mercoledì 9 novembre 2005

Escursione del 06/11/05 presso la "grotta trivella" e il suo sistema carsico.











Tramite accordi telefonici intercorsi tra Marco e Gianluca si decide di effettuare il sopralluogo alla grotta trivella e nuovo inghiottitoio il giorno 06/11/05 e non il 07/11/05.

L'appuntamento tra il gruppo proveniente da Palermo (Marco & C.) e il contatto locale (Gianluca) viene fissato alle ore 8:30 presso lo svincolo di San Cataldo sulla strada statale a scorrimento veloce Caltanissetta Agrigento.

Dopo i saluti di rito ci si sposta, seguendo la strada statale, fino ad una trattoria per prendere un cafè e assicurare un cesso decente alle ragazze che si rifiutano categoricamente di deliziare la natura.

A questo punto il gruppo, organizzate le macchine, si reca in zona dell'esplorazione e dopo un breve controllo dell'area e la sistemazione del materiale di progressione decide di andare al nuovo inghiottitoio risalendo il monte dal versante est per poi scendere dal versante Ovest.

Dopo un percorso di circa 30 minuti, intervallato dalla raccolta da parte del locale di alcuni funghi per la cena serale, si arriva all'ingresso dell'inghiottitoio.

Questo si apre con breve salto di circa 4 m che viene superato con un armo umano, che permette a Rosi di scendere e iniziare l'esplorazione resa molto difficile dall'enorme quantità di fango presente alla base del piccolo pozzo, qui si apre una galleria orizzontale di modeste dimensioni che chiude in un sifone dopo circa 6/7 metri, dopo i controlli di rito si decide di uscire ed andare a visionare una grossa frattura, presumibilmente di origine tettonica, vista precedentemente durante il percorso di avvicinamento all'inghiottitoio, ma anche questa sembra chiudere dopo pochi metri.

A questo punto visti i risultati non proprio brillanti dell'esplorazione, lo speleologo marco e la speleologa Rosi decidono di dare un'occhiata a quella che sembra essere (a loro dire) una sorgente, distante circa 1 Km, mentre il locale Gianluca decide di arricchire la sua raccolta di funghi, per rendere più prelibata la sopra citata cena serale, il resto del gruppo, vista anche la pesante risalita del versante Ovest, decide di fare una pausa,

"e vengono presi da gran sollazzo".

Riunitosi, il gruppo decide di andare alla base del versante Est per entrare nell'inghiottitoio che da accesso alla grotta denominata "trivella", la discesa è ostacolata da diversi rovi è un folto canneto, ma dopo diversi tentativi viene trovata una via d' accesso al letto della fiumara già ricca d'acqua.

Una volta arrivati alla base dell'inghiottitoio il gruppo ha molti problemi a trovare l'ingresso, nonostante le notevoli dimensioni dell'antro della grotta.

Vengono fatti diversi tentativi anche da parte dei neo speleologi e una volta trovato l'ingresso succitato Marco non troppo convinto della bontà del locale speleologo, decide di uscire e

"cercar miglior sorte, ma senza che fui successo;

e vedendolo sortir di poca luce e convinzione,

decise il local semprone di indicar la posizione" .

la grotta prosegue con andamento meandriforme e si presenta con uno scorrimento superficiale d'acqua e ricca di fango. Dopo aver mangiato un panino, il gruppo affaticato, sporco, ma soddisfatto esce.

I materiali di progressione, una volta usciti, vengono lavati nelle gelide acque della fiumara, ma Marco e Gianluca non contenti decidono di risalire la cima della montagna alla ricerca di nuove fratture e buchi, ma senza successo.

Una volta riprese le sembianze di persone normali, l'allegra brigata decide di visionare un inghiottitoio a pochi chilometri da quelli già visti e facilmente raggiungibile con le proprie vetture, ma dopo un breve sopralluogo, e visto l'imminente sopraggiungere dell'oscurità che tutto avvolge si decide di rimandare un' eventuale esplorazione.

in fede

Gianluca
Foto (MarcoN & MarcoV)

Nessun commento: