lunedì 14 giugno 2010

Pozzo sbanduto

Dopo esserci incontrati (più o meno alle 8 e mezza) in Viale delle Scienze, io, Lombrellone, Nemo e Tutina siamo pronti a partire in direzione di Santa Cristina Gela. Alle ore 10:00 arriviamo senza grossi problemi ai piedi del Cozzo Sbanduto e dopo la consueta vestizione (in cui capisco perché Alfredo è soprannominato Tutina) cominciamo a salire alla ricerca della grotta.

Dopo 2 ore di camminare con Nemo che ripeteva -Forse è su, Forse è là, Proviamo a destra, Allora forse è a sinistra- (tutto ciò con una tenuta per niente estiva), decidiamo di chiedere l’aiuto da casa. Xò subito si prodiga dandoci le dritte giuste per trovare la tanto desiderata, ma soprattutto fresca, grotta.

Ma le disavventure ancora non erano finite perché a pochi passi dall’ingresso la caviglia di Lombrellone fa CRACK!!! costringendolo a restare fuori dalla grotta a lottare contro le zanzare. Ma io, Nemo e Tutina non ci arrendiamo e cominciamo la nostra discesa. Per primo Nemo che va armando, poi io e infine Tutina.

Arrivati 80 metri giù tutte le fatiche della mattinata vengono cancellate dalla vista di un bellissimo ambiente ipogeo ricchissimo di…speleotemi. Subito Tutina da bravo cavernicolo va in esplorazione infilandosi in buchi strettissimi per poi accorgersi di essere sempre nello stesso punto mentre io e Nemo, affamati, diamo la precedenza al cibo.

Dopo esserci rifocillati, tutti e tre facciamo un giro all’interno della grotta non dimenticando che lo scopo di questa visita è quello di raccogliere acqua di stillicidio per la tesi di Nemo anche se tutto ciò risulta essere un po’ complicato in quanto, citando Nemo, -di acqua manco a mungere!!!-. Ma perseverando alla fine riusciamo a riempire i nostri 50 ml.

A questo punto cominciamo la dura risalita effettuata in sole due ore, per ultimo sale Tutina che va disarmando, mentre io e Nemo gli tiriamo arbusti dall’esterno.

Ma come è stato complicato trovare la grotta lo è altrettanto trovare la macchina, dopo un’ora circa arriviamo al posteggio dove Lombrellone, come in un sogno, si fa trovare con delle ciliegie in mano (ovviamente rubate nelle campagne circostanti) che ci offre levandoci l’arsura.

Sistemiamo l’attrezzatura e siamo pronti a tornare, ma prima un’ultima tappa…. cannoli e schweppeslemon a Piana… per concludere al meglio una giornata quasi perfetta.

Notizia di: silvy the cat

Foto di silvy the cat


Partecipanti: Ombrellone, Silvia the cat, tutina, nemo
Special guest cannolo e lomonsoda

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