mercoledì 27 agosto 2008

Grotta della Zubbia 25 Agosto 2008

Si parte alle 7.45 da casa della Stokka, in realtà l’appuntamento era alle 7.30, ma c’era traffico (non si dice così in questi casi?). Ci imbarchiamo e partiamo alla volta di S.Vito lo Capo. Presenti Ceres, Cristina e Simone.
Subito i due fanno capire di avvertire un leggero languorino e allora sosta obbligata alla Bar la Sorgente per una colazione e un mezzo caffè. Quindi ci mettiamo in macchina e facciamo strada.

Inizio primo intermezzo musicale
Where’s my old tree - I don’t know - Where is the meadow where my little funny dog rolled - The ants in my socks - I don’t know - Where is my secret hidden place - I really don’t know
Vogliu abballari o scuru - (I don’t know) - Ristari tuttu nudu - (I really don’t know) - Turnari picciriddi - (I don’t know) - Jucari cu l’amuriiiiii
Where’s my old tree - I don’t know - Where is the meadow where my little funny dog rolled
Fine primo intermezzo musicale

Prima di arrivare appuntiamo all’abisso Purgatorio perché Simone deve verificare se sono presenti delle “rraste” che gli interessano nell’imboccatura della grotta. Visto l’assenza di queste si riparte alla volta della località balneare prima citata, meta prefissa per la giornata. QualcunA all’improvviso ha un calo di zuccheri che provvede a supplire con qualche fico selvatico.
Arriviamo verso le 11 in situ, ci cambiamo e facciamo strada.
Si arma come si può e si scende il pozzetto iniziale di un paio di metri. La grotta è praticamente orizzontale ad andamento labirintico, molto concrezionata, con forme tra le più svariate: classiche stalattiti e stalagmiti, eccentriche, vele, cannule, vaschette e chi più ne ha più ne metta.
La volta precedente, per problemi di tempo, non si era potuto esplorare fino in fondo la grotta, decidiamo di farlo ora. Infilandoci in mezzo alle strette vie che ci vengono offerte scopriamo dei posti che meritano tanto per la bellezza delle concrezioni.
Posti che il buon Simone ha esplorato a fondo…ih ih ih ih…e dalla quale qualcuno non è riuscito a uscire con facilità; ma gli amici si vedono nel momento del bisogno e allora diamo una mano.
Poi però quando mi trovo in difficoltà e devo alzare dei pesi gli altri si accaniscono contro di me (volevo soltanto mettere la stalattite in verticale, così che un giorno forse continuerà a formarsi, “tu giuro”), sempre a equivocare, mah?!?
Ci guadagnamo la luce, ma prima, essendo la grotta molto calda, si ordina qualcosa al bar che ha aperto in grotta (se se, il tavolino mancava, propria).

Usciamo dalla grotta intorno alle 13, scoprendo il perché tutti scambiano gli speleologi per pompieri, per la tuta rossa!!! O almeno così ci ha fatto capire una indigena del luogo. “Signora noi lo facciamo pi mistieri”.
Adesso cosa facciamo? Questa è stata la domanda che qualcuno ha posto in macchina. E qualcun’altro rispose: Siamo a S.Vito lo Capo.
C’è il Sole, il Mare, probabilmente anche u Pilu e quindi tutti in spiaggia!!! Ed effettivamente l’ultima ipotesi è stata confermata. Una nostra conoscenza (accompagnata dal fratello), ci informa che a Favignana non c’era più posto per le barche e allora hanno ripiegato per un bagno a S.Vito. Che vita monotona!!!
L’acqua era calda, il Sole pure e le patatine anticchia salate (non in senso culinario ma monetario,’nte cuoi…). Dopo esserci abbondantemente sollazzati e rifocillati ci rimettiamo in viaggio alla volta di Terrasini, dove Simone diceva di aver visto un buchetto interessante.

Inizio secondo intermezzo musicale
Abballu senza sballu e cantu senza scantuPicchì sugnu cuntentu e ‘a me testa all’aria vàAbballu senza sballu e cantu senza scantuAgghiorna scura e n’atru iornu si nni và
Fine secondo intermezzo musicale

Il posto è conosciuto ai locali come Cala Sandalo. Cerchiamo di darci allo speleosub, ma avevamo dimenticato la cosa più importante i caschetti e gli stivali, ma sappiamo come rimediare.
Facciamo secondo noi un magnifico trunzo di malafiura (scusate il mio fisico la prossima volta prenderò un pò di steroidi) e torniano a casa nell’orario stabilito (siamo professionisti ki vi pari?).

Partecipanti
Ceres, Stokka, Sirmione

Notizia di CeresFoto di Ceres e Sirmione

venerdì 8 agosto 2008

Inghiottitoio della Battaglietta 08 Agosto 2008

Partiamo presto io e MarcoN. (Topolino, NicNac, Zecca….ecc. ma quanti cazzo di soprannomi hai?!?), raggiungiamo a Collesano Giorgia e MarcoL., che però resta a casa a studiare. In tre ci dirigiamo verso Piano Battaglia ed arriviamo davanti l’inghiottitoio. Per sfuggire al caldo ci cambiamo velocemente ed entriamo in grotta. Subito ci accoglie un bel fresco ed una candida nuvola di moscerini, mosche e zanzare. Superato il tratto iniziale gli insetti si diradano e l’aria diventa nuovamente respirabile. Iniziamo a strisciare in mezzo a pietre e fango e superiamo il primo sifone (chiaramente asciutto) non senza qualche imprecazione. Arrivati davanti al secondo sifone Marco non riesce a passare ed è costretto a tornare a marcia indietro. Nel sifone si è accumulato del fango restringendo lo spazio ed impedendo il passaggio. Bisognerebbe scavare ma gli attrezzi li abbiamo lasciati in macchina…avevamo già deciso di controllare solamente lo stato della cavità per tornarci successivamente. Guadagnata l’uscita torniamo a casa di Giorgia ed insieme a marco. e Jacopo andiamo a vedere un buco soffiante che Marco e Giorgia avevano visto il giorno prima.
Il buco si presenta stretto ed ostruito da massi e terra…ma soffia aria fredda e così decidiamo di dare una prima smassata. Dopo circa un ora di scavo, decidiamo che per oggi abbiamo fatto abbastanza con i pochi attrezzi a nostra disposizione….torneremo meglio attrezzati!..il buco sembra essere interessante!
Gelato a casa di Giorgia e poi verso casa.

Notizia di Leo

Abisso del Gatto 07 Agosto 2008

All’appuntamento tutti puntuali alle 7,30, poi di corsa verso Altavilla dove avevamo appuntamento con Però….qui la puntualità non è proprio di casa….una volta tanto che Nemo era stato puntuale!!!



Ripartiamo per Cefalù, recuperiamo le chiavi della grotta e finalmente raggiungiamo l’entrata dell’Abisso del Gatto. Armiamo il primo pozzo mettendo due fix inox e scendiamo…finalmente un po’ di fresco! Risaliamo il pozzo successivo e lo riarmiamo interamente con materiale nuovo…il vecchio armo era ormai in pessime condizioni.
Inizia finalmente la grotta con un bel meandro stretto e bagnato…P19 e nuovamente meandro, alla cui base ritroviamo la solita tana di ghiro, inquilino ormai da tantissimi anni. Ci guarda un po’ preoccupato, ma fortunatamente il meandro alla base è troppo stretto per poter raggiungere la sua tana.

Meandro sfondato e P58…anche qui cambiamo i chiodi, le corde e gli attacchi del traverso fisso, con materiale nuovo. Finito di attrezzare il traverso raggiungo alla base del pozzo Cristina, Però e Ceres intenti a dormire. Mentre Nemo chiude la fila, proseguiamo… P19 e nuovamente meandro, stretto, bagnato, tortuoso intercalato da piccoli salti che affrontiamo o in arrampicata o con la corda. Il meandro si presenta ricco di scallops, stretto alla base, poco più largo e liscio verso l’alto. Ognuno lo affronta a suo modo, all’altezza che ritiene più comoda per le proprie dimensioni e per le proprie capacità arrampicatorie. Per affrontare un meandro bisogna lasciarsi andare ed entrare in sintonia con le sue pareti, abbandonarsi e lasciarsi trasportare dalle sue curve sinuose…. occorre diventare parte integrante della grotta. Affrontato in tal modo, il meandro, per quanto lungo, si lascia attraversare senza problemi ed arriviamo così al pozzo Birillo… armiamo un traverso ex novo, per scavalcare il suddetto pozzo (P38) in sicurezza ed intraprendiamo la strada del ritorno.

A questo punto, tutta la filosofia descritta prima su come affrontare il meandro, non riesco a farla comprendere al sacco del trapano, che inizia una sua battaglia personale con le pareti del meandro…il quale non perde occasione per strattonarlo ad ogni ansa….ed in mezzo io che cerco di mettere la buona fra i due :)) …tira di qua, molla di lì, sbuffa a destra ed impreca a manca, arriviamo nei pressi dell’uscita…un saluto veloce all’amico ghiro, che stavolta dorme acciambellato su se stesso e siamo nuovamente fuori. Ad attenderci un caldo pazzesco che ci fa rimpiangere i freschi ambienti da poco abbandonati. Solita birra e via verso casa.
Partecipanti: Cristina, Ceres, Nemo, Però e Leo

Notizia di Leo
Foto di Ceres