martedì 12 maggio 2009

Abisso del Vento - 10 maggio 2009 - è la resa dei conti.

Al termine dell’uscita del sabato a gola secca un gruppo di intrepidi e volenterosi speleologi si avvia verso la grotta finale degli incontri di quest’anno. L’intento è quello di armare la grotta in notturna per il giorno dopo, impresa di cui si fanno carico Sirmione, Ceres e Però che, come suo solito, darà quel pizzico di inopportunitudine…inopportunezza…inopp…insomma avete capito. All’esterno rimangono Tappina e Giorgina, Nemo e lo Sfincionaro con il compito, non da poco, di organizzare il campo. Ci dividiamo i compiti: Sfincio raccatta la legna, Tappina e Giorgina con grande maestria montano le tende e Nemo…lui geme e vaga per i pascoli sconfinati chiedendosi il motivo della sua permanenza su questo pianeta.
Intorno alle 21.00 il gruppo degli armatori raggiunge il campo e può iniziare quel rito ancestrale conosciuto come “l’arrostuta”; l’evento viene salutato da peti festosi e la serata continua lieta accompagnata da un po’ di vino e un po’ di chiaccherate sul tema evaquazione intestinale. Le parole non servono quando ci sono testimonianze filmate:



Giunge il giorno e l’avanguardia dello sterco accoglie il gruppo in arrivo da Palermo: Ciccio e la Stokka davanti e dietro tutti quanti. Si prosegue con una rapida vestizione e subito si risalgono le pendici della collinetta per “entrare nel vento”. Antro, strettoia, vento in faccia…siamo a casa!


Sceso il primo pozzo il gruppo di aiuti e istruttori si ricongiunge per un breve briefing e per assegnare le postazioni e dopo una serie di discussioni e sguardi furtivi abbiamo un vincitore: Nemo vai al 35!!!


La discesa degli ignari corsisti comincia regolarmente e agevolata dalla doppia campata che è stata provvidenzialmente armata sotto la cosiddetta “minchia”. Abbracciato alla suddetta si può scorgere il buon Alberto che rinfranca i corsisti suggerendo di ammirare gli speleotemi, i pozzi maestosi e i fangazzi che fanno da ornamento alla grotta.

Frazionamento per frazionamento scendono i vari ponzio, villana, tutina, soul glo, napoorsocapo, claudia claudio e claudiii vari e giungono tutti alla base del P35 dove Ceres li attende. Ceres che sprovveduto non è nell’attesa ha pensato di mettere su una parruccheria, cosa che si rivela molto utile visto che la coniuge dello sfincionaro pensa bene di provare l’ebrezza di intrecciare i capelli nel discensore….la ragazza è curiosa che ci volete fare. Zac Zac la signora è servita!
Si comincia a risalire ed è il primo scontro serio con le difficoltà della speleologia, un bel pozzacchione in risalita dove in tanti hanno ansimato e sofferto, ma i corsisti si rivelano un po’ al di sopra delle aspettative, forse per le minacce di Ceres, per i versi insensati di Nemo, per gli interventi dell’Inopportuno o forse ancora per le canzoncine di Giorgina i ragazzi escono a ritmo sostenuto e noi dietro di loro.

Usciamo e c’è ancora un po’ di sole e allora di corsa ci si cambia, ci si sistema, si cambia l’acqua al radiatore, poi la consueta foto di gruppo e via di corsa per la degna chiusura di un’uscita…birra e patatine a collesano.
Finiscono le uscite degli incontri, ci attende l’ultima fatica ovvero la cena e poi ai posteri l’ardua sentenza di chi uscirà come un giglio splendente plasmato su un ammasso di sterco.

Frase del giorno: A libertà unn’è pulleria




Notizia di: Spincio

Foto di: Tappina, Ceres

Video di: Ceres

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