domenica 7 giugno 2009

Grotta Pietrazzi - 6 Giugno 2009

I ragazzi chiedevano di uscire, ed eccoli accontentati, scelgo per l’occasione la grotta Pietrazzi, vicina, carina e leggera (dato che non bisogna di imbrago), lo scopo dell’uscita: fotografare le parti più interessanti della cavità, le foto parleranno da sole.
L’appuntamento è fissato per le 8 a piazzetta Cruillas, straordinariamente i ragazzi anticipano gli organizzatori all’appuntamento (speriamo sia sempre così). Ci cambiamo, prepariamo il sacco cibo, carichiamo il carburo e via alla volta della grotta, i ragazzi fanno le dovute presentazioni con i cavalli padroni di casa e dopo aver seguito il sentiero (capito Piero, c’è un sentiero!!!) in una ventina di minuti siamo davanti all’entrata. Il piccolo e angusto buchetto non può lasciar presagire nulla in merito alla bellezza che si racchiude al suo interno.
Purtroppo dobbiamo citare una nota dolente, il caro Emilio dopo essersi cambiato gli occhiali da vista per quelli da sole (che sono sempre graduati, altrimenti non staremo qui a parlane) li dimentica in macchina, la miopia è una brutta cosa e purtroppo non potrà godere a pieno della bellezza degli “speleotemi”.
Iniziamo a scivolare lungo la fanghiglia che conduce alla prima saletta, dove ci fermiano per scattare. I giochi d’ombra creati dal carburo contro le concrezioni del soffitto mi fanno venire in mente i romanzi gotici di Walter Scott, i Gargoyles, Notre Dame, Quasimodo e la bella Esmeralda, ma, come dice Lucarelli, questa è un’altra storia.

Si comincia a scendere, dato che anche qui il pericolo di scivolare è reale, faccio un bolina intorno ad una concrezione e scendiamo aggrappandoci alla corda ad essa assicurata. Comincia la parte della grotta più impegnativa, si passa tra massi di crollo e strettoie, stando attenti sempre allo sbalanco alla nostra sinistra.
Strada facendo incontriamo un masso che tecnicamente (usando parole di Simone) era attaccato “ka sputazza”; Giulio (così si è deciso di chiamarlo) è un tipo freddo e indifferente ma se disturbato più del dovuto si mette a cantare Like a Rolling Stones e certamente non è un bel sentire.
Continuiamo la nostra discesa, siamo nel primo salone, costituito da giganteschi blocchi di crollo e poco dopo siamo nel salone terminale, dove possiamo ammirare la bellezza e la varietà delle concrezioni. Alla fine di questo salone, dopo una salita in semi-arrampicata, la grotta termina uno dei suoi rami con un piccolo corridoio con annesso laghetto, dove Tappina interpreterà il ruolo di Narciso per l’occasione.

In seguito si passa a fotografare nel salone terminale, purtroppo il flash non nè vuole sapere di funzionare e sono costretto a continuare a scattare usando solo la luce dell’acetilene.

Foto di gruppo nell’antro battezzato “the iron maiden” e poi si comincia a uscire, il tutto con molta calma, non abbiamo di certo fretta.

QualcunA decide di riposarsi un pò prima di partire, trovando un reggi-mento su misura.

Decido di uscire da un’altra strada, un po’ più tecnica, ma secondo alcuni più divertente. Molti non capiscono dove si arrivi, ma quando si sbuca nella prima saletta questo diventa a tutti più chiaro. Siamo alle macchine intorno alle 14, il clima è caldo ma sopportabile. Siamo contenti della giornata, dopo mare e poi gelato per concludere…
…e che lo Skazzo sia sempre con Noi…


Notizia di: Ceres
Foto di: Ceres
Partecipanti:
Tappina, NapoOrsoCapo, Martina, la Duchessa di York, Ceres, Juan Anguilla de el Civico Coimbra y Azevedo

Nessun commento: