giovedì 31 maggio 2007

Abisso Purgatorio 27.05.2007

...canterò di quel secondo regno

dove l’umano spirito si purga

e di salire al ciel diventa degno... (Dante I canto del purgatorio).



La partenza è fissata alle 07:30, ci siamo tutti si parte... ma… mancano gli imbraghi perché i tre nuovi speleologi (?), usciti freschi-freschi dal corso, con tutti gli imbraghi pensano bene di ritardare di 20 minuti all’appuntamento e finalmente, dopo il cazziatone e le imprecazioni di Sirmione si parte. Traguardo di questo viaggio è la base dell’Abisso del Purgatorio, vicino al ridente paese di Purgatorio (S.Vito Lo Capo), una bellissima grotta con una profondità di oltre 135 m. La grotta è uno stupendo esempio di interazione di tettonica e fenomeni carsici, infatti è impostata su una faglia allargata da scrosciate d’acqua provenienti dai versanti che la circondano.



Arriviamo al punto stabilito e dopo una rapida vestizione, iniziamo la nostra discesa con la giusta cattiveria.



Gli armatori sono Sirmione e la Stokka e alternati con i corsisti, tutti noi con Xò che chiude.



Dopo il primo pozzo, con sosta di alcuni necrofili (ni pigghiammo le ossa ri muorti), partiamo per il primo pozzo di 60 con la corda da 100 che, forse innamorata della grotta o perché si preoccupa per la nostra sicurezza, per scendere ci ha fatto perdere un po’ di “tempo”; si doveva pagare la corda per poter scendere (io pù ringrazio mi sono bruciato un dito). Per fortuna, alla base del pozzo ci aspettava il tipico mezzo da trasporto speleo cioè la “vespa” ma ci mancava la miscela ed è rimasto lì dov’era; da qui si riparte x il secondo pozzo da 60m, diviso in due tronconi 30 in frattura e 30 sul vuoto, e dall’ultimo troncone si scende da una stupenda medusa in un enorme salone di una bellezza celestiale.



La S. scolopendra, preso dalla botta della stupenda visione che gli volgeva dinanzi, inizia un volteggio tra le concrezioni (come spiderman tra i grattacieli… più o meno) prima di toccare il fondo della grotta. La novità, però, è dietro l’angolo della sala ristoro poiché troviamo una parete tappezzata di cristalli di calcite trasparenti e alla base dei bellissimi microcristalli, che illuminati dai L.E.D., ci catapulta direttamente nella discoteca della “febbre del sabato sera”. Dopo la sosta inizia la risalita e superando senza difficoltà il primo pozzo, iniziamo la risalita del pozzo con la 100. Questo pozzo, con la corda da 100, ci fa buttare un po’ di sangata perché inizia l’effetto jo-jo…jo-jo…jo…jo per soli 50 m.

I tre novizi a causa dell’allergia di Nemo vorrebbero ritornare alla base per primi, ma dopo 30 minuti, mentre il gruppo usciva, li ritroviamo nuovamente all’ingresso della grotta… perché, semplicemente, si sono persi sulla via del ritorno. Chiaramente la strada è a 20 m dall’ingresso… geologi senza orientamento e pure ritardatari… questa ci mancava.



Dopo la disarmata, si riprende la via del ritorno con una sana arruciata durante la vestizione (con annesse imprecazioni di Sirmione), la classica sosta alla sorgente con birroso ristoro e in serata si ritorna a Palermo da una grotta spettacolare e molto bella. Un ringraziamento particolare va alle caramelle della Stokka che ha allietato l’attesa per uscire... ci ha dopati!!!!

notizia di Sandro “Scolopendra”

Partecipanti: Sandro “Scolopendra”, Stokka, Sirmione, Xò, Silvia “La gatta”, Silvia Ori, Giorgia, Roberto “Nemo”, Peppe “Miglio Verde”, Mauro.


Foto di Sandro

1 commento:

nemo191 ha detto...

Bella la mia prima grotta da speleologo... senza nessuno che ti controlla all'inizio c'è un bel po' di cagazzo ma poi cominci a prendere fiducia... del resto abbiamo avuto quei scafanazzati ri istruttori....
Se avete un po' di tempo ascoltatevi Radio franca http://lewebradio3.net:22222/listen.pls
la radio dell'ask 191 http://www.ask191.org/