - Grotta delle 7 camere (Like The Puddicini)



NO COMMENT!!!

Partecipanti:

Simone

Ceres

Walker

U pasturi

venerdì 12 dicembre 2008

Zubbio di Pizzo Neviera - 8 dicembre 2008

Si parte alle 8.30 da casa mia in direzione Belmonte Mezzagno, meta della giornata, lo Zubbio di Pizzo Neviera. Simone deve fare delle misure con strumenti dal nome ambiguo (vaisala) e Piero verificare la presenza e il numero dei suoi amichetti pelosi (non pensate male sono i pipistrelli).
Carichiamo tutto in macchina e partiamo, se non prima di avere attirato l’attenzione dei panificatori sotto casa mia che mi vedevano filare la corda e si chiedevano, ma chi min… fà cchiddu?
Siamo in loco verso le 10.00, ci cambiamo e Simone fa la telefonata di rito prima di entrare in grotta, ma caso vuole che siamo in una zona d’ombra e il telefonino non prende. Allora tutti imbragati e con la cintura di sicurezza (i cosi ra vita non si possono mai sapere) riprendiamo la macchina e percorriamo la strada a ritroso fino a che si riesce a chiamare per avvertire di dove e chi eravamo.

Arrivati sul bordo del pozzo Simone mi fa la cortesia di farmi armare, ma essendo una cosa nuova per me, inizio una discussione su questo argomento con Piero.
Clessidra, bolina, primo spit, secondo spit (ma pikkì proprio ddà?), arrivati a questo punto il buon Xò mi suggerisce di fare un “dai e vai” sull’albero e io rispondo: mi dispiace ma oggi non mi sono cambiato l’intimo, se lo vuoi, a tuo rischio e pericolo. Poi mi spiega che è una tecnica d’armo, ma io preferisco un buon vecchio deviatore con fettuccia sul ramo di un albero. Terzo spit, scampanata e tiro nel vuoto di una decina di metri. Siamo sul fondo.
Nel mentre che Simone fa le sue misure, io e Piero entriamo in grotta e sorpresa generale c’è un pipistrello!!! Si cerca di fotografarlo ma i mezzi a mia disposizione sono molto scarsi, rapido giro per vedere una via in alto e poi tutti fuori. Prima di andare passiamo a vedere l’entrata dello Zubbietto e da lontano la parete dove si trova la grotta delle sette camere. Torniamo a casa per le 13.30 con la promessa di tornare quanto prima in queste grotte.

Partecipanti
Ceres, Simione, Xò

Notizia di Ceres
Foto di Ceres e Simione




martedì 9 dicembre 2008

Pietra Selvaggia - 6 Dicembre 2008

Finalmente dopo settimane di blocco delle uscite causa maltempo, riusciamo ad organizzare un uscita “a sguazzo”. Anche se l'appuntamento è alle 8.30 entriamo in grotta alle 10, tra ritardi ed errato luogo d'appuntamento(qua ci colpo io). Ceres è il primo a scendere, ma è bastato scendere un paio di metri per vedere sbucare da una piccola cavità del pozzo due allocchi che ci volano a un metro dalla testa e presa dall'euforia anche la maniglia di Ceres pochi minuti dopo ha deciso di imitare gli allocchi e farsi un volo di 20 metri!

Io sono il secondo a scendere, perdo un po' di tempo per prendere delle misure, dopo circa mezz'ora siamo già tutti alla base del primo pozzo. Ci dirigiamo lentamente verso il secondo pozzo, siamo tranquilli e non abbiamo fretta anche se avevamo deciso di arrivare fino in fondo.
Ma....siamo troppo tranquilli, ancora neanche è uscito un po' di “schifazzo”, per fortuna c'è Maddalonza che con molta ingenuità (o forse perchè ha dimenticato quanto siano sensibili gli speleologi) parla di intimità con Antonio, ovviamente è stata massacrata a turno da tutti, eravamo in zona strettoia quindi non aveva neanche la possibilità di scappare alle nostre domande invadenti...

In un paio di ore, arriviamo al vecchio fondo, quello dove si arriva per i corsi per intenderci, dopo un breve e rispettoso saluto alla ciocca di capelli di Silva ci fermiamo per un veloce pasto.
Dopo poco proseguiamo per “la via dei pozzetti” a molti sconosciuta, io in realtà man mano che scendevamo cominciavo a ricordare di esserci stato, ma tutti rimaniamo a bocca aperta appena cominciamo a scendere nel penultimo pozzo, è veramente immenso e ci accorgiamo scendendo di avere sopra la testa dei blocchi che in linguaggio scientifico definirei “appizzati ca sputazza”. Finalmente siamo al fondo, manca solo un piccolo pozzetto da 8 metri, non tutti scendono perchè ci accorgiamo che si è fatto davvero tardi. Mentre i primi cominciano a salire, per educazione presento la mia chiave d'armo a Tappina, mi è sembrato rispettoso farlo. Ovviamente lei sarà l'ultima a lasciare il fondo della grotta. In risalita Giorgina si lamenta, accusa dei dolori alla spaccazza....chissà cosa intendeva....

In fase di disarmata siamo un po' lenti, alle 19.30 escono i primi, mentre io Giorgina e Tappina siamo fuori più di un'ora e mezza dopo....
Siamo tutti stanchi ma soddisfatti.

Partecipanti
Simone
Ceres
Tappina
Giorgina
Maddalonza (Catarina)
Antonio

Notizia e foto di Simone