lunedì 28 luglio 2008

Abisso del Vento 26 luglio 2008

Appuntamento alla rotonda di via oreto alle 7.30, presenti alla prima chiamata soltanto io e lo sfincionaro.

Poco dopo arrivano anche Simone e Gianluca, Sandro e tutto il resto della combriccola: Marco L., Giorgia, Tappina, Ugo e Ciccio. Passiamo a prendere Sebastiano allo svincolo di Buonfornello e via tutti in grotta. Era da molto che non andavamo al caro vecchio Vento e devo dire che resta sempre immobile nella sua bellezza. Arrivati davanti alla grotta ci cambiamo e cominciamo ad andare, siamo in tanti ed’è meglio che si cominci ad armare per non perdere tempo. E nel mentre che si và, arrivano Piero, Silvia e Cristina. Queste ultime non mancano di sfoggiare il loro ultimo acquisto guardarobiero.

Mi domando alle volte se certe magliettine non se le facciano fare apposta.

Cominciamo la discesa e ci accorgiamo di una cosa bellissima…la grotta è tutta armata!!!

Ma noi cose facili non ne vogliamo e per ammazzare il tempo si decide di armare delle altre campate… tanto c’è chi disarmerà. Scendono nell’ordine Simone, Gianluca, Piero, Sebastiano e poi Io. Cominciamo a fare strada. P35, pozzo strettoia, Tarzan.

Ci fermiamo per un po’ alla base di quest’ultimo ad aspettare che arrivi gente. I ragazzi di quest’anno affrontano egregiamente tutti i tratti della grotta. Arrivati al Tarzan, qualcuno ha un po’ di difficoltà a slongiarsi, ma soltanto per una questione d’armo. Infatti la grotta era armata tutta con maglie rapide (subito rinominate da Tappina come le “Vai Veloce”) e l’allongiarsi o slongiarsi non era certo agevole come avere un moschettone. Comunque sia ci riescono tutti.

Per la prima volta uso il carburo e devo dire che è una figata veramente!!! A parte il nerofumo nelle narici, la bomboletta “vugghienti”, tutti che ti dicono “astuta sta cosa che fai feto” e il fatto che nel mezzo di un pozzo si spegne senza preavviso, la luce è davvero qualcosa di stupendo.

Un primo gruppo formato da Simone, Gianluca, Sebastiano, Sandro, ù Sfinciunaro, Piero e Io arriviamo fino all’inizio del ramo bianchissimo, luogo scelto per il pranzo. La stokka e l’Oriola escono prima, impegni familiari imprescindibili le attendono.



Ed è qui che si consuma la tragedia. Cercando di fare cosa gradita Sandro mi offre una po’ del suo cibo (dato che il mio personale era all’inizio dei traversi. Lo so lo so alle volte sono proprio un Pistola), trattasi di una busta di contorno già pronto della Bonduelle, con piselli e carote. Così da quel giorno il nuovo nome di Sandro, sarà “Bonduelle”, per le specifiche sui materiali chiedete all’interessato. Verremo raggiunti poi dal resto degli altri, che si spingono in profondità dentro il bianchissimo.

Il primo gruppo riparte per l’uscita e ci vediamo tutti sotto il 35. Lì ne approfitto per fare quattro foto.


Usciti mentre ero intento a cambiarmi qualcuno mi fa: pari me nonno a mare e da qui la foto…

Xò poi sono io quello che si fa i flash? Ma che c’era dentro quel calzone? Usciamo verso le 18, poi per strada ovviamente ci fermiamo per la solita birra e patatine al bar di Collesano, mai cosa più gradita dopo una grotta. E da lì scopriamo che a qualcuno non stava particolarmente simpatico il Sig. Vissani…tantè che diceva che gli sta proprio sulla m…..

Partecipanti: Simone, Ceres, ù Spinciunaro, Xò, Ciccio, Marco L., Giorgia, Sandro Bonduelle, Tappina, Gianluca, Sebastiano, Ugo, Oriola, Stokka.

Notizia e Foto: Ceres

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