lunedì 24 maggio 2010

Sabato 22 Maggio – Zubbia Camilleri - Fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale!!!

Ore 8:00: Mi sveglio, preparo tutto l’occorrente ed alle 9:00 sono pronto per recarmi in quel di Cattolica Eraclea per riassaporare il sapore del fango della Zubbia Cammilleri. Come da accordi precedentemente presi attendo con ansia la chiamata di Tutina che, una volta presi Miglio, la Friulana e Claudia dovrebbe chiamarmi appena superata Sciacca. Ore 9:30 Nessuna traccia di Tutina, mi insospettisco e li chiamo… “Compà, dove siete?”
Tutina: “ Oh compà, niente abbiamo avuto un piccolo contrattempo, invece di prendere la Palermo-Sciacca ci siamo confusi e stiamo venendo verso Agrigento, abbiamo superato da poco il Motel S.Pietro…”
Resto basito ed a quel punto mi incammino verso la Zubbia e li aspetto lì…
Ore 10 circa: Arrivano…Facciamo la strada tra frane che spuntano dal nulla e finalmente arriviamo al pianoro antistante la Zubbia. Ci prepariamo prendendo un po’ in giro Claudia e la sua mise da malata terminale (Ma sei malataaaaaaaaaa!!!) e dopo un po’ di “Chi mi aiutaaaaaa” siamo pronti. Miglio da buon organizzatore dispensa compiti, fà la formazione e… si parte!
“Ma…è quello l’ingresso vero???”
“Siiii…certo!!! Vai Vai…”
“Compà…ma sei sicuro???”
“Si si, non può essere altrimenti…”
“Mah…in effetti non me lo ricordo così l’ingresso…”
“Picciò, ma non è che quella è l’uscita???”
“Bohhhhhhhhhhhh…”
“Mh…dividiamoci e cerchiamo…”
Io e Martina saliamo su un pizzo e scrutiamo dall’alto, Tutina parte in solitaria facendo un giro assurdo, Claudia ed Emilio vanno da un’altra parte ancora. Finalmente, dopo un tempo non ben definito sentiamo Emilio gridare…
”L’HO TROVATAAAAA…forse…” Tutina entra con lui per cercare di capire e dopo una decina di minuti passati in un crop circle ad attendere confortanti notizie sentiamo:
“Picciotti è lei venite!”
Asciugate lacrime e sudore accendiamo i nostri potenti led ed entriamo.
Non appena entrati tutti cominciamo a ricordare quell’ingresso impervio e, appena arrivati al primo salone tutti cominciamo a raccontare aneddoti del nostro corso, passato ormai da un anno…Cavolo…chi ce lo doveva dire che a distanza di 12 mesi saremmo stati lì, da soli.
Cmq, Emilio controlla gli armi, mette i moschettoni per ovviare all’armo con le maglie rapide e si scende:
Lui, Pampers, Martina, Io e Tutina a chiudere.Passiamo pozzo, laminatoi e tutto ciò che c’è da passare e contenti ed affascinati dalla bellezza della Zubbia arriviamo ad un bivio… Emilio, munito di rilievo della grotta dice “Ma che fa lo andiamo a vedere sta Sala Maya? Il nome mi ispira!”. Dopo un po’ di indecisione durante la quale Tutina fabbrica orecchie di fango per tutti decidiamo di recarci in quella benedetta sala e, dopo qualche problemino di arrampicata ed un’ennesima strisciata nel fango arriviamo alla sala Maya dove, mentre Claudia mangia il suo bel panino al salame il cui aroma si diffondeva per tutta la grotta da ore, osserviamo un po’ di concrezioni gessose, dei mud cracks e formuliamo delle fantasiose ipotesi su alcuni “singolari accumuli di fango di origine incerta”. Procediamo e comincia l’acqua e, sapendo che i ragazzi del corso parlavano di acqua fino al petto cominciamo ad essere delusi “Ma dov’è tutta l’acqua di cui parlavano???”
Soltanto dopo capimmo…
Si procede ed arrivati al pozzetto le ragazze attrezzate di discensore con stop vedendo me e Miglio con quello senza decidono di provare l’ebbrezza di una discesa senza stop; Claudia ruba il banana ad Emilio (sottolineo Il e non La), Martina blocca lo stop con un moschettone ed alla fine anche Tutina si fa prendere dalla situazione e blocca lo stop. Si continua e dopo una discussione sul gesso primario e secondario, sulle geminazioni e sulle concrezioni gessose arriviamo al Pozzo Geode, Geoide, degli anelli o come diavolo si chiama, superato il quale decidiamo di fare la pausa pranzo ricordando anche lì aneddoti del nostro corso (gli agguati d’acqua e fango a me e Sebastiano, il clamoroso furto dei Wafer a Marco V. operato da me e Tutina, etc…) ed affrontando il triste argomento della disorganizzazione dell’università.
Finita la pausa affrontiamo l’ultimo pozzo canticchiando canzoni di Elio e Le storie tese ed arriviamo all’uscita. A quel punto pensiamo, “Ma cavolo…perché uscire dal pozzetto quando c’è un bel sifone pieno d’acqua? Passiamo da lì? Ma si passiamo passiamo!”.Dopo qualche problemino tra Pampers ed i ragni, tra urla e risate passiamo tutti e , a quel punto, ormai acclimatati alla temperatura dell’acqua pensiamo: “Beh…a sto punto laviamoci!”
Ci diamo una solenne e sacrosanta “sgrasciata” alle tute ed alle attrezzature e ci dirigiamo alle macchine, (non prima di aver notato la residenza estiva del serial killer di turno composta da brandina, giubotto e sega arrugginita del 15/18).
E li si ripropone più o meno ciò che è successo all’ingresso…
“Si prende da qui no???”
“Si Si, vai…”
“Ma sicuro???”
“Secondo me no…”
“Secondo me si…”
“Boh, ormai proseguiamo…”
Insomma alla fine tanto per cambiare sbagliamo strada e scalando una montagna bagnati fradici, ma puliti, dopo un’ oretta (in tutto questo si sono fatte le 5) tra proverbi divertenti del tipo “Chi lascia la vecchia via per la nuova, sapi chi perdi ma un sapi chi truova”, e maledizioni al vento ed al sole che si alternavano ritardando il nostro asciugamento ma facilitando l’arrivo della nostra polmonite, finalmente facciamo ritorno alla macchine!!!
Ci cambiamo, ci asciughiamo, ci fotografiamo ma non facciamo il solito breafing perché c’è la finale di Champions e Ag è lontanuccia per essere poi a Pa x cena. Quindi dopo aver arripizzato un pezzo del parafango della Clio di Tutina con un pezzo di spago facciamo ritorno alle nostre case, un po’ più stanchi, un po’ più infangati ma contenti e soddisfatti…che alla fine è quello che conta...
We love Zubbia!!!
Notizia di: Claudio CCC
Partecipanti: CCC, Tutina, Miglio, La Friulana e Pampers

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